Per te

6.3K 401 69
                                    

Le vacanze di Natale si stavano avvicinando rapidamente, più in fretta di quanto la maggior parte dei ragazzi osasse sperare.
Erano tutti felici. O meglio, la maggior parte lo erano.
Lily faceva la differenza.
Non aveva voglia di tornare a casa, non lo aveva mai fatto se non alla fine dell'anno, quando era obbligata.
Non le andava proprio di doversi sorbire sua sorella, con i suoi pettegolezzi, il suo darsi le arie e il comportarsi male con lei.
Si era lamentata più volte del suo comportamento con sua madre, ma lei le aveva detto di tenere duro.
Petunia era così, nulla l'avrebbe cambiata.

***

Quel giorno, Lily sedeva in biblioteca. Davanti a sé aveva un libro aperto, e un rotolo di pergamena su cui prendeva appunti.
Il professor Lumacorno aveva assegnato un compito assai complesso: preparare l'Amortentia.
Ovviamente, lei doveva solo approfondire la ricetta. In classe sarebbe venuto il difficile.
Era talmente concentrata, da non accorgersi di James, che si era seduto di fronte a lei.
-Lily?- richiamò la sua attenzione.
Lei sollevò lo sguardo:- Oh, ciao.- sussurrò.
James sorrise.
Doveva chiederle una cosa:-Senti... conosci il problema di Remus, vero?
Lily annuì:- Intendi quando tu, Sirius e Peter vi trasformate in animali e rischiate la vita per puro divertimento e iniziate a chiamarvi "Felpato", "Ramoso", "Lunastorta" e "Codaliscia"?- rispose lei, sarcastica.
-Hai paura che mi faccia male, rossa?- sorrise James.
Il ragazzo imprecò, quando gli arrivò il calcio che Lily gli aveva sferrato sotto il tavolo.
-Non. Chiamarmi. Mai. Più. Rossa.- sillabò.
-Messaggio ricevuto. - rispose James.
-Comunque- proseguì- per questo mese il problema non si presenterà qui a scuola, ma a casa di Remus, visto che ci sono le vacanze.
-Certo.- rispose Lily, continuando a scrivere sulla pergamena.
-Io, Sirius e Peter vorremo andare a casa sua, per aiutarlo.
Solo che... Non so come dirglielo. Mi sembra di invitarci da soli...
-Non credo.- Lily lo interruppe, sollevando lo sguardo e puntandolo negli occhi color nocciola di James- secondo me, gli farebbe piacere.
Siete i suoi migliori amici, tutta Hogwarts vi invidia per la vostra amicizia.
Lo aiuterete, non può che fargli piacere.
James sorrise: la ragazza era riuscita a schiarirgli le idee.
-E tu?- chiese di nuovo James- Cosa fai per queste vacanze?
-Me ne resto qui.
Dopo diversi secondi di silenzio, Lily alzò gli occhi.
James la fissava, in silenzio.
Dopo qualche altro secondo disse:- Che significa che te ne resti qui? Non torni a casa?
-No.
-Cosa?! Perché?
-Non mi va. O meglio, non voglio rivedere mia sorella.
So che detta così sembra orribile, forse lo è anche, ma vivere con lei tutta l'estate mi basta.
-È così...
-Fastidiosa? Egocentrica? Invidiosa?
Sì.
-Oh, wow.- James scosse la testa, incredulo- Hai proprio una bella fortuna.
Si alzò, sorridendo a Lily:- Ci vediamo stasera per la ronda, Lily.
Si avvicinò a lei, accarezzandole i capelli, prima di dirigersi verso l'uscita della biblioteca.

***

-I miei genitori vogliono andare a sciare, per le vacanze.- disse Marlene.
-Io me ne resterò a casa.
Quando ho detto a mia mamma che le cose tra me e Frank si stavano facendo serie, ha insistito per averlo a pranzo, il giorno di Natale.- rispose Alice.
-Io ho intenzione di portarmi avanti con lo studio.- sospirò Lily.
Sia Marlene sia Alice si voltarono a guardarla. Poi scoppiarono a ridere.
-Ragazze, dovete sbrigarvi.
Tra mezz'ora parte l'Espresso.- ricordò Lily.
Marlene le fece un gesto con la mano, come a dire che avevano tutto sotto controllo.
Dopo qualche altro minuto, anche Marlene e Alice avevano abbandonato il dormitorio.
Lily scese in Sala Comune, sospirando.
Quel Natale sarebbero rimasti a Hogwarts in pochissimi.
Un paio di ragazzi Corvonero, cinque di Serpeverde, quattro di Tassorosso e tre di Grifondoro. Lei, Stuart "pestato" Ungly, e Ariana Friggy, del secondo anno.
Non erano una grande compagnia, ma sempre meglio di niente.
La ragazza si sarebbe addormentata sui divani in Sala Comune, se non fosse stato per quel botto.
Si rizzò subito a sedere, scostandosi i capelli dal viso.
Davanti a lei comparve quel che sembrava un ologramma.
-James?!- disse la ragazza.
Lui sorrise, sornione.
-Che ci fai qui? L'Espresso...
-Non torno, Lily.
Resto qui.
La ragazza era senza parole:-Perché?
-Per te.

Oltre le apparenzeWhere stories live. Discover now