4.CAPITOLO: Quando si dice puoi contare su un amico

218 21 22
                                    

VICTOR

Non potevo credere di averla di nuovo davanti agli occhi.
Guardare la curva sinuosa delle sue spalle, scendere lungo braccia dorate perfettamente sode e slanciate. Fissare il suo seno che tantissime volte avevo accarezzato e baciato. Perdermi tra le pieghe degli short, ricordando quante volte le avevo sfilato gli indumenti quando era la mia ragazza. E anche all'inizio, quando rifiutava ancora di accettare che le avessi fatto perdere la testa come lei aveva fatto con me.
« Mi sei mancato Vic » mi disse con un sorriso ipnotico che passò per la bocca e attraversò anche gli occhi. Nell'ultimo anno che eravamo stati assieme quella luce era sparita da entrambi.
« Che...cosa, cioè come mai sei qui? » balbettai come uno stupido. Lei mi faceva sempre quest'effetto.
« Avevo bisogno di ritornare. Ogni tanto serve per capire tante cose » mi rispose Nicole con una velata malinconia.
Forse non avrei dovuto stupirmi. Già l'anno prima era venuta a far visita a suo fratello con la scusa di dover "riflettere", e in quel periodo mi aveva di nuovo sconvolto l'esistenza.
L'avevo odiata così tanto quando era fuggita via da me. E l'avevo continuata ad amare nonostante questo.
« Sai com'è Nic » aggiunse Séb alle sue parole, riportandomi al presente. Era difficile con le mille emozioni che erano risalite prepotentemente a galla.
« Sì. So benissimo com'è fatta » dissi a denti stretti.
« Ma tu? Cosa hai fatto? Sei diventato così magro! » esclamò la mia ex sfiorandomi un braccio. Mi scansai dal suo tocco come se fosse fuoco.
« Non ho fatto niente. Ho solo deciso che essere "pompato" non mi serviva proprio a niente » replicai acido.
Quando ci eravamo messi assieme, il mio fisico era quello di un diciottenne che non aveva mai fatto sport, se non qualche partitella a Tennis sporadicamente; quindi ero magro, molto magro. E quella cosa Nicole non la poté mai sopportare. Così, per far sì che non si scocciasse mai di me, avevo deciso di iscrivermi in palestra e diventare ciò che lei desiderava. Ottenni ottimi risultati, ma quando successe, io e Nicole ci mollammo. Da allora avevo smesso di praticare qualsiasi attività che non fosse telecomando e divano.
« Stavi bene prima...» commentò, lasciando però la frase in sospeso, notando — evidentemente — il mio sguardo assassino.
Sébatien tossì per cercare di smorzare quella situazione alquanto imbarazzante.
« Allora non mi hai detto perché dovrei ospitarti » mi chiese con un sorriso incoraggiante.
« Quando te ne vai? » domandai con durezza a Nicole, ignorando completamente il mio amico.
La ragazza parve finalmente punta sul vivo.
« Non lo so. La cosa ti disturba? » rispose piccata.
« Ovviamente » replicai glaciale. Poi la mano di Sèb mi trascinò verso la cucina.
« Vic dai, calmati » sussurrò.
« Calmo un ca...»
« Se ne andrà presto, vedrai! Fa sempre così. Non resta mai più di qualche settimana » mi interruppe il mio amico.
Sbuffai.
« Allora, raccontami » ammiccò sorridendo. Quando lo fece, i suoi occhietti azzurro-grigi si ridussero ancora di più. Sèbatian aveva corti capelli castano chiaro, una carnagione olivastra, e occhi talmente piccoli, che quando rideva o era allegro, gli si riducevano a due fessure.
Sospirai rassegnato.
« Ti ricordi che ti dissi della mia madre biologica? » cominciai, e lui annuì curioso.
« È tornata all'attacco! ».

•• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• ••

ADÈLE

« No Maureen, tu non puoi capire!! » sbottai furiosa. La mia migliore amica mi fissava incuriosita mentre sorseggiava un milkshake.
Dopo che l'imbecille vestito di pelle aveva fatto la sua bella scenetta infantile e ridicola, mi ero alzata come una furia ed ero scattata in camera mia a prepararmi come si deve. Avevo indossato un vestitino floreale, lungo fin sotto al ginocchio, ed ero uscita di corsa, senza che nessuno potesse fermarmi. Avevo inviato un messaggio su Whatapp a Maureen e le avevo chiesto di vederci urgentemente. E lei, da brava amica, era accorsa subito.
« No, aspetta. Cosa non posso capire? » disse con le guance grosse, ricolme della bevanda rosa che stava ingurgitando.
« Della disgrazia! E non sto esagerando! » aggiunsi prima che lei potesse affermare una sciocchezza simile.
« La disgrazia sarebbe un bel fusto che viene a vivere in casa con te, o il lavoro alla pasticceria? ».
A volte odiavo Maureen.
« ENTRAMBI! » gridai esasperata.
La mia amica saltò dalla sedia come se l'avessi schiaffeggiata, sputacchiando il suo milkshake su metà del tavolino.
« Ehi! Qui ci vuole una tisana, altro che caffè! » disse indicando la tazza che avevo appena sbattuto sul ripiano di legno traballante.
« Taci! » controbattei facendo un breve gesto con la mano che liquidava la questione drink.
« Okay, allora. Siamo serie. Questo tuo...fratellastro...oddio mi fa troppo strano dirlo » borbottò la mia migliore amica scuotendo la testa.
« Pensa a me » mormorai infastidita dalla sua nonchalance.
« Dicevo, questo "ragazzo" almeno, é bono? ».
Spalancai gli occhi, e per poco del fumo nero non mi uscì dai capelli.
« Scherzi, vero? » sibilai paonazza.
« Ehi, non é un reato chiedere! » le mani delicate di Maureen si alzarono davanti al suo viso ovale e candido. I suoi lisci capelli biondi, lunghi fino alle spalle, ondeggiarono lievemente nella brezza del pomeriggio e i suoi occhietti celesti innocenti, mi fecero capire che non era il momento di prendermela con lei. In fondo Maureen era sempre stata così: schietta e pratica. Ma era anche tremendamente dolce quando voleva. Il problema era che non lo voleva quasi mai. La sua personalità sincera troneggiava sulle altre sue caratteristiche, ed ecco perché rispetto a Jeanne e Martine, la preferivo come confidente. Se c'era qualcuno che potesse dirmi in faccia quanto fossi stupida, quella era Maureen. Lei me l'avrebbe detto senza remore.
« Senti...» iniziai tentando di calmarmi « Non dirò che è brutto solo perché lo odio. Oggettivamente é un bel ragazzo, okay? » conclusi sentendomi un po' idiota ad averlo ammesso, soprattutto perché non volevo che la mia amica saltasse a conclusioni affrettate. Ma anche evitare l'argomento sarebbe sembrato strano, ed io non avevo nulla da nascondere. Era bello e allora? Era anche altrettanto ignobile e odioso.
« Quindi é bono. Hai un ragazzo bono che passerà tutta l'estate a casa tua » concluse Moureen dando un'ultima sorsata al suo milkshake.
Annuii mio malgrado.
La mia migliore amica batté le mani entusiasta, poi se le strofinò una contro l'altra.
« Splendido, no? » esclamò la sua boccuccia carnosa dipinta rossa cremisi, e molto simile alla mia. Quando ancora ero bionda, spesso la gente ci scambiava per sorelle.
« Reen, forse non ti rendi conto! » ripetei stringendo forte il tavolo, aggrappandomi con le mani con tutto l'ardore possibile.
« É mio fratello bastardo! ». Probabilmente alzai un po' troppo la voce, perché delle persone ad un tavolino non lontano da noi, si girarono nella nostra direzione con sguardi perplessi.
« Senti, non é mica Jon Snow[1]» replicò Maureen sbuffando « Lui ci ha messo ben sei stagione, e 3.000 minuti per scoprire chi erano i suoi veri genitori! Questo Victor ha sempre saputo di chi era figlio, quindi non é mica un bastardo! » concluse con semplicità.
La sua analisi di Game of Thrones[2] mi lasciò così interdetta che rimasi a fissarla come un'ebete per quasi un minuto buono.
« Ehi? Ci sei? Non mi dire che ti ho spoilerato qualcosa » la mano di Maureen si sollevò davanti al mio viso. La mosse in modo da riuscire a capire perché mi fossi ammutolita così di colpo.
« Adèle? »
« Tu sei malata » dissi piano scuotendo la testa « Ti devono davvero internare ».
« Oh, ma dai! » la mia migliore amica si rilassò, intuendo che mi ero ripresa del tutto dalla sua "filosofica" spiegazione sui "bastardi".
« Comunque voglio conoscerlo! » esclamò alzandosi all'improvviso. I piedi della sedia strusciarono rumorosamente sull'acciottolato, e di nuovo metà delle persone sedute al bar, si voltò verso di noi.
« Maureen? »
« Chiediamo il conto e andiamocene! Devo venire a casa tua che mi servono gli appunti di letteratura! » disse pratica, alzando un braccio in direzione di uno dei camerieri.
« D'accordo » sospirai, afferrando la mia borsetta verde e prendendo una banconota dal borsellino.
La poggiai sul piattino che il ragazzo ci aveva appena portato, e raggiunsi Maureen che si era già incamminata verso casa.

[1] Jon Snow: personaggio della Casata Stark, tratto dall'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore George Martin.
[2] Game of Thrones: serie tv tratta dalla Saga best seller "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" dello scrittore George Martin.

•• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• ••

Note:

•Scoperto il quarto, il quinto e il sesto membro del Cast.

Sèbatien é Max Irons!

Sèbatien é Max Irons!

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Nicole è Megan Fox!

Maureen è Dove Cameron!

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Maureen è Dove Cameron!

Maureen è Dove Cameron!

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Una pasticceria per DUE (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora