Capitolo 1

1.6K 82 58
                                    

Adoravo la piacevole sensazione che si prova quando ti lasci accarezzare dal getto d'acqua tiepida proveniente dalla doccia. Come ogni essere umano, o almeno credo, amavo rilassarmi e curarmi. In fondo, la cosa migliore che avessi da fare, in quei giorni dove fuori c'erano quaranta gradi all'ombra, era rinfrescarmi con una bella doccia.
Passai le mani fra i capelli bagnati, per assicurarmi che tutta la schiuma fosse scivolata via.

- Annie, Dio mio! Quanto ne hai ancora?! - sbuffò uno dei ragazzi, dall'altra parte della porta. Ruotai gli occhi al cielo chiudendo il getto d'acqua e uscendo dalla doccia, più che dispiaciuta di dover abbandonare quella situazione paradisiaca. - Tranquillo, sono quasi pronta - mentii, prendendo due tovaglie bianche dal mobiletto accanto alla doccia. La più grande me l'avvolsi attorno al corpo, quella più piccola, invece, la utilizzai per formare un turbante con i miei capelli. Non udii risposta, evidentemente Ethan doveva essersi allontanato comprendendo che non fossi ancora pronta.

Uscii dal bagno velocemente, dopo essere scivolata nelle mie infradito di gomma verdi. Corsi in camera mia, per potermi vestire in fretta e raggiungere gli altri. Prima di tutto, dopo essermi asciugata, indossai un paio di slip e un reggiseno nero.

Aprii l'armadio con le ante scorrevoli della mia stanza, iniziando ad esaminare i miei vestiti. In altri casi avrei indossato dei jeans e una T-shirt, ma quella giornata di agosto sembrava davvero troppo calda ed afosa per indossarli, quindi optai per dei pantaloncini verdi militare, non troppo corti, e un top con le bretelle larghe color panna. Quando fui soddisfatta del mio look, indossai dei sandali bianchi con una zeppa non troppo alta, per poi spruzzare qualche goccia di profumo.

Tolsi la tovaglia dai capelli, iniziando a pettinarli con cura, sapendo che ci avrei messo un bel po' di tempo, visto che arrivavano quasi a metà schiena, ormai.

Sospirai iniziando a districare tutti i nodi, sperando che Ethan non tornasse per sottolineare il fatto che fossi in ritardo. Da quando lo conoscevo, avevo imparato ad assecondare i suoi difetti, compreso il fatto che si infastidisse facilmente.

Mi guardai allo specchio quando ebbi quasi terminato di pettinare i capelli, prima di posare il pettine ed andare a sistemare le tovaglie che avevo lasciato in giro. Un'altra cosa che avevo imparato era che almeno una stanza, in tutta quella casa, dovesse rimanere in perfetto ordine. E quella stanza era proprio la mia.

Evitai di truccarmi, per il semplice motivo che, prima o poi, il caldo appiccicoso mi avrebbe pasticciato tutto il trucco. Quindi, senza curarmi di asciugare i capelli, attraversai il corridoio per andare in cucina, visto che sapevo già in precedenza che si sarebbero asciugati in fretta all'aria aperta.

- Finalmente - esclamò mio fratello, che era comodamente sdraiato sul nostro divano. Ruotai gli occhi a causa della sua affermazione, mentre David, intento ad utilizzare il suo cellulare, ed Ethan si voltarono nella mia direzione.
- Principessa, dovresti calcolarti i tempi - commentò David in modo sarcastico con un finto sorriso, guadagnandosi una mia occhiataccia.

- Andiamo ora? O dovete rimanere ancora qui a discutere? - si intromise Ethan, passandosi una mano fra i capelli biondi.

Luke si alzò dal divano con uno sbuffo, seguendo Ethan fuori.

- E comunque è inutile che vi lamentiate. - puntualizzai oltrepassando anch'io la porta- Vi ricordo che sono io quella costretta a vivere con tre porci. Chi è che pulisce casa? Che mette i vestiti in lavatrice? -.

Sentii mio fratello sbuffare seccato mentre iniziava a scendere le scale del nostro palazzo.

- Vorresti dire che noi non puliamo? E poi anch'io lavo i miei vestiti! - si lamentò David, che dopo aver chiuso la porta a chiave, iniziò a scendere le scale al nostro seguito.

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora