Iniziammo a sistemarci nel campo, pronti per iniziare la partita.
Ogni tempo iniziava con un kickoff dalla linea delle 30 yard e la stessa cosa accadeva dopo ogni segnatura.

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Non ero sudato. Ero fradicio. Sembrava che mi fossi buttato nel laghetto vicino alla scuola e poi mi fossi rotolato sul prato, prima di sedermi in panchina.
Mancavano meno di due minuti alla fine della partita ed eravamo in parità. Non capitava spesso che i Lyke pareggiassero.
Riuscii a bermi tutta la bottiglietta d'acqua, mentre con la mano sinistra tenevo il casco.
I miei capelli erano incollati al mio viso ed erano diventati di un biondo più scuro.
"Ragazzi, abbiamo rimasto un minuto ed un secondo per vincere questa partita. Dovete riuscire a fare un touchdown. Passate la palla al più svelto, al più agile. Fate di tutto per difenderlo dagli altri giocatori. Intesi?"
"Sì, coach!"
"Chi è il più veloce ed il più agile?" Chiese Gabe, appena il coach fu lontano.
"Di solito lo è il quarterback." Rispose Jeremy.
Ognuno dei ragazzi si girò per fissare il compagno alla propria sinistra. David guardò me ed io guardai alla mia sinistra, quando mi resi conto di essere l'ultimo. E soprattutto quando mi ricordai di essere il quarterback.
Perché non mi ero dato al bricolage?
"Okay..." Mormorai, spostandomi i capelli dal viso.
Indossai nuovamente l'elmetto, quando sentii il suono del fischietto, che ci richiamava in campo.

Era come se sentissi l'ansia di tutte le persone presenti.
L'ansia dei miei compagni, che contavano su di me, per vincere.
Tutta la nostra gradinata, che contava su di me, per vincere.
Dall'altra parte c'erano gli avversari, che sapevano bene chi attaccare, per farci perdere.
Persino la loro gradinata lo aveva capito.
Sapevo bene quanta responsabilità avessi sulle mie spalle.
Quante persone avrei deluso, se non fossi riuscito a raggiungere lo yard e fare un perfetto touchdown.
Respirai dal naso ed espirai dalla bocca, cercando di mantenere la calma.

Ci mettemmo in posizione, pronti per l'ultimo minuto.

Sentivo le gocce di sudore colarmi sul viso, quasi non riuscivo a vedere.
Al terzo 'hut' Jeremy mi passò la palla, io scattai in avanti, per riuscire a correre fine allo yard finale, ma dopo pochi metri, uno dei giocatori della Lyke mi colpì, facendomi volare per terra. Colpii il terreno con il braccio.
Per un momento pensai di essermelo spezzato, come se fosse il ramoscello di un cespuglio.
Provai a muovere le dita e, sorprendentemente, ci riuscii. Sentivo il cuore martellarmi nelle orecchie, rendendomi quasi impossibile sentire altro.
Sentii qualcuno urlare il mio cognome, ma era come se fossi troppo lontano per sentirlo bene.
Mi alzai e solo in quel momento mi resi conto che tutta la tribuna aveva tenuto il fiato sospeso. Per me.
Guardai il tabellone con il punteggio, che segnava anche il tempo.
33.
32.
31.
Avevo meno di trenta secondi per attraversare metà del campo.
Corsi nuovamente in posizione.
La palla l'aveva il quarterback della squadra avversaria, che stava già correndo per fare punto.
Alec lo intercettò, mandandolo a terra. Lanciò la palla nella mia direzione.
Era come se potessi sentire il suono della palla che attraversava l'aria, verso di me.
Saltai per afferrarla ed iniziai a correre.
Dio, se sopravvivo giuro che inizio a non trattare male i miei fratelli, pensai.
Altri tre giocatori avversari cercarono di bloccarmi, ma questa volta i miei compagni riuscirono a difendermi. Riuscii ad evitarne un altro, per poi raggiungere lo yard finale e battere la palla per terra.
Non feci in tempo a girarmi, che sentii le urla sugli spalti, poi un fischio, che segnava la fine della partita.
Mi voltai, sorridendo. Ce l'avevo fatta...
Le grida dei miei compagni si fecero più vicine e mi ritrovai per terra, schiacciato da dieci persone il cui peso era di oltre ottanta kili a testa.
L'aria non entrava più nei miei polmoni, mentre tutti loro continuavano a stare appoggiati sopra di me.
"È diventata un'orgia di giocatori!" Urlò Cameron, allegro.
"Qualcuno... mi aiuti..." Mormorai, mentre cercavo di prendere fiato.
Loro si alzarono e mi tirarono sulle loro spalle.
"LYNCH! LYNCH! LYNCH!" Continuavano ad urlare.
"Se mi fate cadere, vi calpesto la faccia." Li minacciai, fingendo una risata.
Loro mi guardarono terrorizzati e mi tennero più forte.
Mi tolsi l'elmetto ed alzai le braccia verso l'aria.
Il vento freddo della sera mi pizzicava i lembi di pelle scoperta ed i nostri respiri si alzarono verso il cielo scuro, come una nuvoletta di fumo.

I miei compagni mi poggiarono a terra. Il coach mi battè una mano sulla spalla, ma a causa delle protezioni quasi non lo sentii.
"Ottimo lavoro, Lynch." Disse, per poi allontanarsi. Andò a parlare con altri professori, con aria orgogliosa.
Maia e Grace lanciarono i pon-pon in aria e corsero da David e Chase, per baciarli.
I miei compagni continuavano a festeggiare.
Mi voltai verso gli spalti e notai la mia famiglia alzare i pollici verso l'alto.
Rocky salì sulla seggiola, circondò la bocca con le mani ed urlò: "IO CONOSCO IL QUARTERBACK!"
Scoppiai a ridere, mentre la mamma fece scendere Rocky e lo fece sedere, dandogli uno schiaffo dietro la testa. I suoi capelli volarono appena in avanti e riuscii a vedere le sue labbra mormorare un "Ahia".
I Lyke lasciarono il campo, togliendosi i caschi. Si diressero verso il parcheggio, a testa bassa.

"Ottimo lavoro, Lynch!" Si congratulò il mio insegnante di diritto, sorridendomi.
"Grazie, signore." Sorrisi. Anche lui si allontanò.

Erano tutti gioiosi per la vittoria. Stavano festeggiando.
Eppure, io non provavo tutta quella felicità.

~Angolo autrice:

Ho aggiornato senza far passare un'era glaciale. YAY! :3

Ma oggi è anche il compleanno della mia bestiolina *coff coff* creatura infame *coff coff* preferita! :'3
Awww anche Rossybear cresce ed ogni anno diventa più stupido ;u; ma noi gli vogliamo bene così... circa.

Anywaaaaaaay

Domanda: quale colore vi fa pensare di più al Natale? →
A me onestamente il rosso c:

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

Don't Forget Me Now || A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora