11 - "Sei così bella"

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《Yasmine》sbuffai uscendo dalla vasca da bagno. Ero al telefono con Bieber da una decina di minuti, e non volevo fare altro che chiudere la chiamata. Stavo cercando di scaricare lo stress, di rilassarmi con un bel bagno caldo, ma con lui al telefono, sembrava impossibile.

《Cosa vuoi?》arrotolai l'asciugamani attorno al mio corpo uscendo dalla vasca. Ci avevo rinunciato. Collegai il phon alla presa della corrente, e poi parlò:《Scendi》Ogni volta che lo sentivo usare quel tono, il mio cervello andava in tilt. La sua voce era così bassa e roca, e le mie labbra vennero torturate da morsi.

《Cosa?》respirai profondamente, mentre il mio riflesso si fece spazio nel grande specchio. I miei capelli erano completamente zuppi, ed ero struccata. Non poteva vedermi in quel modo. E poi, perché sarebbe dovuto venire sotto casa mia?

《Sono sotto casa tua. O scendi, o mi attacco al campanello fino a romperlo》un sorriso si allargò sul mio viso, e mi ritrovai a respirare profondamente per non perdere la calma, dovevo rimanere lucida.

《Sono appena uscita da un lungo bagno, Bieber》mentii, e cercai di dare al mio tono una nota provocante, prima di inarcare un sopracciglio evitando di scoppiare a ridere.

《Non importa, Crew.》rispose imitando il mio tono. Scossi la testa, chiudendo la chiamata. Quando toccai il pavimento freddo, rabbrividii nonostante la temperatura calda di Luglio. Mi poggiai al corrimano lungo le scale, per evitare di cadere a causa dei piedi bagnati. Mia madre era in salone, sul divano a guardare la tv.

《Yasmine, dobbiamo parl- 》la bloccai prima che potesse continuare, senza nemmeno voltarmi nella sua direzione.《Non adesso》dissi con tono tagliente. Lei aveva bisogno di parlare con me? Quasi risi all'idea, mentre scuotevo la testa divertita e incredula allo stesso tempo. Aprii la porta di casa sotto i suoi occhi incuriositi, e mi strinsi nel mio asciugamani, ancora avvolto a me. Se fosse uscita probabilmente l'avrei mandata a quel paese.

Justin era poggiato al tavolo in veranda, con lo sguardo verso il pavimento, e appena sentì il rumore della porta alzò lo sguardo su di me. I suoi occhi passarono su ogni centimetro del mio corpo, bruciando la mia pelle ogni secondo sempre di più, e lo vidi mordersi il labbro inferiore. Il suo sguardo sembrava come infuocato, e sentii le goccioline d'acqua scivolare ancora sulla mia pelle. Mi avvicinai a lui, chiudendo la porta di proposito.

Mia madre doveva imparare a farsi i fatti suoi.
Se lei non ci fosse stata sarebbe potuta rimanere aperta, ma dati i suoi fantastici modi di fare da pettegola, dovevo controllare qualsiasi mia mossa.

Puntai gli occhi in quelli di Justin《Eccomi》incrociai le braccia al petto, con finta disinvoltura, aspettando che parlasse. Invece sentii la mia pelle essere passata in rassegna dai suoi occhi, che scrutavano attentamente la parte di seno in risalto a causa della posizione in cui mi ero messa. Annuì riprendendosi, prima di prendermi una mano facendomi portare le braccia lungo i fianchi.《Allora?》sapevo che lo stava facendo apposta. Non avrebbe parlato, proprio come avevo fatto io precedentemente.

《Justin》lo chiamai di nuovo, e lui in risposta sbuffò, prima di guardarmi. Stavamo giocando a chi era più infantile?

《Cazzo Justin, potresti almeno parlare!》quasi urlai, sfilando la mia mano dalla sua e sbattendo entrambe sui fianchi coperti dalla stoffa bianca. Mi stava mandando fuori di testa. Respirai profondamente, quando finalmente parlò:《Tu non parli, perché dovrei farlo io?》Il suo tono risultò frustrato, e sbarrai gli occhi scuotendo la testa, incredula. Proprio come pensavo.

《Sei un bambino》risi, mentre lo guardavo annuendo come per convincermi di quello che era appena uscito dalle mie labbra. Ormai non ci credevo più. Non credevo più alle parole che si erano liberate nell'aria della mia veranda. Mi odiai, perché provai quasi ribrezzo nel pronunciarle.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Where stories live. Discover now