Capitolo 2

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Nonostante Booth pensi che io sia innocente, mi mette le manette mi conduce in una cella isolata ad aspettare la cauzione.
Faccio la telefonata che mi spetta di diritto e chiamo Sherlock per avere informazioni sul caso.
-È stato strangolato, così ha detto la Brennan, io e Watson stiamo indagando
La sua voce cambia di colpo e capisco che è quella di Watson
-Non fare sciocchezze, prendi un legale e non parlare con nessuno, Emily ? Emily? Ci sei ?
Non rispondo, chiudo direttamente e torno ad aspettare.
non cerco nemmeno di difendermi, prendo il peggior avvocato e come previsto finisco in custodia preventiva, devo passare 1 settimana in carcere prima del processo, tutto nel programma, non posso indagare o cercare di salvarmi, posso solo sperare lo facciano le prove.
A presiedere l'udienza c' è l' avvicato Novack, una giovane dai capelli rossi,alta ed esile ma con un carattere aggressivo in aula. Non ci vuole molto con gli elementi che ha a farmi codannare e non posso darle troppo, mi arresterei da sola, e anche se posso scagionarmi, non lo devo fare, devo salvare le loro vite.
Mi caricano su un furgone insieme ad altre detenute e vado all' ingresso per la registrazione. Devo dare i miei vestiti e i miei effetti personali, compresa la mia collana, e devo indossare una divisa arancione che non mi dona poi così tanto.
Mi si avvicina una donna della mia età, bionda, che sembra la versione dolce di me.
-Io sono Chapman, tu ?
Mi rivolge un sorriso troppo dolce per ignorarla
-Emily,Prentiss
-per cosa sei dentro tu?
Faccio una risatina come fosse una domanda stupida e poi le rispondo
-Omicidio, ma sono innocente, lunga storia
-Oh, omicidio, beh, senza dubbio, cioè senza dubbio sei innocente, ma, insomma, io per essere andata a letto con una trafficante che ha coinvolto anche me nel giro, lunga storia anche questa
Ci guardiamo per qualche secondo e scoppiamo a ridere, qui molte sono ispaniche o afroamericane e odiano le caucasiche e Chapman e io siamo le classiche odiate nelle carceri, e se ci metti che sono un a' agente dell' f.b.I è ancora peggio.
I giorni qui non sono male, o almeno non fanno totalmente schifo, e con le sue dritte resto sempre lontana dai guai.
Quando arriva Sabato, la prigione è quasi vuota, tutte sono nella sala con i parenti, compresa Chapman e resto lì a pensare e fissare il soffitto finchè non mi portano in una saletta isolata, nonostante le mie proteste però nessuno mi dice cosa succede e resto lì as aspettare per una mezz' ora buona, fino a scorgere una sagoma lontana che pian piano si avvici a facendo si che io la riconosca, sbatto più volte le palpebre e poi lo vedo.
- Derek

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