22 - Trust

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Era il due agosto, e il sole picchiava su qualsiasi parte della città si mettesse piede. Il caldo era insopportabile, e io continuavo a desiderare disperatamente l'inverno. Il centro di New York era più affollato del solito quel giorno, e i paparazzi seguivano me e Bieber lungo ogni singolo passo.《Una foto, una foto!》continuavano ad urlare. Ero certa che le mie orecchie stessero per iniziare a sanguinare da un momento all'altro. La mano di Bieber era unita alla mia per costrizione, e il mio cervello continuava a ripetermi di mantenere le distanze.

Erano passati alcuni giorni dall'incontro nell'ufficio di Scototer, e non avevamo chiarito. E non ero  molto intenzionata a farlo, pensai. Non avrei voluto incominciare di nuovo una finta storia forzata destinata a distruggersi in mille pezzi. Mi sarei distrutta anche io. E lui, lui rimaneva solamente la persona che avevo odiato inizialmente, ma che poi era riuscita a farmi cambiare idea, nonostante tutto il mio cinismo. Era sempre stata la persona che pensavo fosse al principio. Eppure avevo preferito guardarla con occhi diversi, e ora ne avrei pagate le conseguenze.

《Justin!》una bambina su per giù sui dieci anni ci si parò davanti, con un grande sorriso stampato in faccia. Era passata in mezzo ai fotografi con grande agilità grazie al suo corpo minuto.
《Ciao piccola》lui gli sorrise, muovendole i capelli. Il sorriso della bambina si allargò maggiormente, mentre alzava la mano con il telefono verso di lui.
《Ti fai una foto con me?》lui annuì, abbassandosi notevolmente verso di lei. Aprì la fotocamera interna e scattò una foto prima che lei potesse iniziare a saltare battendo le mani.
《Anche con lei》Quando sentii quelle parole ebbi una fitta al petto. La bambina puntò il dito verso di me, con sguardo incredibilmente ingenuo, e sospirai annuendo mentre accennai un sorriso. In quel momento la invidiai. Avrei dato tutto quello che era in mio possesso, per avere la sua ingenuità in cambio. Per tornare ad avere quello strano luccichio negli occhi, quella voglia di vivere e scoprire il mondo in  ogni singolo istante.

Mi avvicinai a loro, e sorrisi nella foto, consapevole di avere ancora i paparazzi attorno. La bambina scattò alcune foto, prima di abbracciarci come se fossimo stati tutto ciò che aveva.
《Vi voglio tanto bene》affermò con tono tenero. Le sorrisi calorosamente, prima di sentire la voce di Bieber risponderle:《Anche noi》
Sorrise ancora, come se avesse avuto una paralisi facciale. Non intenta per nessun motivo ad andarsene continuò sulle sue parole:《Ma voi due siete proprio fidanzati?》sussurrò. Sorrisi appena per il tono che aveva usato.
Non stai sorridendo per questo.

Ricordai a me stessa che non dovevo avere niente a che fare con Bieber per nessun motivo, poi la sua voce irruppe nell'aria come se ci fosse stato qualcuno che si divertiva a prendermi in giro.《Si》aveva fatto quel fottuto tono, di nuovo.
E il mio corpo tremava, di nuovo.
Merda.

《Vi date un bacino?》esclamò felice. Sbarrai gli occhi, e presi seriamente in considerazione l'idea che ci fosse stato qualcuno pronto a giocare con me per il suo divertimento. Rimasi in silenzio aspettando che fosse la voce di Justin a dare una risposta finale, come del resto aveva fatto fino a quel momento, e sperai con tutta me stessa che tirasse fuori qualche scusa. Quello che però mi sorprese, fu non sentirla.
L'unica cosa che sentii furono le sue labbra sulle mie.
Un semplice bacio a stampo. Un semplice bacio davanti a centinaia di spettatori, come stessero guardando un film al cinema, e che mi aveva mandata fuori di testa, in iperventilazione. Puntai lo sguardo sulla bambina, che ci guardava come fossimo stati una visione, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro e le guance rosse.
《Mamma e papà dicono che vi volete tanto bene》
In realtà vorrei solo ucciderlo.
Bastardo.
Justin annuì carezzandole le guance, prima di sospirare.
Sentii il suo sguardo addosso, e mi voltai più del dovuto per evitarlo, guardandomi attorno. I paparazzi erano ancora lì, e avevano immortalato ogni singolo momento.
《Justin, faremo tardi》aumentai la presa sulla sua mano, sperando che quell'imbecille capisse la voglia di andare via che stava opprimendo il mio petto. Annuì con sguardo inquisitorio, prima di salutare la bambina, e mi ritrovai a desiderare di poter urlare.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora