capitolo 59.

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"Sei seria cazzo?" urlò Harry al telefono.
"Lo so mi dispiace, ma un mese passa in fretta" rispose Matilde mentre si portò i capelli dietro l'orecchio.
"Io non riesco a non vederti per un mese"
"Vieni qui allora"
"C'è il lavoro Matilde, non mi escono dal culo i soldi!" disse irritato.
"Non è colpa mia se Amanda ha bisogno di me per adesso, è la mia migliore amica e la aiuterò" disse convinta.
"Fai come vuoi, ci rivediamo fra un mese" disse indifferente.
Matilde spalancò gli occhi e Harry continuò a parlare..
"E ricorda che Amanda ti ha cercato solo quando gli servivi.
Buon mese" e chiuse la chiamata.
Guardò il telefono e pensò che in fondo aveva ragione, ma non poteva comandare su di lei..
Spense il cellulare e si buttò sul suo nuovo letto sospirando.
'Sicuramente domani gli passerà' pensò.
Il cellulare squillò per l'arrivo di un messaggio e lo prese pensando fosse Harry, ma era solo la segreteria.
Amanda entrò senza bussare e si mise accanto a Matilde..
"Come l'ha presa?" gli chiese.
"Non molto bene.."
"Me lo immaginavo"
"Senti, io esco per andarmi a prendere un caffè al bar.. Ti chiamo più tardi" disse Matilde alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza dirigendosi verso l'uscita.
L'aria era più fredda rispetto a Londra, si coprì bene con una sciarpa e guardandosi in torno, scorse un piccolo bar in fondo alla strada.. Accese il telefono e non vide ancora nessun messaggio, lo rimise nella tasca e si diresse verso il bar.
"Ciao bionda" disse un ragazzo appena la vide entrare.
Matilde si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo.
"Ti hanno tagliato la lingua?" disse un altro.
"Non rompetemi le palle.
Grazie" disse raggiungendo il bancone.
"Non li ascoltare.. " disse il ragazzo dietro il bancone. "Sono tutti ubriachi"
"Ah per fortuna un ragazzo normale" ridacchiò.
"Già" rise lui.
"Dammi qualcosa di alcolico"
In questi ultimi giorni non si riconosceva..
Era sempre più menefreghista e aveva anche iniziato a fumare qualche sigaretta.
"Una ragazza come te non pensavo volesse un alcolico" disse il ragazzo confuso mentre gli versava rum in un bicchiere.
"È un periodo strano.. Solitamente non bevo alcolici, anzi sto molto attenta a queste cose"
"E allora qual'è il problema?" chiese il ragazzo.
"Non lo so nemmeno io.." rispose con un filo di voce mentre sorseggiava il contenuto.
"Ti manca qualcuno?"
"Sinceramente si" disse abbassando lo sguardo.
"Quindi la cattiva ragazza che è in te, sarebbe una copertura" sorrise lui cercando di capirla.
"Più o meno"
"L'avevo capito dal primo istante in cui ti ho vista" disse.
Matilde alzò lo sguardo verso di lui e lo osservò, non si era accorta di che magnifici occhi aveva, erano di un celeste chiarissimo..
Il suo sguardo scese fino alle labbra e le fissò, erano bellissime.. Quando su di esse si formò un sorriso erano ancora più belle.
"Ei tutto ok?" gli sorrise il ragazzo.
Matilde alzò lo sguardo verso di lui e diventò tutta rossa..
"Tranquilla, è questo il lato che mi piace di te" gli sussurrò avvicinandosi. "Ancora non mi hai detto il tuo nome.."
"M-matilde" ballettò mettendosi un ciuffo biondo dietro l'orecchio.
"Molto piacere, io sono Mike" disse lui.
"Ok, ora è meglio che vada" disse scolandosi il rum e uscendo di corsa.
"Tranquilla il bicchiere te l'ho offerto io!" urlò il ragazzo ridendo.
Matilde imprecò per la figura di merda e per non aver neanche pagato e si diresse di corsa verso casa.
Si doveva scordare subito di quel ragazzo. Subito.



Un Incontro casuale. (Ho bisogno di te)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora