PROLOGO

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Sorrisi alle numerose telecamere entrando nell'alto edificio.
I paparazzi continuavano a scattare foto, il rumore degli scatti continuò finché la porta non si chiuse dietro il mio corpo.

«Buongiorno, signorina Yasmine» sorrisi all'uomo alla mia destra.
«Buongiorno»
«Mark la aspetta, mi segua» annuii iniziando a camminare. Proseguimmo dritti fino all'ascensore in metallo, salendo di due piani.

«Terza stanza a destra, per me è vietata l'entrata» mi indicò una porta e gli sorrisi di nuovo prima di proseguire per la mia strada.

Il corridoio era colorato, diverso dal solito. Normalmente le altre agenzie erano semplici, con colori neutri, sbiaditi. Ma qui le pareti sembravano piene di vita, con gli schizzi della vernice blu, i quadri delle modelle che Mark aveva reso celebri, e le licenze appese.

Riconobbi una mia foto sul muro, e sorrisi fiera. Non mi ero mai accorta che avesse fatto appendere quella fotografia, nonostante entrassi li dentro almeno tre volte al mese.

Bussai alla porta in legno prima di entrare. Lo studio era grande, le pareti erano di un rosso accesso, alcuni dipinti astratti erano appesi al muro, mentre alcuni mobili vestivano l'ambiente vuoto. Esattamente come l'ultima volta.

«Come sta signorina?» la voce di Mark mi fece portare lo sguardo alla mia sinistra. Aveva alcuni fogli in mano, e stava chiudendo un' anta dello scaffale.

«Bene grazie» mi accomodai in una delle due sedie davanti alla scrivania nera, osservando il suo volto.

I suoi occhi vispi e scuri erano concentrati sui fogli, che aveva appena poggiato sulla scrivania.
La barba si stava schiarendo in alcune parti, a causa dell'età.

«Allora, iniziamo subito» sorrise, prima di sedersi anche lui.
«Sei ancora intenzionata a continuare?» sicuramente lo ero.
Ero arrivata a un livello che non mi sarei mai aspettata.

«Certamente» Lui annuì semplicemente, prima di poggiarmi un foglio davanti.

Puntai lo sguardo sul pezzo di carta, ma prima che potessi iniziare a leggere Mark parlò di nuovo: «Allora, ti spiegherò il nuovo contratto» si mise comodo sulla sedia, schiarendosi la voce.

«Il prossimo contratto ti sarà dato tra tre anni. Intanto durante questi tre anni, andrà tutto come durante i precedenti, ci saranno solo alcuni cambiamenti.» affermò. Annuii, mentre poggiava i gomiti sulla scrivania facendo combaciare le mani.

«Il primo, è che, per tua fortuna, verrai notata da marche più grandi e conosciute. Avrai molti più impegni» mi scrutò attentamente, prima di riprendere.

«I guadagni saranno alti, naturalmente molto più di prima. Il venti per cento andrà a noi, in quanto continuiamo a farti vedere, ma ormai qui sei di famiglia, e non potremmo non farlo» sorrisi gentilmente.

Si stava dilungando troppo, sapevo che ci sarebbe stato un "ma". E quando Mark mi poneva davanti quella congiunzione, non faceva altro che significare problemi in arrivo.

«Comunque, mi ha già contattato Christian per un'altro shooting, sai già che se vuoi cambiare qualcosa come tinte e cose simili, devi avvertirmi.» Prese un respiro profondo, prima di sbattere la penna sul tavolo numerose volte.

Era nervoso, e sapevo in quale direzione stava cercando di andare. Vidi il suo pomo d'adamo fare su e giù, cosa che faceva ogni singola volta che era in preda ad una crisi di ansia. Probabilmente, sapeva che saremmo finiti a litigare.

«Ma- scandì in tono più alto- avrei un altro contratto che potrebbe interessarti.» Spalancai gli occhi, restando calma.

Sapevo che mi avrebbe fatto un'altra offerta, ma non una cosa del genere.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Donde viven las historias. Descúbrelo ahora