Capitolo 18 - Amici

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«Come? Isaac ha raccontato tutto all'Èlite?» Ripete Daren guardandomi esterrefatto.

Dalle inquadrature che compaiono dal monitor riesco a contare le navicelle: sono una dozzina. E proprio in questo istante vedo il Ned Stewart scendere da un velivolo e percorrere il magazzino con le sue scarpe di camoscio.

«Ora non abbiamo tempo per pensare a come e perché Isaac abbia deciso di confessare.» Sostengo.

Daren ha un'espressione avvilita e strofina le mani sulla nuca. «Lo sapevo!» Borbotta.

Forse l'Èlite avrà costretto Isaac, oppure avrà usato qualche marchingegno per manipolare il suo cervello, ma abbiamo una dozzina di navicelle a pochi passi da noi e dobbiamo sbrigarci a escogitare un piano alternativo.

No che non mi fidi del Arin Ramsey, ma non si è mai troppo prudenti quando c'è di mezzo il Governo di Marte.

Avverto un ticchettio di passi. Sono già arrivati! Ma sospiro quando mi imbatto nel volto celestiale di Chryssa.

«Sono qui!» Esclama lei con un po' d'affanno. Daren riprende a camminare per la sala imprecando.

«Abbiamo visto dallo schermo.» Le rispondo.

Jason entra nella stanza con un tampone infilzato nella narice.

«Adesso siamo soli!» Dice inferocito rivolgendosi a Daren, ma lui lo ignora completamente.

«Non è il momento. Vi litigherete al vostro prossimo incontro.» Prorompo stanco dei battibecchi. «Eravamo dei ricercati, e tu ci hai ostacolato, Jason. Avrei voluto vedere te nei nostri panni. Avresti iniziato a frignare. Basta con queste cose da ragazzini» Jason sussulta, ha un'espressione sbalordita; forse non si aspettava che nascondessi tutto questo carisma, ma per il momento me ne frego dalle sua infantilità.

Devo trovare mia madre e fuggire da questa trappola che ci ha teso l'Èlite.

«Ha ragione, Carl» Mi appoggia Chryssa voltandosi verso di lui. Avverto una non so che nuova sensazione che si irradia nel mio stomaco.

È la prima volta che ottengo il suo appoggio in una discussione e per di più la persona che lei ha appena contrariato è Jason, il suo fidanzato.

«Hai un piano?» Fa due passi avvicinandosi.

Il suo sguardo è più serio che mai ed è immobile con gli occhi puntati sul monitor.

«Vorrei sentire cosa si dicono.» Affermo ponendomi le mani sui fianchi.

Dalle telecamere non è possibile ascoltare l'audio, il che è uno svantaggio.

«Bobby, audio telecamere.» Pronuncia Jason.

Ha capito la situazione di pericolo in cui ci troviamo. L'audio si attiva e le onde sonore della voce stentorea di Ned Stewart si ampliano in tutto l'ufficio. «...Avanti Arin non fare il finto tonto. Abbiamo rilevato la posizione di un ragazzo, proprio qui.» Dice guardandosi in giro.

«Oh beh... Se intendi il ragazzo che un mio dipendente ha trovato disteso al suolo e drogato. Allora sì...Hai ragione, si trova proprio qui.» Risponde Arin Ramsey con un'aria altezzosa e indicando il lato in cui si trova l'ospedale.

Anche un bambino sarebbe in grado di dedurre che Arin Ramsey Arin stia mentendo.

«Il ragazzo di cui tu affermi di aver trovato disteso al suolo è stato rapito da due dei quattro ragazzi più ricercati su Marte.» Ribatte Ned Stewart guardando dritto negli occhi il suo rivale.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora