Scappare

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James sedeva in Sala Comune, silenzioso.
Anche se, comunque, non avrebbe avuto nessuno con cui parlare, dato che era passata la mezzanotte e ormai tutti erano a letto.
Lui non ci aveva neanche provato a dormire. Non ci sarebbe riuscito.
Era passata una settimana dall'ultima volta in cui aveva incontrato lo sguardo di Lily, vedendoci dentro solo rabbia.
Aveva provato a parlarle, ma lei lo ignorava.
Le uniche persone con cui parlava erano Marlene e Alice, e anche con loro appariva piuttosto reticente.
James aveva parlato con entrambe, che a loro volta avevano espresso sue perplessità a Lily, ma la ragazza aveva dato delle risposte vaghe, che non servirono a chiarirgli le idee.
Immerso com'era nei suoi pensieri, non si accorse di Sirius che gli si era seduto accanto.
Sobbalzò, quando finalmente lo vide.
-James, che stai facendo?- domandò- avevi detto che saresti salito.
-Lo so, lo so. Ma non ho sonno.
-La faccenda di Lily ti sta divorando, vero?
-Non ci vuole un genio per capirlo.
Sirius sospirò. Odiava vedere il suo amico così.
-Se lei non vuole parlarti... lascia che le passi. Deve sbollire.
-Sbollire per cosa?! Non le ho fatto niente!- sbottò James, e i suoi sussurri concitati sembrarono rompere la notte, come se fossero state urla.
-Questo lo sappiamo, ma evidentemente lei... Non so.
Potrebbe essersela presa per...
-Basta, domani le dirò ogni cosa. Non mi importa se mi informerà, se non mi risponderà.
Io le avrò detto ogni cosa che mi passa per la mente.
James sorrise, soddisfatto di quel piano.
Finalmente si alzò in piedi, stiracchiandosi fino a far scrocchiare le ossa.
La stanchezza di quella giornata lo investì all'improvviso.
Sbadigliò, coprendosi la bocca e salendo le scale diretto al dormitorio, seguito da Sirius.
Stranamente, quella notte che era iniziata così spiacevolmente, riuscì tuttavia a dormire.
Quando si svegliò, appariva più riposato di quanto lo era stato nel resto della settimana.
Si vestì in fretta, non badando a Sirius e Peter che avevano deciso di ignorare la sveglia.
Il letto di Remus era vuoto, probabilmente era già sceso a colazione, oppure si era rifugiato in biblioteca a studiare qualcosa prima dell'inizio delle lezioni.
Scese le scale, salutando Frank, seduto sul divano ad aspettare Alice.
James si fermò, poco prima del buco del ritratto.
Se Frank aspettava Alice, significava che Lily ancora non era scesa, dato che ultimamente non andava mai sola da nessuna parte.
Lo evitava, cercava in tutti i modi di ignorarlo, ma non ci sarebbe riuscita ancora a lungo.
Scosse la testa, poi uscì dal buco del ritratto senza guardarsi indietro.
Avrebbe parlato a Lily quel giorno stesso, ma non in quel momento.

***

La lezione di Trasfigurazione era passata lentamente, per i gusti di Lily.
Si erano esercitati in molte tecniche che avevano imparato nel corso degli anni, in previsione degli esami, che avrebbero dovuto affrontare a breve.
Ormai mancava davvero poco.
La Professoressa McGranitt era apparsa molto più severa e pretenziosa, ma Lily era riuscita a soddisfarla, nonostante percepisse su di lei lo sguardo di James, che sembrava volesse trapassarle la testa.
Appena suonò la campanella, Lily si affrettò a riporre le sue cose nella borsa, aspettando che Marlene facesse lo stesso.
Proprio mentre la ragazza stava sistemando l'ultimo libro, Lily si accorse di James, davanti al suo banco.
Marlene lo salutò, e lui ricambiò, cordiale.
Le ragazze uscirono dalla classe, sempre seguite da lui.
Si mise affianco a Lily, chiedendo a Marlene se poteva parlare con la rossa privatamente.
Marlene sorrise, e il cuore di Lily accelerò.
Non sospettava dell'improvvisa complicità tra loro due.
Evidentemente, il fatto che il ragazzo di Marlene e il migliore amico di James fosse Sirius aveva contribuito a migliorare il loro rapporto.
Marlene quindi affrettò il passo, diretta alla Serra 2, dove a breve la Professoressa Sprite avrebbe tenuto la sua lezione.
Ma Lily era ancora fortemente determinata ad ignorare James.
La ferita, che lui le aveva inferto senza saperlo, bruciava ancora.
E le scuse di James non sarebbero state abbastanza per fermare il sangue e permettere che la ferita guarisse.
Perché, in fondo, non sarebbe mai guarita.
Sarebbe sempre rimasta una cicatrice, nel suo cuore.
Lei si fidava di lui, si era fidata forse anche troppo.
Ma di una cosa lei si rendeva perfettamente conto: non avrebbe mai rimpianto i momenti passati con lui.
Sarebbero rimasti bei ricordi, chiusi a chiave in un cassetto.
A volte Lily si sarebbe seduta sul letto, ripensando a lui.
Avrebbe sorriso, un sorriso stupido, da ragazzina.
E poi avrebbe chiuso gli occhi, con l'amaro in bocca.
Era convinta che la loro storia fosse giunta al termine.
Non immaginava che sarebbe continuata per sempre, che si sarebbero sposati e avrebbero avuto un figlio.
Non immaginava di certo che di lì a qualche anno i loro nomi sarebbero stati ricordati con rispetto, sussurrati nei momenti di paura, presi come esempio e modello.
Già, né lei né lui se lo sarebbero mai aspettati.
Ma che sorpresa sarebbe stata, se lo avessero saputo?

Oltre le apparenzeWhere stories live. Discover now