16 - La ruota panoramica

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《Sali》Justin aprì lo sportello della ruota panoramica, invitandomi a salire, e lo guardai con un occhiata sorpresa. La giostra era spenta, che senso aveva salire? Probabilmente avevamo scavalcato la ringhiera della ruota senza motivo, oltre al muro in mattoni all'entrata del parco.

Lui mi fece di nuovo cenno con la testa di salire, quindi sbuffai facendo come mi aveva detto. Lo vidi entrare nella cabina, toccò qualche tasto prima che la giostra si avviasse emettendo un improvviso e accecante bagliore. Spalancò gli occhi, e poi la spense. Scoppiai a ridere capendo che non era stata sua intenzione, far accendere le luci di quella giostra, che solitamente era spenta a quell'ora. Se qualcuno ci avesse scoperto probabilmente saremmo finiti nei guai. Pochi secondi dopo la ruota cominciò a girare lentamente, senza emettere alcun rumore. Mi raggiunse correndo, prima di chiudersi lo sportello dietro, lasciando spazio alla mia risata per il casino che aveva combinato.

Davanti a noi, tutta New York.

Sorrisi, voltandomi verso di lui. Trovai il suo sguardo, e mi domandai se invece che il panorama stesse guardando me, ma scacciai velocemente il pensiero dalla mia testa.《Come hai fatto?》lui sorrise di ricambio, avvicinandosi. Mise un braccio sullo schienale dietro di me, toccandomi la spalla con la mano.
《Ho i miei mezzi, ripeto》mi morsi il labbro inferiore, guardando le sue labbra muoversi mentre parlava. Era fottutamente bello. Annuii, cercando di focalizzare l'attenzione sulla città davanti a noi, ma il suo sguardo continuava a traforarmi la pelle, rendendo la mia missione impossibile.

《Non guardi New York?》domandai dopo alcuni attimi di silenzio lasciando andare l'idea di godermi il panorama. Mi voltai verso di lui e i nostri occhi si trapassarono.

《Ho di meglio da guardare》fece quel dannato tono, e in quel momento non capii più niente. Avevo bisogno di lui, delle sue labbra. Mi alzai velocemente dal sedile, sedendomi poi sul suo corpo, come avevo fatto precedentemente in macchina. Il mio volto per una volta era più alto del suo, e sorrisi prima di avvicinarmi al suo viso. Lasciai le nostre lingue giocare durante il bacio che ci stavamo scambiando, e prima che me ne potessi accorgere arrivammo in alto alla ruota. Le luci di New York lampeggiavano sotto i nostri sguardi, mentre le mie mani passavano dietro al collo di Bieber, incuranti del panorama.

《Yasmine》la sua voce uscì quasi soffocata, e mi staccai dalla sua bocca riprendendo fiato. Prese la mia mano tra la sua, portandola lentamente sul suo petto. Sulla parte sinistra, per la precisione. Sbarrai gli occhi capendo quello che volesse fare, e presi un respiro profondo ragionando sul fatto che da quel momento in poi avrei rivisto quell'istante per la mia intera vita. La mia pelle fredda toccò la sua maglia, ancora sporca di sugo, e chiusi gli occhi sentendo il suo cuore martellare imperterrito sotto la mia mano. Il piacere nel sentire quel movimento sotto la mia pelle, si mischiò ben presto alla paura e al timore. Non ero in grado di gestire cose del genere, non lo ero mai stata.

《Mi spaventa》sussurrai, non accennando a muovermi. Sentii la sua mano grande sulla mia guancia sinistra, prima che parlasse《Spaventa anche me》
Il suo tono non era lucido.Non era come lo era stato fino a quel momento. Si stava lasciando andare. Si stava arrendendo a me.

Aprii finalmente gli occhi dopo quelli che mi erano sembrati giorni più che secondi. Il suo volto era più vicino di prima, e la mia mano non si era ancora staccata dal suo petto. Il battito del suo cuore era come una calamita. Mi attraeva così tanto, e poi venivo assalita da quei maledetti pensieri negativi, e di colpo ne venivo respinta.

《Non so cosa mi stai facendo》sussurrò e poggiò la fronte alla mia《Voglio viverti, Yas》numerosi brividi invasero la mia pelle nel sentirlo pronunciare quelle parole, e abbassai lo sguardo respirando profondamente. Non riuscivo a spiegarmi cosa riusciva a fare al mio corpo. Erano troppe emozioni, e non volevo assorbirle. Me le lasciavo scivolare addosso, non volevo davvero farle mie, altrimenti non ne sarei più uscita.
《Io》il suo sguardo bruciava sulla mia pelle come i raggi di sole al mare.
《Ho paura, Jus》ammisi in un sussurro silenzioso.
Ma lui lo sentì.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Where stories live. Discover now