Capitolo 4

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-Agente Booth, che ci fa qui ?
- Volevo vedere come sta
Strofino le mani sui Jeans in segno di imbarazzo e tiro un sospiro
- Sono stata rinchiusa in gabbia con pazze omicide che hanno cercato di uccidermi, la stampa mi chiede perchè mi sono fatta arrestare e i miei colleghi mi odiano
Mi guarda preoccupato e sento il suo sguardo su di me, e cerca qualcosa da dire, ma é visibilmente arrossito e scoppio in una risata che mi fa guadagnare uno sguardo perplesso.
- La stavo prendendo in giro, lo giuro, in relatà lì erano piuttosto simpatiche e con i miei colleghi è sempre lo stesso, beh sulla parte della stampa ero seria però.
Fa una risatina anche lui e il rossore svanisce
- Dopo avermi fatto sentire in colpa mi invita ad entrare ?
Mi sposto di lato per farlo passare e vado verso la cucina a versare due bicchieri di scotch.
- Fa visita a tutte le sue indiziate o io sono un caso particolare?
- È più carina dei miei soliti assassini, questo si, ma in ogni caso lei non è più un' indiziata, e non lo è mai stata per me.
Ci versiamo un' altro bicchiere e sento il liquido diventare calore nel mio corpo e l' imbarazzo diminuire.
-Booth, vorrei dire di conoscerla, ma non è così, però penso che non sarebbe venuto solo per chiedermi scusa, mi vuole forse dire qualcosa ?
Non risponde, continua solo a guardarmi, così intensamente da non accorgermi che è a pochi centimetri da me, centrimetri che diventano millimetri fino a svanire.

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