Capitolo 4

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 Quando Lucy si svegliò non si ricordò che aveva portato Natsu la sera prima a casa sua dopo la festa, così, nel trovarsi completamente incastrata fra le sue braccia andò nel panico.
Quella notte aveva dormito come un sasso e la mattina si sentiva piena di energie.
Guardò la sveglia e vide che era quasi mezzogiorno; piano si alzò dal letto cercando di non svegliare Natsu e si diresse in bagno per farsi una bella doccia calda che l'avrebbe sicuramente rigenerata.
Natsu si rigirò nel letto e infastidito da una strana sensazione aprì gli occhi. Gli era sembrato che fino a qualche minuto prima qualcosa o qualcuno fosse stato tra le sue braccia: doveva essere stato sicuramente Happy che era venuto a cercare del calore da lui.
Posò il braccio nel lato opposto del letto rispetto a dove si trovava lui e sentì che il lenzuolo era tiepido, tastò il tessuto e constatò che una grande parte era calda.
Si alzò di scatto e spalancò gli occhi, con lo sguardo studiò – per quanto fosse possibile considerando le tapparelle abbassate - il luogo in cui si trovava e capì che quella non era per niente la sua stanza, c'era troppo ordine e un odore diverso, annusò l'aria e un dolce profumo di vaniglia gli invase le narici, era sicuro di averlo sentito già da qualche parte quell'aroma così delicato, solo che non se lo ricordava.
Riportò lo sguardo al letto sul quale si trovava, prese il cuscino che si trovava accanto a quello dove aveva dormito lui e, odorandolo risentì lo stesso profumo che lo aveva inebriato sin dal suo risveglio.
Si alzò di scatto e un giramento di testa lo costrinse a risedersi immediatamente per evitare di cadere.
Si portò le mani alle tempie e le strinse forte. Doveva essersi sicuramente ubriacato la sera prima visto che non si ricordava nulla di ciò che era successo né tanto meno di dove si trovava.
Quando finalmente si sentì in grado di potersi alzare decise di andare in esplorazione e magari mettere anche qualcosa sotto i denti visto che il suo stomaco non la smetteva di brontolare.
Aprì la porta della camera da letto e sbirciò con la testa, guardando cosa ci fosse al di fuori di essa.
Dopo aver studiato brevemente il corridoio uscì e andò verso destra, con le mani in tasca aprì tutte le porte che incontrò e ne sbirciò l'interno.
Quando arrivò in salotto si sedé sul divano e posò i piedi sul tavolino, per mettersi più comodo portò anche le mani dietro la testa e le incrociò, creando così una specie di sostegno. Chiuse gli occhi, aveva ancora mal di testa, gli sarebbe davvero servito qualcosa di caldo e un'aspirina in quel momento.
Un rumore improvviso gli fece riaprire gli occhi, si alzò dal divano e stando attento a non fare confusione andò a cercare la fonte del rumore.
Percorse il corridoio al contrario fino all'ultima stanza, l'unica che non aveva ancora esplorato; quello doveva essere sicuramente il bagno visto che durante la sua piccola gita non ci era entrato.
Un rumore di acqua che scendeva gli fece capire che il proprietario della casa era lì.
Poggiò la mano sulla maniglia della porta e stringendo il metallo freddo la abbassò delicatamente aprendola gradualmente; lo scrosciare dell'acqua si era fermato. Non appena Natsu aprì completamente la porta un'enorme nuvola di vapore lo travolse e di nuovo quel profumo alla vaniglia si impossessò delle sue narici.
I suoi occhi in mezzo a tutto quel vapore individuarono subito un corpo sinuoso di una ragazza avvolta da un asciugamano striminzito, che copriva a malapena le curve pronunciate.
Quando con lo sguardo arrivò al viso spalancò gli occhi per la sorpresa, e la ragazza fece altrettanto, diventando anche completamente rossa in volto, cacciando anche un potente urlo e lanciandogli contro tutto ciò che gli capitava sottomano.
"Vai via!"
Natsu richiuse immediatamente la porta e si lasciò scivolare contro di essa fino a sedersi per terra e si massaggiò le testa; lo aveva preso proprio in fronte, gli sarebbe sicuramente venuto il bernoccolo.
"Ahia, che male" borbottò alzandosi e andando poi a sedersi sul pavimento del salotto a gambe incrociate, in attesa che la ragazza che aveva riconosciuto come Lucy venisse fuori.
Quando la bionda lo raggiunse aveva i capelli bagnati legati in una coda alta, i pantaloni di una tuta grigia e una maglietta rosa con una stampa.
Le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate suggerivano che fosse piuttosto arrabbiata.
"Ma come ti è saltato in mente di entrare in bagno così? Non ti hanno insegnato a bussare?"
Natsu trovò che Lucy fosse davvero carina quando si arrabbiava, però evitò di dirlo, non voleva farla infuriare ancora di più di quanto già non fosse.
"Beh, tu potevi anche chiudere la porta a chiave" ribatté lui incrociando le braccia a sua volta e girando il volto di lato.
"Q-quanto hai visto?" Si vergognò a fargli quella domanda, ma doveva assolutamente sapere.
Natsu rigirò la testa nella direzione della bionda: "Non ho visto assolutamente nulla, c'era troppo vapore." Non poteva di certo dirle che aveva visto – eccome se aveva visto. Natsu poteva vantarsi di una vista più che perfetta e di certo quel vapore non gli aveva impedito di ammirare il corpo di Lucy.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo. Sotto la doccia aveva pensato molto a ciò che era successo la sera prima e a quello che gli aveva detto. "Perché scappi sempre da me?" quelle parole le rimbombavano nella testa e non le davano tregua. In più il modo in cui si erano addormentati la sera prima l'aveva scossa parecchio.
Stavano accadendo troppe cose tutte insieme e per Lucy era impossibile riuscire a gestire tutte quelle emozioni: sembrava proprio uno di quei romanzi che amava tanto leggere.
"Ehi, Lu tutto bene?" la voce di Natsu la risvegliò dai suoi mille pensieri, facendole rendere conto che era caduta un'altra volta nel suo mondo.
Lu? L'aveva davvero chiamata in quel modo? Era la prima volta che qualcuno all'infuori di Levy la chiamasse in quel modo affettuoso – con l'aggiunta dell'onorifico all'occasione, tanto per rinfrancare il periodo in cui si erano conosciute.
Posò gli occhi su Natsu e lo studiò per bene: i capelli rosa erano come sempre scompigliati e arruffati, gli occhi verdi erano puntati su di lei e un'aria interrogativa era stampata sul suo volto. Con lo sguardo scese più giù e si rese conto che indossava solo i pantaloni; i muscoli e la pelle abbronzata erano in bella vista e notò che sul fianco sinistro aveva una cicatrice a forma di 'X' che trovava estremamente attraente.
Quando si accorse di ciò che stava facendo si coprì il volto ormai diventato completamente rosso e si girò dall'altra parte.
Natsu si allarmò per lo strano comportamento della bionda, e come un fulmine di avvicinò a lei per assicurarsi che stesse bene.
"Lu va tutto bene?" le chiese allarmato.
Lucy si rigirò e per la seconda volta andò a sbattere contro il suo petto, facendo aderire alla perfezione i loro corpi. Per evitare di ripetere la stessa scena di giorni prima involontariamente allacciò le braccia al suo collo e si strinse forte. Anche Natsu ovviamente fece la sua parte e le afferrò la vita portandola vicino a sé. Quel profumo di vaniglia che la ragazza emanava riusciva ad incantare Natsu.
Cliché.
I loro sguardi si incrociarono e il loro respiri diventarono una cosa unica.
Natsu si era completamente innamorato degli enormi occhi color cioccolato della ragazza e li trovava irresistibili.
Lucy non si rese subito conto della posizione in cui si trovavano, ma quando lo realizzò fece di tutto per allontanarsi da lui, ma questa volta Natsu glielo impedì, ricordandosi quello che era successo sul pianerottolo di casa sua. Non voleva che si facesse del male, almeno non quando c'era lui.
Il cervello di Lucy era completamente fuori uso; quella vicinanza non la faceva ragionare e il contatto dei suoi polpastrelli con la pelle bollente del petto di lui non aiutavano di certo.
Cercò di dire qualcosa per riuscire a liberarsi dalla presa del rosa ma tutto quello che fece fu balbettare delle parole sconnesse e senza senso.
"N-natsu... t-tu la m-maglietta"
Il rosa che fino a quel momento si era completamento perso nei suoi occhi sentendo la sua voce imbarazzata la lasciò delicatamente.
"Cosa hai detto?" le domandò non avendo capito la frase di prima.
"L-la tua maglietta..." ripeté Lucy cercando di guardare ovunque tranne che nella sua direzione.
Natsu abbassò la testa e solo in quel momento si accorse di non avere nulla a parte un paio di pantaloni; non aveva nemmeno la sua amata sciarpa.
Come un fulmine corse nella camera della ragazza alla ricerca di un indumento e soprattutto della sciarpa a cui era affezionato.
Quando ritornò trovò Lucy ai fornelli che stava preparando qualcosa.
Lui le andò vicino e da dietro sbirciò ciò che stava cucinando, aveva un certo languorino e non vedeva l'ora di farsi una bella abbuffata.
"Cosa prepari di buono?" la domanda improvvisa di lui la fece sobbalzare.
Calmati Lucy ti ha solo chiesto che stai cucinando.
"Ti sto preparando un caffè amaro." Rispose controllando l'orologio appeso alla parete.
"Perché?" domandò con una punta di delusione "è quasi ora di pranzo e io ho fame!"
"Sì, ma ieri eri ubriaco fradicio e devi stare attento a quello che mangi oppure poi starai male di nuovo." Gli spiegò.
"Ma..."
"Niente ma, per oggi mangerai solo cose leggere. E prenderai un'aspirina nel caso tu abbia mal di testa."
Natsu mise il broncio e incrociò le braccia al petto e questo provocò una risatina da parte di Lucy, che trovava il suo comportamento buffo e infantile. Anche Natsu rise contagiato da Lucy.
"Sai Lu, in questi anni non abbiamo mai parlato." Disse appoggiandosi al bancone della cucina.
"Già..." rispose lei versando il liquido scuro nella tazzina di ceramica.
"Però adesso che abbiamo finalmente avuto l'occasione di parlare possiamo vederci più spesso!" le disse con un sorriso a trentadue denti, uno dei più luminosi che Lucy avesse mai visto.
"Certo." Rispose sorridendo a sua volta. Gli passò la tazzina e in un sorso la mandò giù, ignorando l'alta temperatura del liquido.
"Bene, allora questa sera sei ufficialmente invitata a cena fuori con me!"
Lucy per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
"C-come?" balbettò.
"Voglio sdebitarmi con te per il disturbo che ti ho procurato per esserti presa cura di me. E soprattutto per festeggiare insieme il primo giorno dell'anno nuovo!" disse mettendo le mani sulle spalle della ragazza.
"M-ma io...!"
"Ci vediamo questa sera alle 9:00 davanti al Fairy Tail, ti porterò in un ristorante di lusso!" gridò correndo poi nella stanza di Lucy per recuperare i suoi vestiti e dirigersi verso la porta di casa senza lasciarle il tempo di ribattere.
Un face palm non tardò ad arrivare dopo che la furia Natsu uscì da casa sua.
Quel ragazzo era incredibile, non le aveva dato nemmeno il tempo di rispondere che aveva deciso tutto lui. Quindi adesso non le era rimasto nient'altro da fare che iniziare a prepararsi e chiamare Levy per aggiornarla sulle ultime novità e magari anche per chiederle consiglio – cosa di cui si sarebbe sicuramente pentita.

Stella d'estate ~ Natsu no hoshiWhere stories live. Discover now