27 - Una bella e una brutta

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Sono una brutta persona, lo so.

Chiedo umilmente perdono in ginocchio sui ceci per questo enorme ritardo. Purtroppo ogni volta che rientro da un mio viaggio sono scocciata e senza voglia. Mio malgrado sarò ancora dispersa in qualche caffettone di Starbucks.

Vi lascio ora al capitolo sperando che serva a farmi perdonare.

Godetevelo, è un capitolo, come dire... nuovo; qui troverete solo pensieri di Paolo (e i suoi amici :p) che, come potete immaginare, per ovvie ragioni, nella prima parte non erano contemplati.

Ora bando alle ciance e via col capitolo numero ventisette <3



Dobbiamo parlare

Quella frase risuonò nella mia testa tutta la sera, durante la cena e mi seguì fin quando mi rintanai nell'alloggio che condividevo con Adriano.

Lui non c'era, era fuori con Alessia quindi mi presi tutto il tempo per mettermi a mio agio dopo essermi concesso una lunghissima doccia.

Ero sul divano in contemplazione del televisore spento quando qualcuno bussò alla porta. Pensai fosse Adriano, doveva aver dimenticato le chiavi, d'altronde gli capitava spesso.

Mi avvicinai alla porta e mi ritrovai di fronte il sorriso sbarazzino di Andrea.

Senza fare troppi complimenti entrò in camera con irruenza, com'era solito fare, e prese posto sul divano che, fino ad un secondo prima, era stato il mio giaciglio.

-Comodo?-  chiesi guardandolo di traverso dopo aver chiuso la porta.

Lui annuì sorridendo.

-A cosa devo questa visita notturna?-

-Non posso passare da un amico? A cena sei stato sfuggente, volevo solo fare quattro chiacchiere-

-Ti offro qualcosa?-

-Na, ho mangiato a sufficienza-

-Questa è bella-  dissi prendendolo in giro  -tu che rifiuti del cibo-

Lui sbuffò -ok che ho sempre appetito ma non sono mica un pozzo senza fondo?-

-Ok, ok-  dissi sollevando le mani in segno di resa  -di cosa volevi parlare?-

-Di te?-

-Di me?-  chiesi corrucciando la fronte mentre prendevo posto su di uno dei braccioli del divano.

-Si, mi sembri pensieroso-

-No, non direi, stanco piuttosto-

-Vuoi che ti lascio riposare?-

-No tranquillo, fammi compagnia mentre aspetto Adriano-

-Perché, non ci vai a letto senza la balia?-  domandò irriverente.

-In realtà Adriano ha detto di volermi parlare-

-Ahia, quando Adriano dice di voler parlare non qualcuno non c'è mai nulla di buono all'orizzonte-

Sorrisi a quell'affermazione ma non riuscii a ribattere perché dalla porta d'ingresso fece capolino Adriano.

-Stavate parlando di me?-  disse facendo la sua entrata trionfale.

-Si, e malissimo-  rispose Andrea  -adesso però è meglio che vada, vi lascio ai vostri discorsi seri-

-E tu dove pensi di andare?-  lo bloccò Adriano.

-Paolo mi ha detto che dovete parlare-

-Ma scemo che sei! Qualsiasi cosa debba dire a Paolo puoi sentirla anche tu-

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