Capitolo 7: Necessità di un esecito

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Il fuoco a quel punto scoppiettava abbastanza e riscaldava per bene tutta la grande sala comune e chi in quel momento si trovava lì. Molti dopo la partita, specialmente noi giocatori, andammo a riposare per un pò. Quando mi risvegliati, me ne stetti sul grosso tappeto a studiare l'ultima lezione di Storia della Magia e la stupida teoria di Difesa contro le Arti Oscure. Non era per niente quello che avevo immaginato al mio arrivo ad Hogwarts; insomma, bisogna usare la magia, no? Sventolare in aria, anche in maniera scorretta, le bacchette e dicendo qualche impronunciabile incantesimo. Purtroppo le cose non erano così, dato che mi sentivo letteralmente all'asilo. Per questo non ero l'unica che pensava ci volesse qualcuno o qualcosa che potesse aiutarci. «Potrei davvero imparare qualcosa da questi libri per bambini, troppi pochi dettagli e nessuna nota in più sugli argomenti e spiegazioni davvero elementari».

Un languorino improvviso mi interruppe dal maledire mentalmente la Umbridge da qualsiasi cosa. Il mio stomaco brontolava come non mai, fortunatamente il banchetto del cena si teneva tra pochi minuti. Di corsa, salii per le scale a chiocciola fino alla mia stanza per posare i libri e successivamente bussare a quella di Fred nell'altra torre. Non lo avevo visto dalla fine della partita, sparito dentro la sua camera. Bussai un paio di volte, prima che Lee Jordan mi aprisse.

«Hey splendore, cerchi Weasley?» il ragazzo mi sorrise smagliante. Al mio cenno di sì con a testa si fece da parte «Entra pure, sta dormendo. Non dirgli che ti ho fatto entrare» disse prima di scappare via. Risi divertita. Lee Jordan era un tipo simpatico, animo della festa e soprattutto il miglior cronista che Hogwarts poteva avere. Lo avevo conosciuto di recente, a fine partita era giunto nella piccola stanza da cui entravamo in campo. («Complimenti davvero! Sono Lee Jordan, il cronista» mi aveva stretto la mano energicamente «Sarà stato davvero difficile risalire sulla scopa dopo quello spintone». «Non me lo aspettavo, ma mi sono rialzata» affermai con un sorriso soddisfatto. «Lo credo bene. Zambini è tutto muscoli e un piccolina come te poteva davvero rimetterci la pelle».)

«Fred, amore, andiamo a cena?» domandai inoltrandomi nel dormitorio maschile. Fortunatamente lui era l'unico ad esserci. Mi avvicinai e sedetti al suo letto scorgendolo ancora dormiente, come Lee mi aveva preannunciato ed io avevo immaginato. Aveva la camicia aperta che mostrava il succhiotto che gli avevo lasciato sabato sulla sua clavicola. Il muscoli del viso erano rilassati, gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta. Respirava rumorosamente, mentre il petto faceva su e giù in maniera evidente e le mani erano portate entrambe sul busto. Sembrava davvero nel pieno della sua dormita e svegliarlo mi sarebbe costata una piccola vendetta da parte sua. Mi limitai a posargli un lieve bacio sulla fronte e mi alzai per andarmene, però la sua mano mi trattenne. Mi girai verso la sua direzione notando che i suoi occhi erano semi aperti e sorridenti. «Buongiorno» mi augurò con voce impastata.

«Buongiorno dormiglione, hai dormito un sacco lo sai?» lo presi in giro con un sorrisetto. «Solo un paio di ore, no?» si chiese. «Volevi dire quasi quattro ore. Non hai neanche pranzato, figuriamoci fatto i compiti» lo corressi puntando l'indice sulla punta del naso. Lui, con un veloce movimento, mi mise a sedere sulle gambe circondandomi i fianchi. «Mi passerai tu i compiti, no? Almeno gli appunti» disse cercando di convincermi. Avevo risposto in maniera molto vaga alla sua domanda. Io e Fred raggiungemmo velocemente la Sala Grande, più per il fatto che lo tirassi dal polso io che altro. Quando ci sedemmo trovammo già tutti a mangiare, con i loro piatti colmi di buonissime pietanze, al solito.

«Hey ragazzi, vedo che siete arrivati alla buon ora!» George ci sorrise, guardando il fratello assonnato e con i capelli più arruffati del solito. Cercò di sistemare la cravatta di Fred al meglio, scuotendo la testa. «Sempre il solito post partita, eh?». «Tranquillo fratellino, è a posto. Piuttosto,» Fred divenne improvvisamente più pimpante «Chi porterete alla festa di Natale?».

➣ The daughter of Sirius Black ¹ [IN REVISIONE]Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu