Parte 24

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ALEC'S POV

"Susan? Sono a casa tesoro!"
"Ah, ciao Alec. Allora? Com'è andata oggi al lavoro?"
"Mah, niente di speciale. Sempre le solite scartoffie da sistemare"

Lavoro in un ufficio ed essendo vicedirettore devo sempre firmare moduli ed approvare progetti.
Non ne posso più, però sento spesso alla televisione delle persone che lavorano fuori al caldo d'estate e al freddo d'inverno.
Nel mio ufficio abbiamo sia aria condizionata che riscaldamento, quindi non mi posso lamentare più di tanto.
Inoltre ho un buon stipendio, cosí posso vivere bene e posso permettermi di viziare un po' Susan.
La amo cosí tanto.
Da quel che ricordo, siamo insime da sempre.
Ci siamo incontrai al liceo, come una di quelle tante coppiette che si sentono nei film.
Poi siamo andati all'università, la stessa, per non separarci.
E una volta laureati siamo andati a vivere insieme.
Lo so, è una storia già vista mille volte, però infondo per noi ha funzionato alla perfezione.

"Caro? Che cosa vuoi per cena questa sera?"
"Non saprei. Che hai in frigo?"
"Qualche bistecca, un po' di insalata e qualche pomodoro"
"Perfetto"

Detto questo vado in bagno per farmi una doccia.
Dove lavoro avremo anche l'aria condizionata, ma d'estate c'è un caldo terribile comunque.

Prima di spogliarmi regolo l'acqua della doccia.
Non ho intenzione di ustionarmi appena entro!
Tiepida. Perfetto, come piace a me.
Mi piacerebbe fare il bagno nella vasca, ma è quasi ora di cena e non c'è abbastanza tempo.

Finita la doccia vado in camera da letto a vestirmi.
~Alec!~
Mh?

"Susan? Mi hai chiamato?"
"No caro"

Che strano..
Avei giurato di sentire qualcuno che mi chiamava..
Mah, me lo saró immaginato.
Infondo al lavoro mi chiamano spesso cosí.

Torno in cucina dove Susan è intenta a cucinare la cena.
Non è mai stata un gran che in cucina.
Spesso la aiuto io, ma a volte vuole farmi una sorpresa quando torno dal lavoro e cosí prova a cucinare.
Naturalmente è sempre un pasticcio.
Meglio che la fermo prima che bruci la bistecca.

"Tesoro, ti amo tanto, lo sai, ma lascia a me la cucina"
"Cosa vorresti insinuare? Che non so cucinare?"
"Esatto. E pensare che ho sempre voluto una ragazza che cucinasse per me e adesso invece tocca a me cucinare per lei. Chissà che cosa mi è preso il giorno che ti ho fatto cadere per sbaglio il vassoio della mensa"
"Ha ha, molto spiritoso"

Lascio un secondo i fornelli per abbracciarla da dietro.
Ha messo il broncio, ma lo so che fa cosí solo per farsi coccolare.

"Eddai, non te la sarai presa"

Le lascio un bacio delicato sul collo che la fa rabbrividire.
Lei si gira e mi bacia.
Poi comincia ad apparecchiare.
Almeno in quello non fa disastri irreparabili.

*le 3.27 di notte*

"Cos?... No!... Io... Io non ti conosco!... Lasciami in pace!"

Mi sveglio all'improvviso, tutto sudato.
Ho fatto un incubo.
Di nuovo.
Due nel giro di pochi giorni, forse dovrei riposare un po' di più.

C'era quell'uomo, quello dell'altra volta.
Quello con i capelli pieni di glitter e gli occhi da gatto.
Diceva di conoscermi.
Ma io non l'ho mai visto, se non in sogno.
Però mentre gli dicevo che non lo conoscevo, qualcosa dentro di me pensava il contrario.
Il cuore ha cominciato a battermi più forte del solito e sono diventato tutto rosso.
Allora lui ha sorriso e mi ha detto che adora quando arrossisco.

"Alec? Hai avuto un altro incubo?"

Susan si è svegliata.
Chissà se mi ha sentito parlare nel sonno.

AKU CINTA KAMUTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang