Sei nostro.

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Lo vide andarsene e lo seguì. Aveva paura, temeva che non sarebbe più tornato, e lui non voleva questo. Cercò di raggiungerlo, ma alla fine lo perse. Sospirò sconsolato, abbassando le spalle. Doverlo affrontare lo spaventava, ma non poteva lasciarlo solo. Era il suo fratellone, quello che, nonostante tutti i pugni in testa, gli voleva bene e lo proteggeva. Alzò lo sguardo al cielo, deciso incamminandosi. Lo avrebbe trovato.

Sbuffò innervosito, stringendo, forte i pugni. Ma chi si credeva di essere? Ne aveva abbastanza di lui e della sua stupida leadership! Se solo il topo avesse scelto lui.. Ne era certo, era sicuro; sarebbe stato un capo migliore di Leo. Se solo Splinter gli avesse dato una possibilità. Grugnì, sedendosi a cavalcioni sul cornicione del palazzo, e osservando le luci della città con ancora un barlume di rabbia negli occhi. Era deciso, stavolta non sarebbe tornato. E, infondo avrebbe solo fatto un favore a tutti, soprattutto a Mikey. Non poteva dimenticare in che modo lo avesse guardato, nascosto dietro al genio. Era completamente terrorizzato da lui, lo riteneva un mostro. Inspirò a fondo, per poi sbuffare dal naso. Serrò la mascella, possibile che non riuscisse a controllarsi?
Udì uno strano rumore dietro di lui, e attese qualche attimo. Quando sentì che fosse abbastanza vicino, si voltò di scatto, scaraventandosi addosso a quello che credeva fosse un suo nemico. Rimase scettico, osservando le pupille dilatate dalla paura di Mikey, sotto di lui, che lo osservava a bocca aperta per l'affanno, mentre veniva colto da brividi di terrore. Terrore di quello che gli avrebbe potuto fare, lui, suo fratello. Si alzò di scatto, indietreggiando ad occhi sbarrati dallo sconcerto e dallo sconforto, mentre il più piccolo indietreggio spaventato, ma poi si fece coraggio. Chiuse gli occhi, prendendo un profondo respiro, e quando li riaprì si issò in piedi, osservando il maggiore, deciso.
-Raph.. Ti prego, torna a casa. Risolveremo tutto.- balbettò tra i singhiozzi, tendendogli la mano, mentre sul suo volto si stagliò un piccolo sorriso incoraggiante.
-Non posso.- rispose, voltandosi. Si strinse nelle spalle, osservando il cemento sotto di lui. Cosa stava diventando? Stava per ucciderlo davvero, sta volta.
-Ti prego.. Noi ti vogliamo bene!- gridò disperato, singhiozzando più forte -Fratellone..- sussurrò, poi con voce spezzata, mentre le lacrime rigavano il suo volto scosso da brividi. Non voleva che se ne andasse, non poteva lasciarli. 
-Ho detto di no, Mikey! Non lo capisci? Ormai non sono altro.. che un mostro.- disse piano, vergognandosi di se stesso. Ignorò le urla disperate di suo fratello che lo chiamavano, mentre correva nella notte. Non sapeva nemmeno lui dove sarebbe andato, ma tutto era meglio di lì. Sarebbe scomparso dalle loro vite. Dovevano capire che lo faceva per il loro bene. Stavolta il nemico da cui doveva proteggerli era lui, e, anche se faceva male ammetterlo, era la verità.

Si accasciò al suolo, sconvolto. Se ne era andato. Quindi gli aveva lasciati? E lui non era riuscito a fermarlo. Possibile che non ne combinasse mai una giusta?
Urlò dal dolore, inginocchio sul cemento freddo, dando un pugno al pavimento per la frustrazione. Una stretta al petto gli offuscava la mente, impedendogli di respirare, mentre la vista si offuscò per via delle lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi. Suo fratello se ne era andato. Perché non era riuscito a fermarlo, a farlo restare? Singhiozzò, portando le gambe al petto e avvolgendole con le braccia, nascondendoci il volto. Non aveva il coraggio di tornare a casa a mani vuote. Per il momento desiderava solo restare lì, finché non si fosse calmato.

Sentì un groppo in gola, ma non volle fermasi. Deciso ad andarsene continuò a correre, osservando le luci della città che gli sfrecciavano davanti agli occhi. Annaspò alla ricerca di aria, per il troppo sforzo che stava richiedendo ai suoi polmoni e alle sue gambe. Ingoiò un groppo di saliva, cercando di non piangere. Per quanto cercasse di essere forte, non poteva non essere triste alla consapevolezza che, forse non gli avrebbe più rivisti.
Ad un tratto avvistò i ninja di Shredder. Lo stavano seguendo. Assottigliò lo sguardo, aumentando il passo, ma erano in troppi e, purtroppo, alla fine si trovò circondato. Si mise in posa di combattimento, sguainando i suoi Sai, e preparandosi alla lotta tanto ardita, quando voluta. Sentiva di doversi sfogare su qualcuno, e loro erano capitati proprio al momento giusto.
-Karai..- sussurrò velenoso, osservando la ragazza che uscì dalle ombre, osservandolo ghignante. Iniziò a lottare, sconfiggendo quegli ammassi di metallo, ma, ad un tratto si trovò bloccato, incatenato ai polsi e ai polpacci con delle catene di metallo. Lo avevano catturato.
-Sei nostro.- commentò divertita la ragazza, ridendo cupa, mentre uno dei ninja lo colpì alla nuca, facendogli perdere i sensi.

Red MenaceWhere stories live. Discover now