Capitolo primo: attrice per qualche minuto.

176 14 8
                                    

<<Oh porca di una puttana quello è Jared Fottuto Padalecki!>> Rebecca lanciò un grido di eccitazione, chiuse le mani a pugno, mi si buttò addosso, tentò di buttarsi addosso a Jared, poi saltellò sui piedi e continuò a lanciare piccole grida di quanto in quanto ogni volta che intravedeva un millimetro di questo famoso Jarod. Io ero in fila insieme a lei da chissà quanto tempo e l'unica cosa che riuscivo a sentire era il dolore alle gambe. Come poteva muoversi quando io a malapena riuscivo ad alzare il braccio per grattarmi il naso? Avevo sete ma avevamo entrambe già bevuto tutta l'acqua a nostra disposizione e non è che potessi solo pensare all'idea di lasciarla lì da sola, oh no. Che amica sarei stata ad abbandonarla? Come se non ci fossero state almeno un centinaio di ragazze urlanti ed eccitate all'idea di farsi una foto o di solo toccare quel tipo lì, quel Pada-Qualcosa.

Io neanche l'avevo mai vista la serie.

Neanche sapevo di cosa parlasse.

Non avevo mai visto una puntata e le cose che sapevo le sapevo perché Rebecca non faceva altro che parlarmene.

<<Mina!>> strillò Rebecca, nonostante le fossi praticamente in braccio <<Oddio Mina guardalo.>>

<<Guardare chi?>> le diedi retta io, mordendomi il labbro per non sospirare. Quello era circa il dodicesimo "guardalo" che mi rivolgeva in meno di due ore.

<<Lui Mina, lui. Jensen!>> Rebecca mi afferrò per un polso e lo stritolò, dovendo scaricare tutta l'energia che aveva su qualcuno. E l'unica a disposizione ero io <<Pensi che dovrei parlarci?>> avanti a me vedevo solo acqua. Sembrava che in quel momento tutte le persone nel raggio di cinque metri avessero deciso di bere contemporaneamente. E tutte le bottigliette d'acqua erano piene. Ed ovviamente l'acqua era ghiacciata, ideale per combattere contro il calore sprigionato dalla massa di fan. Ed era così invitante, quell'acqua congelata, che se non avessi avuto quella poca decenza che mi era rimasta mi sarei catapultata come un tornado verso la ragazza avanti a noi, l'avrei buttata a terra ed avrei fatto il bagno nella sua acqua. Deglutii, sospirando con nostalgia, ripensando alle bottiglie nel mio frigorifero.

<<Quanto manca?>> chiesi alla mia amica, mettendomi in punta di piedi per vedere meglio. Non sembrava poi così tanto, ma per fare un paio di foto ci voleva un'eternità.

<<Oddio mi ha guardata.>> disse lei in un sussurro, lanciando un grido sommesso <<Jensen mi ha guardata.>>

<<Ti ha proprio guardata negli occhi?>> domandai io, cercando con lo sguardo una qualsiasi fonte di acqua. Nulla da fare. Per arrivare al mio obbiettivo, avrei dovuto aspettare di essere prima della fila, aspettare che Rebecca sbavasse e si facesse un paio di foto e poi andare a cercarla. Il tutto mentre la mia amica continuava a ricordarmi di come figo tutto ciò era stato e di quanto figo fosse Jarod o quello che era e di come sarebbe stato figo potersi fare una foto in più con Jepson... insomma con quello basso dei due.

<<No...>> ammise Rebecca, dondolandosi sui talloni <<...però ha guardato in questa direzione.>>

<<Fantastico.>> annuii io, sospirando rumorosamente. Facemmo due passi in avanti, poi ci bloccammo. Per tutta la durata dell'attesa Rebecca continuò a stritolarmi il braccio e a borbottare alcune piccole frasi in inglese per presentarsi e fare complimenti ai due tizi... in pratica fece quello che tutte le persone in fila stavano facendo, meno che una: io. Avevo le cuffie nelle orecchie ma non ascoltavo la musica, dato che non volevo che la batteria si scaricasse prima del dovuto, e cercavo di concentrarmi su tutto meno che su quel dolore continuo alle gambe. Ovunque io guardassi però, trovavo surrogati di comode sedie: quel palco laggiù era molto invitante, così come lo era quell'impalcatura lì in fondo, quella ragazza seduta in un angolo a terra oppure quella gigantografia del più alto dei due squinzi. E così, tra canzoni canticchiate a mezza bocca e strette intorno al polso, arrivammo più o meno sane e salve proprio avanti alla fila. Quattro o cinque ragazze ancora, e sarebbe toccato a noi. Rebecca non riusciva a smettere di sorridere ed aveva gli occhi lucidi dalla felicità. Mentre le ragazze facevano le loro foto, mi concentrai per un momento sui due.

This must be fake mine! [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora