Chapter 22.

562 48 65
                                    

Erano appena le 21:00 e Chase si era già bevuto quasi una decina di bevande alcooliche.
Stavamo aspettando che aprissero tutte le giostre, per poterle fare. Volevamo anche attendere la mezzanotte, per fare gli auguri a Rocky, siccome sarebbe stato il suo compleanno. Nel frattempo era in fila per ordinare un'altra mela caramellata. Io non ne avevo assaggiata neanche una, siccome non avevo voglia di vomitare anche il pancreas, sopra una di quelle giostre.

Avevo incontrato anche alcuni dei miei compagni di squadra, con i quali mi ero fermato a chiacchierare.
Il parco sembrava riempirsi sempre più di gente, ogni minuto che passava.
Capitava che ogni tanto mi guardassi intorno, per controllare che gli altri ci fossero ancora tutti.
Sentii delle grida di gioia, provenire da qualche metro più avanti. Notai molti ragazzi dirigersi verso alcune giostre.
Trascinati dalla folla che si spostava, iniziammo a camminare anche noi, purtroppo in direzioni diverse.
Provai ad allungare il collo, quanto possibile, per provare a vedere i miei fratelli o i miei amici, ma non riuscii a trovarli.
Qualcuno afferrò la mia mano destra, tirandola di poco in avanti. Abbassai velocemente lo sguardo, per vedere chi fosse la persona davanti a me.
Notai una piccola mano, coperta da un guanto di pizzo. Feci risalire lo sguardo, lungo il braccio.
Notai il lato sinistro del collo scoperto della persona. Lungo la schiena aveva dei lunghi capelli castani, un po' mossi. Fra di essi vi erano dei piccoli giori bianchi.
Riportai la mia attenzione sul collo scoperto della ragazza, sul quale si notava una piccola vena, grazie alla luce dei lampioni.
Avevo chiaramente riconosciuto la ragazza e desideravo poter appoggiare le mie labbra contro la sua vena. Volevo sentire il suo battito cardiaco, contro le mie labbra.
Avrei voluto abbracciarla, stringendola forte a me. Avrei voluto continuare a baciarle il collo, per poi scendere fino alla sporgenza della sua clavicola.

Okay, quelle non erano cose a cui pensare in un luogo così affollato.
La situazione sarebbe potuta diventare imbarazzante.

Laura teneva ancora stretta la mia mano ed io aumentai la presa, per evitare di essere divisi dal fiume di persone, che si dirigeva verso il tunnel degli orrori, la casa stregata ed una sottospecie di 'carrelli della morte'.
Laura riuscì a guidarci fuori da tutta la confusione, diretta verso la sala degli specchi.
"Grazie, ancora un po' e mi sarei sentito una sardina." Ironizzai, affiancandola, sempre tenendole la mano. Lei guardò intorno a noi, ansiosa. Si rilassò dopo qualche secondo, per poi trascinarmi dentro l'attrazione.
"Figurati. Gli altri saranno già spersi chi sa dove."
"E Chase in coma etilico da qualche parte, conoscendolo."
Laura scoppiò a ridere, faticando a salire gli scalini.
"Dai muoviti!" Esclamò lei, correndo dentro la sala. Io aumentai il passo per starle dietro. Quando entrai non riuscii a vedere nulla. Camminai lungo un corridoio completamente dritto.
Poi sbucai in una sala, fatta completamente di specchi.
Era sconvolgente. Nei riflessi c'erano altri tre me, che si guardavano intorno, osservando il posto.
"Forte..." Mormorai, alzando lo sguardo. Anche sul soffitto vi era uno grosso specchio, che non faceva altro che accentuare la mia confusione.
"Ci sei, Lynch?" Domandò Laura, comparendo davanti a me.
Solamente che non c'era solo lei. C'erano almeno dieci Laura, che mi fissavano da diverse direzioni.
Sbattei le palpebre, cercando di capire dove andare.
"Sei capace di atterrare dei ragazzi da novanta kili, ma non di capire quale sia la direzione giusta?" Mi canzonò lei, ridendomi in faccia.
"Oh, davvero divertente Marano. Sappi che me la pagherai."
Nonostante lei mi stesse provocando, non riuscii a negare che dieci Laura erano un sogno che diventava realtà.

Iniziai a camminare, diretto verso Laura.
Non riuscii a fare più di sei passi, che andai a sbattere contro uno degli specchi. Ritrassi la testa, massaggiandomi il naso con i polpastrelli dell'indice e del medio. In questi mesi avevo preso fin troppi colpi nel naso. Troppi!
Una risata si propagò lungo la stanza e vidi Laura sbellicarsi dalle risate. Aveva la schiena inarcata e rideva di gusto, quasi con le lacrime agli occhi.
"Non è divertente." Sibilai a denti stretti, scoccando delle occhiate astiose a tutte le Laura.
Lei rise ancora di più.

Don't Forget Me Now || A Raura Fanfic.Where stories live. Discover now