Ritorno a casa

9.5K 445 74
                                    

La sveglia la destò dal sonno.
La spense, girandosi per l'ennesima volta nelle coperte.
Petunia entrò in camera, battendo le mani:-Allora? Non ti alzi, streghetta dei miei stivali?
Lily la ignorò, e lei uscì dalla stanza senza soddisfazione.
Sapeva che Petunia era invidiosa.
Lei era speciale.
E questo non le andava proprio giù.
Ma ormai Lily ci era abituata.
Si alzò dal letto, dando un ultimo sguardo alla sua cameretta.
Le foto con le sue migliori amiche, Alice e Marlene, la guardavano, ridendo.
La sua scopa, inutilizzata da tanto tempo, si faceva beffe di lei, dall'angolino in cui era stata posta.
Sulla sua scrivania giacevano le lettere che le avevano mandato le sue amiche, insieme a qualche libro di testo degli anni passati.
Non riusciva a credere che quello sarebbe stato il suo ultimo anno ad Hogwarts.
Erano passati così... velocemente.
Si diresse finalmente verso il bagno, che aveva in camera, portando con sé i vestiti che si sarebbe messa.
La divisa era nel baule, perfettamente piegata e stirata.
Ma quella l'avrebbe indossata sull'Espresso per Hogwarts.
Aprì l'acqua, per farla scaldare, prima di entrare nella doccia.
Sorrise, quando il getto d'acqua calda le bagnò il viso, i capelli e il corpo.
Uscì dalla doccia venti minuti dopo, infilandosi in fretta l'accappatoio.
Si passò un asciugamano sui capelli rossi e leggermente mossi, prima di prendere il phon per asciugarli.

***

Dieci minuti dopo uscì dalla sua cameretta, portandosi dietro il baule e la sua scopa.
Sapeva che non l'avrebbe utilizzata, ma la portava comunque. Non si sa mai.
In cucina Petunia stava raccontando alla madre della sua ultima conquista, un certo Vernon di cui Lily non ricordava il cognome.
L'aveva visto un paio di volte, che le erano state sufficienti per non volerlo rivedere mai più.
Non capiva come poteva piacere a Petunia.
La madre la ascoltava paziente, senza interromperla.
Lily la osservò.
Aveva ereditato da lei i capelli rossi e leggermente mossi.
I suoi occhi invece erano uguali a quelli di suo padre.
Quest'ultimo entrò proprio in quel momento in cucina, appoggiando le sue mani sulle spalle di Lily.
Era così fiero di lei, soprattutto ora che era diventata Caposcuola.
-Lily, muoviti. L'Espresso non ci aspetta.- la sollecitò il padre.
-Io sono pronta, papà.

***

L'aria che si respirava alla stazione di King Cross era inimitabile.
Così come le occhiate che i numerosi Babbani scagliavano ai Maghi o alle Streghe che spingevano i carrelli contenenti bauli, gufi o topi in gabbia.
Chissà cosa pensano, si domandava Lily, mentre spingeva il suo carrello.
Rise, fermandosi un momento per poi ripartire.
Affrettò il passo, quando sentì una voce, la sua voce, chiamarla.
-Evans! Dove credi di andare?
Potter le venne addosso, speronando il suo carrello e facendo cadere il baule di Lily.
-Non hai niente di meglio da fare?-sbraitò Lily.
-Non sai quanto mi diverta vedere la tua faccia dello stesso colore dei tuoi capelli.- rise James.
Il ragazzo le posò il baule sul carrello, e Lily ripartì, senza degnarlo di uno sguardo.
James sogghignò ancora tra sé, prima di riprendere il carrello e correre verso la ragazza.
La raggiunse senza troppa fatica, affiancandola.
-Ho saputo che sei anche tu Caposcuola. - iniziò a parlare James.
-Sì.
-Sarà divertente fare le ronde con te.- Il ragazzo sorrise, notando lo stupore affiorare negli occhi di Lily.
-Non puoi essere tu l'altro Caposcuola.
-E invece posso essere io.
Lily non rispose.
Si fermò davanti alla colonna tra il binario 9 e 10, preparandosi per passarci attraverso.
La osservò attentamente, prima di correre verso essa.
Chiuse gli occhi, e quando li riaprì si ritrovò proprio dove voleva essere.
Le famiglie stavano salutando i loro figli, l'Espresso si stagliava di fronte a lei. Si tolse da lì, prima che James le venisse addosso.
Marlene la chiamò, mentre Lily stava per salire sull'Espresso, dopo aver lasciato il baule al deposito.
Le corse incontrò, con i suoi capelli neri che svolazzavano e gli occhi azzurri, simili ai suoi, che brillavano di felicità.
-Allora? Come è andata l'estate?- disse Marlene, dopo averla abbracciata.
Lily stava per rispondere, ma prima che potesse farlo, qualcuno la abbracciò da dietro.
-L'estate della Evans è stata splendida, ma meno del previsto, visto che non l'ha passata con me.
-Potter lasciami!- urlò Lily.
Il ragazzo la liberò dal suo abbraccio, facendole l'occhiolino prima di salire sull'Espresso.
Lily sbuffò, poi salì anche lei, seguita da Marlene.
Trovarono presto uno scompartimento libero, e solo quando si furono sedute Lily le chiese dove fosse Alice.
-Ha detto che Frank l'aspettava nel suo scompartimento, poi sarebbe venuta a cercarci...
Lily sorrise.
Sapeva che prima o poi Frank sarebbe finito con Alice.
Il ragazzo era rimasto travolto dall'energia contagiosa di Alice, dal sorriso sempre pronto e dalla battuta facile.
Nel corso del sesto anno Frank aveva iniziato a dedicarle poesie, ma questo Alice non lo sapeva.
Infatti era un segreto di Lily e Frank.
Alice se le ritrovava sul letto, senza sapere chi ce le avesse messe. Non sospettava certo della sua migliore amica cui segretamente Frank spediva le poesie.
Ma Lily aveva la strana sensazione che presto i due si sarebbero messi insieme.
Marlene parlò della sua estate, piena di viaggi, e ad un tratto si interruppe, sorridendo e guardando verso la finestrella dello scompartimento che le permetteva di guardare il corridoio del treno.
James era lì, che cercava in tutti i modi di farsi notare da Lily.
Quando la ragazza lo degnò della sua attenzione, lui iniziò a fare delle smorfie.
Ad un tratto gli occhiali caddero a terra, e lui fu costretto a piegarsi per raccoglierli.
Fu allora che Lily rise, accompagnando Marlene.
James se ne accorse e non esitò un momento ad aprire la porta dello scompartimento e a sedersi affianco a Lily.
-Evans, vederti ridere per qualcosa è veramente un evento.
-Non sei affatto divertente.
-Io credo di sì- rispose lui, prima di alzarsi ed andarsene.
Marlene scoppiò a ridere:-Sai, credo che tu gli piaccia.
-COSA?! Sei impazzita?
-No, sono solo realista.
Andiamo, da quando Potter abbandona lo scompartimento dei suoi amici per venire a fare le smorfie a te?
-Probabilmente stava cercando la signora del carrello perché voleva qualche Cioccorana...
-Se lo dici tu... senti ma Alice?- disse Marlene.
Lily fece spallucce, prima di cimentarsi in un dettagliato racconto della sua estate.
Per tutto il resto del viaggio Alice non arrivò.

Oltre le apparenzeWhere stories live. Discover now