Capitolo 13

68 8 1
                                    

- Aprilo
Dal concentrarsi sull' asfalto i miei occhi si abbassano fino alle sue mani e vedo un pacchettino ben confezionato, non troppo grande con un fiocco dorato che sta lì, davanti a me, pronto ad essere preso.
- Cos' è ?
- Se non lo apri non lo saprai mai
- Derek, con te mi aspetterei di tutto
- Smettila di fare la diffidente e aprilo
Nonostante ancora incerta apro il pacchettino con la stessa euforia di una bambina a natale e resto con lo sguardo fissa al bracciale che occupa la scatola.
- È un gorjana e rappresenta la pace e la purezza, non chè la pace. Gli antichi popoli dicano porti fortuna a chi lo indossi
- Mi ritieni tanto sfortunata ?
Facciamo entrambi una risata e torno ad esaminare quel bracciale luccicante.
- Grazie, davvero
- Oh, figurati, non è così difficile trovarlo
- No, non del bracciale, cioé anche di aiutarmi con Doyle
Mi perdo qualche secondo ad osservare quel suo sorriso così dolce e me ne sorge uno anche a me. Non posso permettere ti succeda qualcosa.
Passano i giorni e si succedono i casi e cerco di non pensare a Doyle nonostante gli incubi continuino a perseguitarmi. Tutte le giornate sembrano uguali, e mi aspetto sempre un attacco di Doyle che però non arriva, solo casi "normali" di omicidio plurimo, anche quello doveva esserlo. Una serie di sicari che attaccano i potenti della socetà, l' unica nota sconvogente è il coinvolgimento di un bambino.
Hotch manda me e Morgan a fare un sopralluogo della casa, e accetto anche di mala voglia, è un compito abbastanza noioso. Arriviamo davanti quella casa enorme di chi evidentemente aveva abbastanza soldi per permettersi il benchè minimo lusso e aspetto che Morgan chiuda la portiera prima di avvicinarmi.
- Tanti soldi e non avevano un allarme?
Aspetto una risposta di Derek che non arriva poiché bloccata dagli uomini che stanno uscendo armati dalla porta principale. Cerchiamo riparo dietro l' auto e spariamo qualche colpo per farli allontanare. Ne colpisco uno e gli altri allarmati salgono sul furgone ma prima di andarsene sparano un ultimo colpo, non diretto a noi, bensì al loro complice, più precisamente al suo polso, un colpo mirato a cancellare qualcosa che però ho riconosciuto. Quella é la firma di Doyle

Come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora