Capitolo 14

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Una fresca brezza mi attraversò il volto, sentii il mio colpo diventare così leggero che per poco non creddi di esserne uscita fuori.

Tutto era diventato bianco, però sentivo ancora la mano di Nalani nella mia, non riuscivo a spiegarmi cosa stesse succedendo ma cercai di mantenere la calma quanto più a lungo possibile.

<<Eloise puoi aprire gli occhi>> il venticello cessò quando sentii la voce di Nalani, e quando ebbi aperto gli occhi mi accorsi di essere accanto al lago dal quale eravamo arrivati.

Fissai Nalani per un po', non mi convinceva. Come poteva sapere che era quello il posto in cui sarei voluta andare? Davvero Demon gli aveva dato tutte queste informazioni in così poco tempo?

Sospirai, l'importante d'altronde era essere lì e cercare gli altri. La voce di Beth non era più nella mia mente, non sapevo nemmeno se si trovassero su Talia o meno.

<<Cos'è quella faccia? Cosa pensi? Su dimmi>> disse Nalani aprendo i suoi grandi occhi e regalandomi un dolce sorriso. Perchè mi ispirava tanta fiducia?

In lontananza il suono di aerei mi distrasse, mi voltai pensando a Demon. Sarebbe stato bene, lo sapevo perché avevo incontrato mille volte il se stesso del futuro.

<<Non senti anche tu uno strano rumore?>> disse Nalani, riportandomi con i pensieri su quel posto.

Tesi le orecchie alla ricerca di rumori sospetti, e dopo qualche istante lo sentii. Era come un lamento costante, io e Nalani senza fiatare ci dirigemmo verso la parte del bosco da cui proveniva il suono.

Più ci facevamo vicine, più il suono era definito, era un pianto.

<<Non so quanto questa sia una buona idea>> disse Nalani facendo travasare un po' della sua paura, ma nonostante tutto continuò per la sua strada affiancandomi.

Superato un ultimo arbusto, giungemmo finalmente dinanzi al ragazzino che emanava quei lamenti. Doveva avere si e no dodici anni, stringeva le ginocchia al suo petto ed era pieno di ferite.

<<Stai bene?>> io e Nalani ci fiondammo su di lui all'unisono, facendolo solo spaventare.

Il ragazzino non rispose, i suoi occhi scuri erano pieni di lacrime ed il suo labbro inferiore era piegato verso il basso mentre farfugliava qualcosa di incomprensibile.

<<Non vogliamo farti del male>> dissi io, tendendo la mano verso di lui.

<<S... sono un mostro>> disse alla fine, sprofondando in un pianto ancora più profondo.

Mi guardai attorno, non potevamo rimanere a lungo lì. Non sapevo cosa gli fosse successo, ma di certo non era un posto sicuro e di Beth e gli altri non sentivo la presenza.

<<Dobbiamo portarlo alla base>> disse Nalani, quasi leggendomi nel pensiero.

<<Sì ma...>> dissi io, distratta da uno strano luccichio in lontananza, c'era qualcosa che si illuminava fra foglie e cenere.

Di istinto mi alzai, avvicinandomi a quella fonte luminosa.

<<Eloise>> Nalani mi richiamò, anche la sua voce però sembrava persa.

Scostai alcune foglie, per ritrovarmi poi una piccola pietra luminosa dinanzi.

<<Ambra>> dissi osservandola, tesi la mano verso di essa, più mi avvicinavo e più la luce si faceva lieve, fin quando al mio contatto perse del tutto la sua luce.

<<Che strano>> disse Nalani che nel frattempo aveva preso sulle sue spalle il ragazzino.

<<La farò vedere a Demon>> dissi mettendola nella tasca del mio jeans, pronta a tornare indietro.

Quando provai ad alzarmi però, il mio sesto senso mi portò a ritornare china, Nalani urlò spaventata quando schiavai per poco un proiettile.

<<Ma che diamine...>> mi voltai e vidi alle mie spalle due tizi in divisa, con due fucili puntati verso di noi.

<<Non dovreste essere qui>> disse uno dei due, avvicinandosi con cautela.

<<Venite dal lago?>> chiese minaccioso l'altro, osservando prima Nalani e poi me.

<<No>> risposi subito io, ma la mia risposta fu fin troppo rapida, perché destai solamente più sospetti.

<<Veniamo dalla città, mio fratello si era perso>> aggiunse Nalani con voce calma, il suo sorriso però sembrava poco naturale e per poco non ci diedi per spacciate.

Sì, per poco, perché un'idea mi balzò subito in mente. Qualcosa dentro di me mi stava parlando, qualcosa che mi era appartenuto da sempre... la magia.

<<Nalani, il lago!>> urlai d'un tratto, la ragazza non se lo fece ripetere due volte, corse verso le acque nello stesso momento in cui i due ragazzi fecero partire dei colpi nella nostra direzione.

La mia bacchetta era con me, per fortuna. Feci in tempo a creare una barriera di acqua che risucchiò i proiettili, rilanciandoli verso i due soldati.

Rimasi senza fiato quando mi accorsi che la mia mossa li aveva spiazati, senza lasciare loro il tempo di reagire. Li avevo uccisi.

<<L'acqua è gelata! Eloise!>> la voce di Nalani in lontananza era più viva di qualsiasi sentimento stessi provando io in quel momento. Felicità? No. Tristezza? No.  Rimorso? No.

Mi voltai e infrangendo il mio incantesimo ripresi a correre verso il lago, dove i due mi aspettavano tremando. Non mi fermai quando mi inoltrai tra le acque, non lasciai che il freddo mi impedisse di muovermi ancora ma presi Nalani e la portai sott'acqua con me, seguendo il mio istinto.

Dire che l'acqua era gelida era ben poco, sentivo il mio corpo implorare pietà mentre ci inoltravamo negli abissi delle acque e il buio ci stava inghiottendo.

Dentro di me però lo sapevo, sapevo che stavo facendo la cosa giusta.

"Di qua" una voce sembrava indicarmi la via... La magia o... La sirena? Non vedevo nulla, sentivo a malapena la presenza di Nalani... Eppure sapevo quale direzione intaprendere! Stavo diventando matta, matta da legare!

Behind The Water (HB College 2) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora