Capitolo 12

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Le giornate diventano lunghissime, dormo poco e niente aspettandomi un' irruzione di Doyle in casa, ho ripreso a mangiarmi le unghie e sono sempre più diffidente.
- Prentiss, cos' hai ?
- Che intendi Reid
- Ti mangi di nuovo le unghie, e hai quel tic che ti viene solo con grandi stress
- Cosa ? Sai che non è normale guardare gli stress altrui ? È solo mia madre, ha deciso di andare a vivere al consolato Francese e mi ha chiesto di andare con lei.
- Oh, e tu hai deciso ?
- Non andrò con lei, mi spiace solo non vederla.
Mi poggia una mano sulla spalla per consolarmi facendomi pesare sempre più il fatto di stargli mentendo. Odio mentire, soprattutto ai miei amici, ma non ho altra soluzione, solo con uno sono sincera, e sto rischiando la sua vita inutilmente.
- Puoi fidarti di me per una volta ?
- Morgan, mi sto fidando, anche troppo
- Anche troppo ? Tutto quello che so l' ho scoperto io e tu hai semplicemente confermato. Se pensi sia questa la fiducia, ti sbagli di grosso. Hai mentito a Reid, non ne stai parlando con Hotch, e non ne parli nemmeno con me. Sai che tutti sarebbero disposti ad aiutarti ma non ce lo permetti, non me lo permetti.
- Derek, non posso, io semplicenente non posso, non posso mettere a rischio la tua vita, non posso coinvolgerti in cose che non ti riguardano.
- Mi riguardano invece, ci sono dentro e non ti lascerò andare in giro a cercare Doyle.
Sento la rabbia ribbollirmi dentro, perchè deve rendere tutto così difficile ?
- Perchè ti preoccupa così tanto questo caso ? Perchè ti ostini ad indagare, stai solamente rischiando la tua vita,per cosa ? Un caso intrigante ? Perchè ?!
- Perchè tengo a te
I nostri toni ormai sono superiori al normale e sento ogni muscolo del mio corpo tendersi, 4 semplici parole che hanno un impatto incredibile su di me. Mi tolgono tutta la forza di reagire, tutta la rabbia, mi limito a guardarlo in silenzio in cerca di una risposta a quelle parole dette con troppa foga. Mi limito a curvare le labbra in un sorriso che mi nasce involontario, contrario ad ogni aspettativa.
- Io e Kensi, lavoravamo insieme per prendere Doyle. Lui mi ha trovata, ieri, è venuto da me
Osservo cambiare visibilmente la sua espressione e penso alle parole di pochi secondi fa, ci tiene davvero a me. È l' unico che si è accorto del mio cambiamento e nonostante il pericolo, resta qui, vicino a me ad aiutarmi.
- Ti ha minacciato ?
- Cosa ti aspettavi ? Mi porgesse una rosa ? Sapeva dove si trova ognuno di voi.
- Come mai non ti ha ucciso
- Si eccita osservando la vita delle persone andare a pezzi, per lui questo dev' essere il massimo del divertimento.
- Non permetterglielo. Non permettergli di farti questo, non interrompere la tua routine per lui.
- Come se potessi
Guardo un punto indefinito della strada perchè guardarlo negli occhi è troppo doloroso, non voglio legga nei miei occhi la paura, quel sentimento che si fa strada nel mio cuore e che mi tiene sveglia la notte, quello stesso sentimento che lui mi chiede di annullare, cosa che succederà solo in due casi, con la sua morte o con la mia.

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