Capitolo 3

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  I giorni passarono e Capodanno arrivò. L'ultima volta che Lucy aveva visto Natsu era stato al cimitero e ogni volta che ci pensava sorrideva al ricordo di quel momento così profondo e importante che avevano condiviso, aprendosi l'uno con l'altra su un argomento molto delicato.
"Ehi, Lucy ci sei?" la voce della sua migliore amica la risvegliò dai suoi pensieri.
"Come?" la bionda scosse la testa e poi guardò nella direzione della piccola Levy che la guardava con le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate.
"Mi stai ascoltando?" le domandò di nuovo.
"S-sì, certo!" sapeva quanto la ragazza odiava essere ignorata mentre parlava.
"Sì sì come no." la rimproverò Levy sedendosi sul letto accanto a lei.
"Scusami Levy-chan"
Lucy la guardò ancora e stava per aprire bocca quando il campanello della sua porta suonò.
"Eccola!" esclamò Levy.
La ragazza si alzò dal letto e corse fino alla porta, l'aprì e come previsto Juvia si trovava sul pianerottolo.
"Juvia! Come sempre sei in perfetto orario." le disse Lucy facendosi da parte e permettendole di entrare.
"Juvia non vedeva l'ora che arrivasse questo giorno. Juvia adora il Capodanno!" esclamò la turchina entrando in casa e dirigendosi nella camera di Lucy seguita dalla padrona di casa.
"Levy!"
"Juvia!"
Le due ragazze si salutarono con un abbraccio e Lucy andò ad aprire il suo armadio, richiamando poi l'attenzione delle sue amiche.
Lucy era se stessa solo con Levy e Juvia, con loro si sentiva libera di potersi esprimere liberamente senza essere giudicata.
Con le mani spostò stampella per stampella con i vestiti appesi in cerca di quello che sarebbe andata a indossare quella sera. Era molto emozionata all'idea di passare una serata all'insegna del divertimento.
Quando alla fine lo trovò, sfilò l'abito dall'armadio e con un sorriso si avvicinò alle sue amiche, che nel frattempo si stavano truccando e sistemando i capelli.
Solitamente Lucy non indossava vestiti, preferiva di gran lunga i jeans e all'occasione anche qualche gonna. Quella però era una serata speciale.
Si sfilò in fretta la tuta che indossava poco prima e la lanciò ai piedi del grande letto per indossare subito dopo il vestito.
In sé l'abito non era per nulla appariscente, ma sul corpo formoso e snello di Lucy faceva il suo effetto: un semplice tubino le fasciava il corpo fino a metà coscia, la schiena e le spalle scoperte davano un tocco di sensualità in più e il color lavanda metteva in risalto la sua pelle chiara.
Aveva deciso di abbinarci un cardigan di lana che l'avrebbe tenuta al caldo dal freddo della sera e delle décolleté beige.
Quando Juvia e Levy la videro rimasero a bocca aperta e la riempirono di complimenti, cosa che fece arrossire Lucy.
Le due ragazze si offrirono di acconciarle i capelli e poi truccarla.
Avevano deciso di lasciare i lunghi capelli lisci sciolti e di creare dei morbidi boccoli con l'arriccia capelli che le arrivavano fino al bacino; Juvia propose di mettere solo del semplice mascara, un po' di blush e un lucidalabbra per valorizzarne la carnosità.
Mezz'ora dopo erano tutte pronte: la piccola Levy aveva raccolto i capelli turchini in una coda morbida e lasciato qualche ciuffo fuori, indossava un tubino anche lei color arancione che le arrivava fino al ginocchio - vista la sua statura -, un golfino bianco sopra e un paio di tacchi del medesimo colore della giacca.
Juvia invece era l'unica che aveva deciso di indossare un mini abito blu fino a mezza coscia con scollo a V sull'abbondante seno, un maglione color panna e degli stivaletti con il tacco. I lunghi capelli blu erano stati piastrati e lasciati sciolti sulle spalle.
Le tre ragazze erano molto emozionate e insieme si diressero verso il luogo d'incontro che avevano deciso con Gajeel Redfox, nonché fidanzato di Levy.
A Lucy all'inizio Gajeel non piaceva per niente, le incuteva timore e la sua fama non era certo una delle migliori; però non aveva potuto impedire a Levy di innamorarsene, e nonostante le avesse confessato tutti i suoi timori lei non l'aveva ascoltata.
Per fortuna però era andato a finire tutto bene, ormai stavano insieme da quasi due anni e Gajeel era sempre molto protettivo con la sua migliore amica; per i primi mesi Lucy non era stata convinta della loro relazione, ma un giorno il ragazzo le aveva dimostrato il contrario proteggendo Levy da dei bulli che la volevano maltrattare.
"Gajeel!" gridò la turchina lanciandosi tra le sue braccia per baciarlo non appena vide l'imponente fidanzato appoggiato al cofano delle sua macchina.
Il ragazzo l'afferrò al volo e ricambiò il bacio.
Lucy e Juvia si fermarono accanto alla macchina: l'azzurra salutò Gajeel con un cenno della mano e un sorriso; loro erano amici di vecchia data dato che Juvia prima di vincere la borsa di studio alla Fairy Tail studiava nelle stessa scuola di Gajeel.
Lucy anche sorrise e lo salutò con un 'ciao', al quale il ragazzo rispose con un ringhio e un'alzata di testa. Erano buoni amici ma lui riservava i suoi sorrisi – o ghigni - solo alla piccola Levy.
Nonostante l'aspetto fisico e i modi di fare, Gajeel aveva un grande cuore: era ricoperto di piercing su quasi tutta la faccia e anche sulle braccia.
Nonostante il clima gelido si ostinava a portare le sue solite canottiere attillate che mettevano in risalto il corpo perfettamente palestrato e all'occasione anche qualche felpa, dei jeans e degli anfibi. I lunghi capelli neri erano tenuti fermi da una fascia sulla fronte e alle mani portava dei guanti a mezze dita.
Quella sera però indossava un paio di pantaloni eleganti beige, una camicia con le maniche arrotolate e un paio di Vans: doveva sicuramente esserci lo zampino di Levy, lui non si sarebbe mai vestito in quel modo.
A Lucy venne da sorridere pensando a quanto la sua amica fosse riuscita a cambiare quel ragazzo in meglio.
"Siete in ritardo" disse aprendo la portiera della macchina.
"Scusaci Gajeel" disse Lucy sedendosi nei sedili posteriori dell'auto seguita da Juvia. Levy invece si sedette davanti.
"Guarda che per farci belle ci serve tempo" rispose Levy mettendosi la cintura mentre Gajeel borbottava qualcosa di incomprensibile e partì.
20 minuti dopo erano finalmente arrivati. Entrarono nel locale e trovando una bella sorpresa.
Gajeel fu il primo a varcare la soglia.
"Tu!" gridò attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"Tu!" rispose l'altra persona a cui Gajeel aveva gridato.
Lucy si affrettò ad entrare per vedere cosa stesse succedendo e per poco non cadde per terra.
Non poteva essere. Come facesse a trovarsi quel ragazzo ovunque, sarebbe rimasto un mistero per lei.
Natsu e il suo gruppo di amici avevano avuto la loro stessa idea, perciò quella sera avrebbero dovuto dividere il locale – cosa abbastanza complicata.
Si sentì tirare per la manica della giacca e si girò ritrovandosi una Juvia completamente rossa in viso e con la tremarella che fissava un punto preciso della stanza.
Seguì con lo sguardo ciò che l'azzurra guardava e capì: Gray Fullbuster, grande amore di Juvia si trovava lì.
Strinse la mano dell'amica e la staccò delicatamente dal suo braccio, assicurandole che quella serata sarebbe andata alla grande.
Stava ancora cercando di tranquillizzare Juvia quando Natsu si accorse di lei.
"Lucy!"
Perfetto.
"Natsu" rispose con meno entusiasmo del ragazzo.
Tutti i suoi amici si girarono a guardarla, soprattutto Gajeel che rimase a bocca aperta.
Lucy entrò nel panico, arrossì completamente e desiderò sotterrarsi sotto terra. Natsu doveva sempre metterla in quelle situazioni così imbarazzanti?
"Ehi Natsu chi è questa?" al suo fianco comparve all'improvviso una ragazza dai capelli corti e argentati che gli si avvinghiò al braccio.
Lucy provò uno strano fastidio che non riuscì a spiegarsi quando quella ragazza si era appiccicata a lui.
"Ehm, n-noi ci siamo incontrati p-per caso" balbettò abbassando e nascondendo il viso come meglio poteva con la frangetta.
"Diciamo che per sbaglio ho travolto Lucy mentre andavo in palestra e si è bagnata tutta, così l'ho portata a casa mia e le ho dato dei vestiti asciutti" specificò Natsu facendole un sorriso.
Ma doveva proprio dirlo davanti a tutti? Guarda un po' che situazione.
Lucy sentì ancora di più lo sguardo di tutti quanti su di lei, soprattutto quello dell'albina.
"Oh, beh Natsu è sempre stato così imbranato" disse la giovane dai capelli argentati accanto al rosa, ridacchiando.
"Ehi, ma cosa diavolo dici Lisanna!" protestò Natsu agitando le mani per aria causando l'ilarità di tutti i presenti.
Quindi si chiamava Lisanna... Ah, sì certo, si ricordava di lei. Lisanna era molto popolare, sua sorella era Mirajane Strauss, una famosa modella della loro città.
"Sei davvero così disperato da provarci anche con una povera innocente, fiammifero?" Gray, che fino a quel momento era stato in silenzio, aveva deciso di aprire bocca – meglio se stava zitto –, causando il quasi svenimento di Juvia e tutte le imprecazioni possibili da parte della bionda.
Se il viso di Lucy prima era rosso come un pomodoro, adesso era più bollente della lava.
"Ehi, ghiacciolo, ma cosa dici! Io non sono un maniaco spogliarellista come te!"
"Vuoi botte testa calda?" lo provocò il moro.
"Sono tutto un fuoco!" gridò Natsu battendo i pugni uno contro l'altro.
"Ehi, adesso vi sistemo io pivelli!" urlò Gajeel pronto a immischiarsi nella rissa.
Per fortuna però i tre ragazzi non si picchiarono perché vennero prontamente interrotti dal proprietario, il quale ricordò loro che quello era un locale e non un palestra di boxe.
La sala in cui si trovavano si trasformò in una discoteca privata e tutti si scatenarono.
Levy aveva trascinato Gajeel in pista – contro voglia ovviamente – dopo aver fatto a gara di bevute con Cana, quindi inutile dire che era ubriaca fradicia.
Si strusciava in modo molto provocante su Gajeel – cosa che da sobria non avrebbe mai fatto, non in pubblico almeno – causando l'evidente eccitazione del moro, che però si contenne.
Si sarebbe divertita a raccontarle di come si era comportata quella sera, si sarebbe sicuramente tappata le orecchie per non sentire nulla e sarebbe diventata rossa dalla vergogna.
Juvia anche aveva bevuto e di certo non reggeva bene l'alcool, – questo Lucy lo avrebbe tenuto bene a mente nel caso avessero deciso di rifare un'uscita del genere – Juvia era la classica ubriaca triste, che tra una lacrima e l'altra si scatenava in pista, afferrata ogni minuto da un Gray a petto nudo per evitare di farla cadere rovinosamente a terra. A Juvia sarebbe preso sicuramente un infarto per la felicità una volta appreso dell'accaduto.
Lucy sorrise vedendo le sue amiche che si divertivano spensierate sulla pista da ballo con le persone a cui tenevano di più, appoggiò il mento sulla mano e chiuse gli occhi, bevendo un sorso della sua birra.
Per l'ennesima volta nella sua vita sospirò e quando riaprì gli occhi se ne ritrovò due verdi davanti al volto che la osservavano curiosi.
"Ehi, cosa ci fai qui tutta sola? Sigh"
"N-natsu!" Lucy sobbalzò dalla sedia e finì per alzarsi in piedi e questa volta si ritrovò a un centimetro dal volto del ragazzo. Sentiva il suo respiro sulle labbra e i suoi occhi non ne volevano sapere di staccarsi dalla visione paradisiaca di quelle labbra sottili e di quei grandi occhi.
Un singhiozzo da parte di Natsu le fece capire quanto fossero vicini.
In un secondo sgusciò via dall'altro lato della sedia, ma venne fermata dalla stretta di Natsu sul suo polso.
La pelle sotto le sue dita scottava e un brivido le percorse tutta la schiena.
"Lucy" il ragazzo la richiamò.
Si girò dalla sua parte e il cuore iniziò a battere all'improvviso senza una ragione precisa, era sicura che a momenti sarebbe caduta dai trampoli che portava quella sera.
"Perché scappi sempre da me?"
Il cuore di Lucy perse un battito; Natsu era ubriaco e non avrebbe dovuto formulare nemmeno un pensiero di senso compiuto, invece era riuscito a concepire una frase che a Lucy fece un certo effetto.
"Natsu s-sei ubriaco, non sai quello che stai dicendo"
Si Lucy, bella scusa, dai sempre la colpa agli altri.
Natsu aggrottò le sopracciglia e strinse la presa sul polso di Lucy.
"Natsu ti prego lasciami, mi stai facendo male"
Non smetteva di fissarla e questo la metteva molto a disagio, facendole aumentare ancora di più i battiti del cuore, solo la musica riusciva a sovrastarli.
Lucy definì ciò che accadde dopo come la più grande botta di fortuna/sfortuna della sua vita – sì, avete capito bene -, fino a quel momento: Natsu, prima che riuscisse a dire qualunque altra frase, chiuse gli occhi e cadde a peso morto su Lucy, facendo finire entrambi per terra. Per fortuna non li vide nessuno.
Spostarlo non fu per nulla facile, ne tanto meno alzarlo.
Provò a chiamare Gray o Gajeel, ma con la confusione che c'era lì dentro era impossibile che la sentissero da quella distanza.
Era completamente ubriaco e doveva fare qualcosa: lui l'aveva aiutata quando si era bagnata e non voleva avere debiti con nessuno.
Posò Natsu sulla panca di uno dei tavoli e andò da Gajeel.
Gli spiegò la situazione e lui le disse di andare da Gray, un – non si era scomodato più di tanto a darle un aiuto in più, era troppo concentrato a tenere ferma una Levy completamente felice che saltellava ovunque.
Il ragazzo era sparito e con lui anche Juvia, li cercò dappertutto con lo sguardo, senza però allontanarsi troppo da Natsu che era ancora steso sulla panca.
Quando alla fine li individuò in un angolo del locale li raggiunse; Juvia si era addormentata completamente appoggiata al petto di Gray e il ragazzo se ne stava appoggiato ad un muro con un braccio sugli occhi.
Lucy si chiese come avessero fatto ad addormentarsi nel bel mezzo di quella confusione.
"Gray" lo chiamò una volta, ma non rispose.
"Gray" questa volta invece gli sfiorò il braccio e finalmente attirò la sua attenzione.
Il ragazzo teneva gli occhi socchiusi e con un braccio provava a coprirsi dalla luce che i proiettori emanavano.
"Che c'è?" domandò.
Lucy non gli aveva mai parlato prima di allora, sapeva chi era grazie a Juvia che ne parlava sempre, ma non aveva mai avuto l'opportunità – o il coraggio – di iniziare una conversazione con lui.
"Natsu è ubriaco e si è addormentato, c-cosa devo fare?"
Il moro andò con lo sguardo alla ricerca dell'amico e Lucy lo aiutò a trovarlo.
Quando lo individuò sbuffò e si portò una mano alla tasca dei pantaloni e le porse delle chiavi.
"Queste sono le chiavi della mia macchina, non credo sia in grado di tornare con la bici. Portalo a casa sua, tanto sai dove abita." Lucy arrossì, vergognandosi del fatto che Gray si ricordasse ancora che lei era stata a casa di Natsu.
"V-va bene," Rispose afferrando le chiavi "E tu come pensi di tornare?"
"Chiederò un passaggio a Gajeel."
"E Juvia?"
"Non preoccuparti per lei, ci penso io, verrà a dormire da me"
Lucy avrebbe voluto protestare e dire che ci avrebbe pensato lei a Juvia in qualità di sua amica, ma capì che anche lui proprio come lei provava una certa attrazione nei confronti della ragazza.
Ritornò da Natsu e lo sollevò, facendosi passare un suo braccio sulle spalle e avvolgendo il suo alla sua vita. Di certo non fu una passeggiata visto che non era un fuscello.
Raccolse tutte le loro cose e si tolse anche i tacchi, che avrebbero solo aumentato le già altissime probabilità di farla cadere.
Natsu per fortuna riusciva almeno a camminare: doveva aver bevuto davvero tanto per essersi ridotto in quelle condizioni.
Quando arrivarono alla macchina lo caricò al sedile posteriore e lo fece stendere di nuovo.
Salì anche lei in macchina e partì. Nella sua mente c'era la confusione più totale, avrebbe voluto sbattere la testa al muro e dimenticare tutto.
Da quando aveva incontrato Natsu tutto era diventato più complicato e strano di quanto già non fosse, se prima aveva deciso che non c'era ragione di stargli lontano adesso si diede della sciocca.
Scacciò quei pensieri dalla testa e si concentrò sulla strada: doveva andare a casa di Natsu e lasciarlo lì, oppure portarlo a casa sua e farlo dormire da lei.
La prima opzione sarebbe stata rischiosa e poi lo avrebbe avuto sulla coscienza per tutta la notte, quindi decise di portarlo da lei.
Portarlo su per le scale non fu affatto una cosa facile, aveva dovuto caricarselo sulle spalle.
Quando erano sulla porta di casa Natsu mugugnò qualcosa e si strusciò sulla schiena nuda di Lucy, facendo rabbrividire la ragazza.
Una volta dentro si chiuse la porta alle spalle e trascinò Natsu sul divano, gli avrebbe dato una coperta e un cuscino.
Andò nel piccolo ripostiglio che aveva accanto al bagno e da lì tirò fuori ciò che le serviva. Quando tornò però Natsu non si trovava più sul divano, era magicamente sparito nel nulla.
Posò la coperta e il cuscino e andò a cercarlo – non che la casa fosse un castello – in bagno non c'era, in cucina nemmeno, in salotto non era tornato, nello studio neanche quindi rimaneva solo la sua camera adesso.
Infatti, come previsto il ragazzo si trovava sotto le coperte di Lucy, che dormiva beatamente, come se non fosse mai stato ubriaco. Prese dall'armadio il pigiama e andò in bagno per cambiarsi.
Quando tornò Lucy sorrise e si avvicinò al letto, si sedette su uno dei lati, gli toccò delicatamente la spalla e lo invitò ad andare a dormire sul divano.
Natsu in risposta mugugnò qualcosa di incomprensibile. A quanto pareva quella sera toccava alla ragazza andare a dormire sul divano.
Iniziamo bene il nuovo anno.
Si alzò dal letto sbuffando e si incamminò verso il salotto, quando per la seconda volta in quella notte movimentata Lucy fu bloccata per il polso, si voltò e vide Natsu voltato dalla sua parte e con un occhio aperto.
"Dove vai?" le domandò con la voce impastata dal sonno.
"A dormire sul divano visto che tu hai occupato il mio letto" rispose nel modo più calmo che poté, non voleva di certo farlo sentire in colpa per aver scelto di dormire nel suo letto.
"No, resta qui"
Lucy iniziò a balbettare: "M-ma non c'è abbastanza spazio per entrambi"
"Sì invece che c'è" rispose lui spostandosi più verso il muro, senza mai lasciare il polso della bionda.
Una volta sistematosi comodamente trascinò Lucy sotto le coperte e la strinse a sé.
Lucy stava per esplodere, tutte le cellule del suo corpo erano andate in tilt, il suo cervello non riusciva a formare un solo pensiero concreto e se il suo cuore non avesse smesso di battere in quel modo rischiava un infarto.
Non riusciva nemmeno a muoversi, si fece sistemare come Natsu voleva: con le mani e la testa appoggiati al suo petto, una sua mano nei capelli e l'altra sotto il cuscino.
Le sue mani erano sul suo petto e solo in quel momento si accorse che Natsu non indossava nulla a parte un paio di pantaloni che aveva preso chissà dove – dovevano essere sicuramente quelli che le aveva prestato la settimana prima e che gli avrebbe restituito all'inizio della scuola.
Lucy poteva sentire con i polpastrelli delle dita la pelle bollente che ricopriva i muscoli del ragazzo e il suo respiro caldo sulla testa.
Tutte quelle sensazioni non le dispiacevano e per la prima volta dopo tempo si sentì protetta. Non provava più imbarazzo per ciò che stava succedendo in quel momento.
L'ultima e unica cosa che riuscì a pensare prima di cadere in un sonno profondo fu che forse qualcosa quella notte era cambiata e che il nuovo anno avrebbe sicuramente portato con sé molte soprese.  

Stella d'estate ~ Natsu no hoshiWhere stories live. Discover now