6.Sentimenti

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Ci porse solamente la mano sussurrando un flebile Harry e se ne andò senza nemmeno sentire i nostri nomi.
-Ragazze scusatelo fa sempre così con la gente che non conosce, si deve solo abituare.-
Avevamo capito che oltre a dover condividere la casa con gente estranea dovevamo adattarci e la cosa non sembrava facile come pensavamo .
La nostra stanza era accanto a quella di Harry nessuno osava parlare o far rumore , quel silenzio assordante era non poco inquietante. I nostri letti erano già arredati, Jennifer doveva averli fatti prima del nostro arrivo. La felicità che sentivo prima era stata ormai colmata dalla mancanza che provavo in quel momento di mia mamma . Certo , ora ci sarebbe stata Jennifer ad occuparsi di noi ma non poteva mai prendere il posto di mia mamma nonostante tutto .
Sistemammo le poche cose che avevamo e scendemmo a cenare. Seduto a capo tavola c'era già un uomo , doveva essere il marito di Jennifer nonché padre di Harry. Aveva i capelli raccolti dietro da un semplice codino, la postura era dritta con delle spalle larghe. Indossava uno smoking con la cravatta un po' allentata al collo , faceva sicuramene un lavoro d'ufficio. Appena si accorse di noi spostò lo sguardo dal giornale che stava leggendo e ci accolse con un piccolo sorriso. Fece un po' stridere la sedia per alzarsi e venirci incontro. La sua andatura era slanciata e sicura niente a che vedere con quella di Harry, impacciata e insicura. Ci porse la mano presentandosi.
-Ragazze è un piacere avervi con noi , io sono Trady.-
-Io sono Demi e loro sono Nikki e Allison.- Demi avendo capito la troppa timidezza di Nikki e il mio blocco, prese lei la parola. Senza metterci ulteriormente in imbarazzo Trady ci fece segno di accomodarci .
Prendemmo posto uno affianco all'altra , lasciando liberi solo i posti che avevamo di fronte a noi. Dopo un po' arrivò Jennifer con dei piatti in mano che emanavano un grazioso profumo. Il mio stomaco faceva già le capriole , ah che bello.
Appoggiò il piatto con la pasta da un lato e con il pollo dall'altro lato intimandoci a prendere ciò che volevamo mangiare.
-Harry, scendi che è pronto da mangiare.-
Urlò Jennifer con un'espressione esausta.
Dopo poco sentimmo dei passi trascinati sulle scale , doveva essere Harry. Si avvicinò con la solita espressione imbronciata. Camminava con lo sguardo rivolto verso il basso ,le mani nella felpa e le pantofole trascinate sul pavimento.
-Scusate.-
Si mise di fronte a me e non potei non guardarlo di sottecchi . Con uno sguardo timido a volte ci scontravamo e spostavamo subito gli occhi verso il piatto . Mi incuriosiva , lo ammetto . Non era triste o il tipico ragazzo bullizzato , sembrava invece che lui avesse fatto qualcosa di terribile a qualcuno . La sua andatura troppo impacciata nascondeva il suo vero essere che non voleva far scoprire agli altri o quantomeno a noi.
Come sottofondo c'era la televisione che trasmetteva il telegiornale e i vari rumori delle forchette che urtavano i piatti .
-Allora ragazze, lì all'istituto frequentavate qualche scuola?- Domandò Trady.
-Si certo.- Rispose Demi,dopo essersi pulita i bordi della bocca con il tovagliolo. Le buone maniere delle suore servivano a qualcosa infondo.
-Bene allora domani comincerete la scuola. Sarete nella stessa scuola di Harry quindi non dovrete preoccuparvi, vi aiuterà lui.-
A quella affermazione Harry alzò di scatto lo sguardo con degli occhi sbalorditi e un'espressione irritata, non era poi così d'accordo.
-Cercheremo di farvi capitare almeno nella maggior parte degli stessi corsi , non sarà difficile.- Continuò. Nel frattempo tutti avevamo smesso di mangiare. Eravamo imbarazzati tranne Jennifer e ovviamente Trady.
-Basta per stasera ,Trady. Domani cercheremo di fare del nostro meglio ora però mangiamoci il dolce che ho preparato.- Jennifer si alzò e si diresse in cucina. Comparve subito con una crostata dall'aria deliziosa. Ok la strada per viziarci è buona, più che buona.

Mi svegliai prima del suono della sveglia dataci il giorno prima da Jennifer. Ero ansiosa e dover avere dei rapporti con altre persone mi preoccupava. Dovevo ricominciare da capo, come il primo giorno che entrai nell'orfanotrofio solo che questa volta avevo al mio fianco Nikki e Demi. Di certo questo mi rassicurava ma poco , loro sarebbero state in grado di poter ricominciare nel farsi una nuova vita , io no. Avevo tanto bisogno di loro e sapevo che prima o poi le avrei dovute condividere con qualcuno con il quale non sarei mai riuscita ad avere contatti per il mio essere così introverso e per certi versi egocentrico. Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra per poterla aprire . Dovevo prendere aria , mi avrebbe fatto calmare un po'.
Erano quasi le sette e la sveglia sarebbe suonata da lì a poco così mi sbrigai a vestirmi e andare per prima al bagno. Uno degli aspettavi positivi dell'orfanotrofio era che c'erano più bagni e che quindi non avremmo fatto quasi sicuramente la fila per fare la pipì a differenza di ora che avremmo dovuto condividerlo con altre tre persone .
Presi un paio di jeans vecchio modello, una felpa un po' striminzita e le vecchie converse nere. Entrai subito in bagno e chiusi la porta a chiave. Mi avvicinai al lavandino e mi guardai allo specchio. Avevo i capelli alla rinfusa e le occhiaie ma stranamente i miei occhi sembravano quasi felici. Aprii il rubinetto dell'acqua fredda e cominciai a lavarmi prima i denti , poi la faccia e infine le ascelle. Essendo che il giorno prima,prima di andare a letto feci una doccia, ora evitai di farmi il bidè per risparmiare tempo e preparami al meglio . Dovevo fare una bella figura o almeno dovevo essere presentabile anche se ne dubitavo con i vestiti che mi ritrovavo.
Passai allora sull'espressione. Non dolce e né triste, neutrale , sì avrebbe fatto capire agli altri che non ero una facile.
Mi pettinai i capelli senza raccoglierli come facevo solitamente.
Infine per l'agitazione dovetti fare la pipì, non cominciamo bene. Presi il pigiama e lo raccolsi. Aprii la porta e mi trovai davanti Harry. Da quanto tempo stava lì?
Lo salutai con un gesto della mano un po'  impacciato. Mi fece un cenno con il capo ed entrò chiudendomi la porta in faccia. La giornata non poteva iniziare nei migliori dei modi.

Gli sguardi curiosi degli studenti ci accolsero. Avevano tutti smesso di parlare concentrando l'attenzione su di noi. Harry fece una smorfia e accelerò il passo per distanziarsi mentre noi ci avvicinammo di più a Jennifer che ci sussurrò di stare tranquille . Entrammo velocemente a scuola per poi andare in segreteria.
Le lezioni erano quasi tutte uguali, tranne una: matematica.
Mi rassegnai all'idea che prima o poi mi sarei dovuta separare da loro. Salutammo Jennifer con un bacio sulla guancia dopodiché ci dirigemmo verso l'aula della prima lezione.
Dovevo abituarmi anche all'idea che da ora in poi oltre a dover condividere la casa con lui dovevo condividere anche l'ora di matematica e l'idea non mi entusiasmava per niente.

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