36. Non tutto é come sembra

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La mano fredda di Gimmy non faceva che aumentare la mia ansia.
C'era persino Jack, con la sua aria preoccupata per la mia presunta reazione.
Lo vedevo felice,però, forse perché gli faceva stare bene con i suoi amici, lo vedevo spensierato. L'avevo sempre detto; siamo diversi.
Diversamente da me, lui era socievole e si adattava a qualsiasi problema. Perdonava facilmente e, soprattutto, si fidava facilmente. Cambiava subito la sua idea, e forse questo era un bene. Sulle mie decisioni, invece ero irremovibile fatta eccezione per il possibile perdono di Anne. Se mi fidavo, se volevo che tu diventassi di mia proprietà, lo diventavi. Non erano oggetti,ovvio, ma se fossero stati amici dei miei nemici, non erano miei amici.
Ero riservata, a volte non riuscivo nemmeno a parlare con gli altri a causa delle domande stravaganti che mi facevano. Forse gli altri lo avevano capito, e se non l'avessero ancora fatto ,glielo avrei fatto capire io.
Sono così, ma con Gimmy no. Non capisco perché fin da subito c'è stato feeling tra di noi. Mi attraeva, ma non fisicamente. I suoi occhi color cioccolato mi trasmettevano quella fiducia che dovrebbe trasmettere un papà, avete presente? La protezione, la sicurezza ma allo stesso tempo la paura. Mi accoccolai sul braccio di Gimmy in cerca di conforto. Ero appena uscita da un ospedale ed ero, ovviamente, ancora scossa. Jack mi guardava in cerca di spiegazioni, ma con un consenso gli feci  capire che andasse tutto bene, ora. Gli altri stavano parlando tra di loro, cercando di far integrare Gimmy, cosa che aveva fatto fin da subito. Mentre parlavano fra di loro le voci mi arrivavano ovattate. Non riuscivo a capire di quale argomento trattassero, se fossi io il soggetto, se fosse qualcosa di più grande di noi, oppure se fosse qualcosa di superficiale, banale. Non stavo ascoltando fin quando Bruns non richiamò la mia attenzione.
-Sad, allora sei venuta qui in cerca di spiegazioni, vero?-Disse con un tono quasi ovvio, come se fosse a conoscenza della conversazione avvenuta la mattina con Anne. In un misero pomeriggio sono successe cose che non avrei mai immaginato.
Prima di lasciarlo parlare, presi parola io.
-Aspetta. Devo dirvi prima una cosa.-mi spostai da Gimmy e mi alzai. Mi maledii per aver lasciato una posizione così comoda.
-Siamo su tutti i telegiornali.-dissi tutto in un fiato, ma le loro espressioni furono tutto fuorché sorprese o preoccupate. Come se già lo sapessero.
-Lo sapete di già, vero?-La rabbia cominciava a crescermi. Erano consapevoli del fatto che io e Jack fossimo in pericolo e, non ci hanno cercato?!
-Bene, io non ho più niente da dirvi.-mi avvicinai a Gimmy e lo presi da un braccio. Gli feci cenno di alzarsi e , con un volto confuso mi seguì.
-Aspetta Sad.-mi rincorse Jack. Mi voltai con un sorriso amaro stampato in volto.
-Jack non dirai sul serio, vero?-Mi avvicinai a lui in modo che fossimo faccia a faccia.
-Loro sapevano che noi -indicai entrambi- fossimo in pericolo e loro se ne stavano con le mani in mano?! Siamo su tutti i telegiornali, capisci?-
-Non mi venire a dire che noi due abbiamo la fedina pulita, perché non è così, vero Jack?-
-Dillo che tu non sei innocente. Dillo che tu, eri, sei uno di loro. Dillo che io, sono l'unica innocente. Voi vi parate i vostri culi, non mi fate la paternale della cazzo di famiglia, perché se voi -indicai tutti i presenti- foste stati una vera famiglia, non ci avreste abbandonato, non è così Jack?-Mi immaginai tutta rossa in volto, con le vene della fronte, gonfie. Le mani erano sudate, forse dalla troppa ansia, rabbia e delusione. Il volto di Anne,dispiaciuto mi compariva in continuazione nella mente. Non riuscivo a crederci. Essere finti, finti così maledettamente tanto. Ecco perché non mi fido mai di nessuno. Per questo, cazzo.
Gimmy tentava di calmarmi mettendomi le mani sui fianchi, come una sorte di abbraccio.
-Non è il momento, Gimmy.-lo allontanai bruscamente. Volevo stare libera. Libera di sfogarmi, di arrabbiarmi, come è giusto che sia. Non voglio che mi prendano per il culo, un'altra volta.
Successe tutto così velocemente, le immagini di Harry, Nikki e Demi mi passarono nella mente. La mia rabbia si moltiplicò, non so se fosse possibile. Mi mancavano cazzo. Ero scappata per colpa di Jack e di Anne. Si, era loro la colpa.
Se non fossi così maledettamente disponibile, e forse anche altruista non mi troverei qui,adesso. E forse, da qui che io cambiai veramente. Cambiai per colpa degli altri, per il loro fottuto egoismo.
-E poi-mi riavvicinai di nuovo a Jack, rimasto senza parole.
-È colpa vostra -indicai lui e Anne- se sono qui, in questo fottuto posto. Mi avete tolto dalla mia vera famiglia. In fondo avete qualcosa in comune voi due: l'egoismo.-
-Jack, tu non sei cambiato per niente. Ti ho perdonato per tutto quello che mi hai fatto. Ti ho messo sopra ogni cosa, eri tu la mia priorità, ma evidentemente io,per te, non lo sono.-Mi voltai e gli diedi le spalle. Affiancai Gimmy, rimasto sconvolto, e mi avvicinai alla soglia della porta.
Il mio forte egoismo reprimeva il mio desiderio che lui mi richiamasse. Mi prendesse per il polso, mi facesse voltare e mi abbracciasse. Mi dicesse quel fottuto "ti voglio bene" che non sentivo da tanto e mi tenesse in quelle sue braccia forti, possenti. Rallentai il mio passo, con la speranza che magari cambiasse idea. Nessuno, nessuno di loro osò muoversi. Anne era rimasta lì, in lacrime e senza forze. Non aveva fiatato un momento, e  la ringraziai per questo. Se lo avesse fatto sicuramente mi avrebbe fatta arrabbiare di più, e di certo non sarebbe stato un bene.
Sentii un flebile "Sad" che mi fece quasi fermare del tutto. Aspettavo quella fottuta parola, quel fottuto gesto, ma non arrivò. Chiusi gli occhi, espirai e inspirai, ingoiai la saliva, quasi con fatica, scacciai via le lacrime con forza e lasciai quella casa. Lasciai Anne, Bruns,Jack. Lasciai il bene che volevo a Jack, il bene che volevo ad Anne. Lì lasciai il mio cuore, lasciai i miei sentimenti. Lì lasciai la vecchia me.

BuonSalve ragazzuole come state?
Mhh il capitolo è corto, lo so, ma volevo dargli più enfasi. Volevo lasciarlo così, perché forse è da qui che la storia comincia realmente.
Cosa vi aspettavate?
Scusate se ho deluso le vostre aspettative, spero che almeno in parte vi sia piaciuto.
Vi chiedo umilmente di commentare con una vostra opinione, perché è davvero importante per me.
Inoltre volevo chiedervi di passare a leggere:
"School life" una storia su Niall che, a mio parere, è bella, di @ZedeF1299
"Help me to love again" di @-_Whiteangel_- una storia che merita di essere letta.
(Non so perché non mi fa taggare)
Inoltre vi ricordo di passare sulla pagina Instagram: Just_a_little_bit_of_lovepages gestita da me, ma la storia è di Nunzia_stories
Vi ricordo anche che sto partecipando ad un concorso, di cui trovate la storia nel mio profilo di @_WilliamShare_
Alla prossima un bacio
-Ross

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora