Capitolo 25 - Benvenuti sulla Terra

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In un effimero lasso di tempo la nostra flotta di navicelle lascia l'orbita marziana.

Milioni di fulgide stelle rendono il panorama magico come se la mia mente fosse affetta da un processo psichedelico.

Sono un piccolo moscerino di fronte alla misteriosa vastità che mi circonda.

L'astronave sembra procedere a rilento, e non alla velocità di tutte le navicelle costruite nel XXIV secolo.

I cinquanta velivoli sono allineati e viaggiano in una formazione uniforme.

Tammy è al timone e ha uno sguardo concentrato, come se ci fosse la possibilità d'imbatterci in una coda di traffico spaziale.

Slaccio la cintura e raggiungo l'area controllo sorpassando i sediolini occupati dall'equipaggio. I ragazzi hanno un'aria tesa. Di cosa si staranno preoccupando?

Erik fa un cenno di saluto e gli rispondo sfoggiando un sorriso rassicurante.
«Trixy, perché procediamo a questa velocità?» Tuono da lontano; lei è impegnata a sorvegliare i dati che appaiono dagli ologrammi.

«Signore, solo procedendo a questa andatura potremo attuare la tecnologia che ha accennato Ned Stewart.» Annuisco. Si sentono milioni di tic automatici, e i parametri dell'astronave variano in tempo reale.

«Dove atterreremo precisamente?» Sussurro a Trixy discreto.

Arin Ramsey ha contribuito ad abbassare il mio grado di fiducia nei confronti degli uomini. Stento ancora a crederci che era in contatto con mio padre sin dall'inizio del nostro incontro.

«Boston, una città degli Stati Uniti d'America.» Risponde lei a bassa voce.

«Sei dotata anche di un regolatore vocale?» Pongo la domanda trasecolato.

«Sì, signore. Sua nonna ci ha lavorato molto...» Si interrompe; sembra che abbia recepito un'informazione. Chiude una palpebra meccanicamente per poi riaprirla.

«Comunicazione dall'astronave 1Q» È il velivolo assegnato alla squadra di Daren.

«Accetta.»

Dall'ologramma compare il volto di Daren; l'inquadratura è in continuo movimento e dal braccio alzato deduco che impugni una telecamera.

«Ehilà amico! Come butta la vita, lì?»

«Bene, ma il mio equipaggio non è molto cordiale» Rispondo.

«Ragazzi salutate il mio amico.» Daren volta l'inquadratura e la sua squadra è intenta a fare baldoria: un gruppetto di ragazzi è impegnato a sfamarsi con ogni alimento presente nella mensa, altri sono immerse nella realtà virtuale e bighellonano urlando a squarciagola; l'astronave sembra essere guidata dal computer di bordo.

Dischiudo le labbra e una piccola percentuale d'invidia si scatena dentro di me. Il mio equipaggio è l'antipodo di quello di Daren, ma propino ugualmente il dito medio a quest'ultimo.

«Manca un'altra ora all'arrivo. Goditi l'astronave prima di crepare.» Aggiunge Daren raggiante. La musica esplode dall'impianto audio e i ragazzi dell'equipaggio di Daren si lanciano in acrobazie.

«Seguirò il consiglio.» Gli rispondo annoiato.

«Signore un'altra comunicazione.» Mi avvisa Trixy.

L'inquadratura di Daren si rimpicciolisce per far spazio al volto di Chryssa, che è al volante della suo velivolo.

«Ragazzi, come ve la passate?» Ci domanda.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora