1 - Incontri inaspettati

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Mi guardavo allo specchio da almeno venti minuti, cercando di capire se piastrarmi i capelli riccissimi o no. Sicuramente avrei dovuto farlo, ma non ero certa che le parrucchiere avrebbero optato per questa soluzione. Loro erano professioniste, lo avrebbero fatto sicuramente meglio di me. Applicai un leggero strato di trucco, prima di decidermi ad uscire di casa.

Richard era già li ad aspettarmi, pronto a portarmi allo studio della Calvin Klein.

Era la prima volta per me a dover posare per un'agenzia di questo genere, così grande e famosa, e non sapevo se ne ero all'altezza. Fino a quel momento mi ero limitata a posare per marche meno celebri, abbastanza conosciute, ma di un genere completamente diverso. Oppure per marche di vestiti, non per intimi.

Mi limitai a pensare che se il manager di Justin aveva scelto me per posare con lui in una cosa del genere, evidentemente ero all'altezza. In fondo era come tutte le altre volte.

Non mi accorsi nemmeno che eravamo arrivati, capii quello che stava succedendo solamente quando Richard aprì il mio sportello, facendomi capire con un cenno della testa di dover scendere.

Tirai un respiro profondo, prima di mettere i piedi fuori dall'auto. Tutto quello che avevo sempre voluto stava per succedere. Escludendo il fatto che molto probabilmente sarei dovuta stare con Justin Bieber per molto tempo, filava tutto liscio, come sognavo quando ero bambina.

Per me questo, fino ai dodici anni, era tutto un sogno nel cassetto. Sorrisi quando ricordai il giorno in cui era iniziato tutto. Ero nella metro di Londra con due mie amiche, dirette verso casa, appena uscita da scuola. Quando arrivai a casa mia madre mi abbracciò dicendomi che aveva inviato alcune mie foto ad un' agenzia per ragazzi, e che volevano conoscermi.

Cercai di scacciare i pensieri successivi, mi stavano divorando con la loro angoscia, ma per fortuna ci pensò Richard con la sua voce, facendomi voltare.

«Buon proseguimento signorina Yasmine» sorrisi, prima di entrare nell'agenzia. I muri erano bianchi, semplici, ma la mia attenzione venne rubata da alcune foto attaccate al muro. L'immagine di Kendall Jenner era al centro, e ai lati a contornarla c'erano Bella Hadid e molti altri.
L'ambiente era enorme, e mi sentii improvvisamente piccola al confronto con la sua maestosità.

«Signorina?» Qualcuno mi punzecchiò il dito sulla spalla.
«Si?» mi voltai guardando davanti. Dovetti alzare la testa, per incontrare lo sguardo della persona che mi aveva appena chiamata, trovandomi di fronte un uomo alto quasi due metri.

«Posso aiutarla?» tornai magicamente nel mondo reale dopo aver sentito questa domanda.

«In realtà, devo fare un set» l'uomo annuì, e si diresse dietro il bancone all'entrata, rovistando tra alcuni fogli e cartacce. Aveva la pelle molto più scura della mia, quasi nera, ed era impossibile non notare la sua mascella fin troppo pronunciata.

«Qual è il suo nome?» puntò il suo sguardo su di me, mentre si toccava il mento.

«Yasmine Crew» spalancò gli occhi di scatto, come se avesse visto un alieno.

«Posso farle una domanda, signorina Crew?» dalla sua espressione sembrava stesse per chiedermi qualcosa che avrebbe dovuto turbarmi, ma non fu così.

«Mia figlia è una sua grande fan, e mi chiedevo se potesse farmi il suo autografo» sorrisi annuendo.

«Certamente» mi diede un foglio bianco, e ci lasciai sopra la mia firma, completa di fiorellino, come facevo di mio solito alle ragazze che me lo chiedevano.

«Come si chiama?» chiesi cortesemente, ancora sorridendo.
«Margaret» annuii, aggiungendo un "per Margaret, con amore".
«Grazie mille» mi sorrise, prima di stringermi la mano in un nuovo segno di ringraziamento.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Donde viven las historias. Descúbrelo ahora