Lacrime

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Non fece in tempo ad urlare nulla, prima che il bolide la colpisse.
La testa di Lily ricadde sulla spalla di Marlene, che urlava terrorizzata, chiamando i soccorsi.
-Lily!- urlava anche James, mentre in volo andava verso la ragazza.
Silente era in piedi, vicino a Marlene che teneva Lily in braccio, in lacrime.
-Fatela respirare!- gridava il preside, seguito dalla Professoressa McGranitt che intanto sgomberava le tribune, indirizzando gli studenti verso il Castello.
Lumacorno fece comparire dal nulla una barella, su cui Lily venne adagiata.
Sirius e Peter tenevano fermo James che voleva correre incontro a Lily, vedere se stava bene.
La sua immobilità lo spaventò, ed impallidì.
Fu in quel momento che decise che avrebbe sempre protetto Lily.
E mantenne la sua promessa anche in quella notte di Halloween a Godrig's Hollow.
Continuava a dimenarsi, James.
Non comprendeva che avrebbe complicato ancora di più i soccorsi se fosse accorso alla sua barella.
Intanto Silente, che faceva levitare la barella, correva verso l'Infermeria, insieme alla Professoressa Sprite, intenta a dilungarsi sui rimedi vegetali per risvegliare i pazienti reduci da trauma cranico.
Quando arrivarono da Madama Chips, ella accorse da Lily, visitandola.
Non aveva ossa rotte, respirava piano e a fatica.
Come aveva già diagnosticato la Professoressa Sprite, Lily aveva subito un trauma cranico.
Avrebbe dovuto riposare, e rimanere a letto anche dopo il suo risveglio.

***

James non si era cambiato.
Indossava ancora la divisa da Quiddich, mentre Remus cercava di invogliarlo a cenare.
Erano seduti in Sala Grande, dove per una volta la confusione aveva ceduto il posto a mormorii concitati.
Il posto di Silente era vuoto, e ciò non lasciava presagire nulla di buono.
Ad un tratto, la Professoressa McGranitt prese la parola:- Allora, la studentessa che è stata colpita da un Bolide vagante sta bene.
Ancora non si è svegliata, ma le condizioni sono stabili.
Abbiamo buone speranze di pensare che domani si risvegli.
James tirò un piccolo respiro di sollievo. Lily stava bene.

***

Quella notte molteplici pensieri si erano fatti strada nella sua mente.
La sete di vendetta stava iniziando a pervadere il suo corpo.
Doveva farla pagare a quel novellino che aveva sbagliato la mira.
Quando il mattino dopo espresse i suoi pensieri a Remus, si beccò uno scappellotto in testa.
-Ehi! Ma che...
-James, mi meraviglio di te!- lo sgridò Remus- Come pensi che reagirebbe Lily, se sapesse cosa hai intenzione di fare a quel povero ragazzo?
-Hai ragione.- concordò- Ma ciò non toglie che ha fatto del male alla mia ragazza.
Dovrebbe pagarla cara.
-Ha fatto del male a Lily, ma è stata una cosa del tutto casuale.
Quel bolide avrebbe potuto colpire chiunque.
James soppesò le sue parole, ma rimase sempre della stessa idea.

***

Quello stesso pomeriggio ancora non si sapeva nulla sulle condizioni di Lily.
James e Marlene si erano presentati più volte in infermeria, ma Madama Chips era irremovibile.
Gli rimaneva solamente un'altra carta da giocare.

***

Attesero la Professoressa McGranitt davanti al suo studio.
Quando li vide, impallidì.
-Professoressa...-disse James- Come sta Lily?
-È stabile, signor Potter.
-Potremo vederla?
-Dovete chiederlo a...
-Ci ha detto di no- intervenne Marlene, con le lacrime agli occhi- James è il suo ragazzo, ed io la sua migliore amica. Non pensa che... forse... potremo essere di aiuto?
La professoressa riflettè, poi li invitò ad entrare nel suo studio.
Si accomodò alla sua scrivania, prendendo una piuma e un pezzetto di pergamena.
Scrisse qualcosa, poi lo firmò.
Lo consegnò a James:- Fallo vedere a Madama Chips.
Vi farà entrare.

***

Lily era lì, su un letto, pallida.
Sul comodino al suo fianco era stata posata una scodella con qualche intruglio misterioso.
James si sedette al suo capezzale, insieme a Marlene.
Le prese la mano, baciandola e accarezzandole il palmo.
Marlene scoppiò in lacrime, e ben presto li lasciò soli.
Fu in quel momento che lei si mosse.
Aprì gli occhi, e si portò una mano alla testa.
Poi puntò i suoi occhi su James, che sorrideva.
-Chi sei?- disse la ragazza.

Oltre le apparenzeWhere stories live. Discover now