Capitolo 23

476 39 16
                                    

ALESSIO'S POV
La guardo attraversare il salotto mentre parla a Laura. La guardo dalla testa i piedi e sbatto le palpebre per vedere se sto sognando, è davvero qui. Indossa un jeans blu e una felpa chiusa grigia con una sciarpa di lana e continua a parlare con Laura senza badare minimamente a me. La cosa mi irrita, ma mi rilassa allo stesso tempo. Non sopporterei se mi guardasse e vedessi la rabbia nei suoi occhi. Distolgo lo sguardo da lei sentendo la voce di Elena che si avvicina alla due. Vedo che Laura mi guarda ogni tanto, se credono che io faccia qualcosa si sbagliano di grosso. Anche se sono io quello che ha sbagliato. Non ho il coraggio di alzarmi da questo fottuto divano e chiederle di parlare, non ho il fottuto coraggio di parlarle. La guardo mentre avanza verso il salotto evitando di guardarmi, la sto fissando ma non mi importa.
"Chiamo Lorenzo e gli dico di prendere qualcosa anche a te!" Dice Elena mentre lei si siede sulla poltroncina accanto al divano dove sono seduto io. Laura si siede accanto a me. Io continuo a fissare il telefono come se non stesse accadendo nulla, come se lei non fosse qua per parlarmi. Sono un vigliacco lo so, vorrei scappare il più lontano possibile.
"Va bene." Sussurra e sorride ad Elena.
"Come mai qua?" Chiede Laura come se non lo sapesse. Tutti sanno tutto.
"Ho pensato di passarvi a trovare! Ma gli altri?" Chiede ignorandomi totalmente. Mi dá un fottuto fastidio quando una persona mi ignora.
"Serena e Francesco a Napoli e Alessia e Riccardo sono in ospedale." Dice Elena e ride.
"Oh, che è successo? Quindi siamo solo noi?" Chiede Rosy.
"Nausea e si, e Lorenzo e Alessandro." Dice Laura guardandomi. "Alessio, tutto bene?" Mi chiede e io la fulmino con lo sguardo.
"Si." Rispondo e riporto lo sguardo sul mio cellulare.
"Ma io non ho mai capito una cosa, il tuo nome è Rosy o è un'abbreviazione?" Chiede Elena e Laura scoppia a ridere.
"Che cazzo di domanda!" Dice Laura ridendo.
"No è un'abbreviazione, mi chiamo Rosanna ma non mi piace per niente quindi il mio nome si è trasformato in Rosy." Ride anche lei. Non le piace perché è il nome della mamma, ogni volta che la chiamano in quel modo le ricorda la mamma che è morta per farla nascere e lei avrebbe tanto voluto conoscerla. Mi ricordo perfettamente quando me lo ha raccontato, eravamo fuori il mio albergo una sera, prima che succedesse quello che è successo, e mi parlò di quanto è stato difficile non avere una mamma e quanto lei abbia sofferto.
"Ma non è brutto!" Dice Laura.
"Non mi piace.." Sussurra Rosy. Alzo lo sguardo verso di lei che mi sta guardando. Credo di essere una delle poche persone che sa il vero perché.
"Ma no dai!" Dice Elena mentre compone il numero di Lorenzo, credo. Il silenzio prende il possesso della stanza e io continuo a guardare per la millesima volta le foto di instagram per evitare di guardare lei.
"Lore, c'è anche Rosy." Dice Elena. "Va bene a dopo...Anche io." Dice e attacca.
"Vado un attimo in bagno." Dice Elena e si avvia verso il bagno. Il telefono di Laura comincia a squillare e si allontana chiedendoci scusa.
"Perché ti sei ubriacato?" La sua voce risuona nella mia testa così forte da farmi sobbalzare e guardarla come se non esistesse.
"Mi andava." Rispondo alzando le spalle.
"Devo dirti una cosa." Sussurra e si volta totalmente verso di me.
"Vai." La guardo negli occhi e distoglie subito lo sguardo.
"Siamo stati a letto quella sera." Ammette e il telefono mi cade sulle gambe dallo stupore. Sapevo che fosse così, ma non credevo che l'avrebbe ammesso.
"Perché lo negavi?" Chiedo.
"Non voglio essere come le altre..voglio essere una tua..amica." Sussurra. Certo, ha scopato con me e vuole essere solo una mia amica.
"Amica?" Chiedo e mi alzo dal divano.
"Si." Sussurra e mi guarda mentre mi posiziono avanti a lei.
"Quindi mi perdoni per tutto?" Chiedo dondolandomi sui talloni.
"Dimenticando ciò che è successo." Sussurra guardandomi negli occhi. Mi sarà difficile dimenticare, dimenticare ciò che ho faticato a ricordare. Avrei voluto almeno poter avere un ricordo più forte, vorrei non essere così tanto coglione da rimangiare le parole che le ho detto quella notte, vorrei essere un ragazzo che non fatica a esprimere ciò che vuole e ciò che prova nei confronti di una ragazza. Odio questo mio modo di essere. Dovrei dirle che mi interessa non come una semplice amica, che da lei non voglio solo sesso, che da lei voglio di più, ma non lo farò perché appunto non ci riesco. Non mi è mai piaciuta nessuna fino a questo punto e mi manca il coraggio, anzi mi mancano le parole. Le ho dato quel bacio per farle capire che c era qualcosa nonostante non ricordassi nulla, ma le parole hanno rifiutato di uscire dalla mia bocca e ora siamo nella stessa situazione.
"Qualcosa non va?" Chiede guardandomi.
"No nulla." Mento. "Posso dartelo un abbraccio?" Chiedo sorridendole. Annuisce e mi sorride. Si alza e mi stringe tra le sue braccia. Mi lascio andare e la stringo tra le mie braccia. Mi sento come un bambino che ha ricevuto un regalo che desiderava da tanto, ora capisco perché sono così felici. Ci separiamo dall'abbraccio sentendo dei passi avvicinarsi. Finalmente mi sono liberato di un peso, cioè il peso di sapere che sia incazzata con me.

Il Vero Amore ||Dear Jack 2On viuen les histories. Descobreix ara