[04]: lurking

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scarlett

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scarlett.

tommy e cassie avevano ragione, aaron coleman non è niente male. voglio dire, ho sempre saputo che non lo è, ma adesso che finalmente ho avuto il mio paio d'ore sola con lui posso dire che decisamente non è male. anzi, è anche meglio di quanto mi aspettassi.

dopo la ramanzina di justin, devo ammetterlo, ho pensato alle sue parole. so che chiunque al posto di aaron, avendo la carica più importante tra gli studenti del liceo, abuserebbe (magari anche incosciamente) di quel potere. ma aaron... non lo fa. in effetti, se non sapessi che è il presidente del sindacato studentesco, non lo immaginerei mai solo parlando con lui.

è venuto a prendermi a casa in perfetto orario, oggi, con la sua bella macchina appena lucidata. mi ha portata in centro ed è riuscito a non farmi annoiare nemmeno un attimo, il che è già di per se un bel traguardo. io non sono un tipo facile da intrattenere.

e adesso siamo seduti al parco, e lo ascolto parlare della sua famiglia, del suo fratellino nolan che gli ha spaccato due cellulari ed un laptop, e dentro di me ringrazio di non avere un ragazzino di nove anni che corre per casa a distruggere le mie cose.

- siamo arrivati al punto in cui mamma si era stufata di comprarmi aggeggi nuovi, quindi ha detto che "avrei dovuto guardagnarmelo da solo". ho dovuto lavorare al ristorante di papà per due giorni per ricomprarmi un computer, ti rendi conto? ugh, è stato umiliante. -

ridacchio, coprendomi la mano con la bocca.

- posso immaginare. dio, justin deve solo provarci a rompermi qualcosa. lo ammazzerei senza pensarci due volte. -

anche aaron ride, e si passa una mano tra i capelli scuri. i suoi... morbidi, setosi, lucenti capelli scuri.

- credimi, ci metto tutta la mia forza per non uccidere nolan ogni volta. -

- non ti invidio. -                         

tengo lo sguardo puntato nel nulla, evitando di guardarlo troppo, perché maledizione, aaron coleman è seduto di fianco a me. una parte di me si trattiene a stento dal saltellare di gioia, ma non posso fare a meno di sentire una strana sensazione di inquietudine.. e non so spiegarmi cosa sia o a cosa sia dovuta. aaron è un ragazzo fantastico e non ho nessun motivo di sentirmi a disagio con lui.. giusto?

nemmeno mi rendo conto che adesso tra noi c'è uno strano silenzio. deglutisco, ho la gola secca. ho detto qualcosa che non va? l'ho infastidito in qualche modo?

mi schiarisco la gola, e adesso la sensazione di disagio è evidente. dio, scar, fa qualcosa.

- quindi.. justin vive ancora con te? -

apprezzo che aaron cerchi di tenere la conversazione accesa, ma ad un tratto il mio cuore batte più forte, appena nomina il mio fratellastro.

- sì, ha trovato lavoro dal signor cromwel, hai presente? -

siblings. ✩ jdbWhere stories live. Discover now