40 - La sorpresa

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Avevamo cominciato a camminare quando Lei mi guardò di traverso.

-Io però non ho capito, perché hai montato tutta sta storia?-

-Volevo solo farti una sorpresa-

-Ma le sorprese sono belle. Io questa me la segno-

-Ce l'hai ancora con me?-  chiesi sconsolato.

-Ancora? Io in questo momento preciso ti odio-

Sbuffai una risata  -Ma io volevo solo vedere la faccia che avresti fatto nel trovarmi sotto casa tua-

-Sei soddisfatto?-

-Veramente no. Pensavo di farti piacere. Non avevo capito che avevi tanta paura-

-Non avresti potuto visto che non ci siamo sentiti per due giorni-

-Dovrò sudare molto per fartela passare-  chiesi già spaventato dalla risposta.

Lei mi guardò malissimo ma non disse una parola.

-Eppure io te l'ho dato un indizio-  dissi  -Nell'ultimo messaggio ti ho scritto che ci saremo visti sotto casa tua ma Manuel non sa nemmeno dove abiti-

-Pensa quanto ero agitata che nemmeno me n'ero accorta-

-Avrei dovuto ascoltare Manuel-  sorrisi scuotendo la testa  -Lui mi aveva detto di farmi sentire perché eri preoccupata ma io non credevo fino a questo punto-

-In realtà io mi ero tranquillizzata ma gli ultimi messaggi mi hanno mandato nel pallone. Ho pensato che se anche tuo fratello fosse preoccupato era di sicuro successo qualcosa di serio, altrimenti almeno con lui ti saresti fatto sentire. E invece tu ti stavi divertendo!-

-Ma non è così. Io ti stavo...-

Mi interruppe  -Mi stavi organizzando una sorpresa, lo so. Aspettiamo di vederla sta sorpresa-

Sorrisi sornione. Nonostante tutto ero stra convinto che, una volta conosciuta, la sorpresa le sarebbe piaciuta un sacco.

-Posso sapere almeno dove stiamo andando?-  chiese con aria di sufficienza.

-E' inutile che fai l'indifferente, si vede che muori dalla curiosità-

A quel punto la sua facciata si sciolse e rise di cuore. Non riusciva nemmeno a fingere di avercela con me.

Eravamo a pochi metri da casa quindi le chiesi se fosse pronta.

-Dobbiamo andare da te?-  chiese guardandomi incerta. 

-Più o meno. Scusa un attimo- le dissi allontanandomi di qualche passo.  Recuperai il cellulare e chiamai Adriano dicendogli che potevano scendere e le sue battutine sulla mia integrità mi fecero sorridere.

Tornai accanto a Lei e la invitai a continuare a camminare. Lei mi seguì ma si bloccò poco dopo quando vide Manuel farsi avanti. 

-Come stai?-  le chiese titubante.

Lei sorrise  -adesso bene-

-Scusami ma non è stata colpa mia-  disse facendo cenno a me.

Lei scrollò le braccia e gli sorrise  -non fa niente, l'importante è che stia bene-

-Ho provato a fermarlo ma non ci sono riuscito-

-Tranquillo, lo so- gli disse -me lo ha raccontato. Se ti avesse ascoltato mi avrebbe fatto un favore, mi sono spaventata davvero. Pensavo gli fosse successo qualcosa e invece lui organizza sorprese-

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