Capitolo 24

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Lorenzo's pov
Chiamo Giorgio che viene a prendermi e me ne trono a casa.

Martina's pov
Lo guardo mentre sale in macchina e pian piano si allontana. Quando lo vedo andare via sento come un vuoto nel mio petto. Mi preparo per andare a dormire, mi faccio la doccia e mi strucco, infine mi metto il pigiama.
Vado a dormire, ma non riesco a prendere sonno. Scendo in cucina e mi prepare un bel bicchiere di latte caldo e torno a letto. Le palpebre si fanno pesanti e l'inizio dei sogni riesco già ad intravedere, ma di andarsene il vuoto che ho nel petto non se ne parla.
Mi sveglio la mattina e mi preparo, ma quando scendo per far colazione non c'è nessuno. Penso che i miei siano andati un attimo fuori così non mi preoccupo più di tanto. Finito di magiare vado a guardare un po' di TV sul divano. (Questa parte vi consiglio di leggerla ascoltando l'audio che ho messo che dovrebbe essere qui da qualche parte e immaginare ciò che ho scritto. Il ritmo della canzone non é molto pauroso, ma se vi soffermate ad ascoltare le parole sono più inquietanti e si abbinano di più alla scena vi consiglio anche di guardare il video della canzone per capire meglio cosa prova Martina. Se non trovate la canzone si chiama Dollhouse, di Melanie Martinez) Torno su in camera mia e vedo la vecchia casa delle bambole con cui giocavo da piccola, solo che prima non era in camera mia. Appena la vedo mi assalgono la mente milioni di ricordi, la mia nonna con cui ci giocavo sempre e anche la mia bisnonna, quando aprivamo il muro della casa e trovavamo le bambole e le varie pari della casa. Mi siedo difronte ad essa e apro il muro della casa, dentro ci sono tutte le bambole disposte in ordine e mi fissano tutte quante abbastanza in modo inquietante, tranne una, che guarda nella direzione opposta alla mia, poi, piano piano, vedo proprio la testa di quella bambola girarsi verso di me e fissarmi con un sorriso molto inquietante io indietreggio vedendo la bambola muoversi. Dopo di lei anche tutte le altre si muovono camminando lentamente verso di me. Sto sudando freddo, il cuore sembra che voglia uscire dal mio petto e continuo ripetutamente ad indietreggiare. Le bambole si fanno a mano a mano grandi quanto me continuando ad avvicinarsi, io rimango intrappolata.
B (bambole): Vieni con noi, saremo una bella famiglia felice per sempre.
E continuano a ripetere le stesse parole mentre si avvicinano a me. Non posso nemmeno urlare, i miei genitori non sono a casa e abito in campagna quindi nessuno sentirebbe.
Quando oramai sono vicinissimi a me chiudo gli occhi per la paura e metto le mani davanti alla faccia per difendermi. Il mio cuore a lo stesso ritmo dei picchetti di un picchiarello contro un albero, il suono assomiglia sempre di più a quello del picchiarello e diventa sempre più reale, fino a quando mi sveglio di soprassalto sbarrando gli occhi e mettendomi subito a sedere appoggiando le mani sul mio cuore
"Se ci fosse stato Lorenzo mi avrebbe sicuramente salvata"
Aspetta, da quando appena ti svegli da un incubo pensi a lui?


Sorry, ieri Nn ho aggiornato, e sorry anche per aver fatto un capitolo con solo incubo.

Uno stronzo dannatamente irresistibile ||Lorenzo Ostuni ||Where stories live. Discover now