34.Scemo+scemo=scemo

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La nonna di Niall era ormai già sveglia da un po' e devo ammettere che faceva un terribile chiasso. Sarà che starà facendo la colazione, sarà che le è scivolato qualcosa dalle mani, comunque sia faceva un chiasso madornale per essere solamente appena le cinque del mattino. Jack dormiva beato, aveva il sonno pensante, per accorgersi di quello che stava succedendo. Niall doveva essere con la sua ragazza nella stanza e temo che sentissero tutto fuorché la nonna che facesse casino, ed io sono la sfigata di turno che non riesce a prendere sonno. Decido di scostare un po' le coperte in modo che Jack evitasse di svegliarsi, cosa poco probabile. Mi alzai e mi diressi verso la fonte dei miei problemi. Appena vidi un paio di capelli bianchi tutti scompigliati, una vestaglia interamente bianca, la pancia paffutella e senza dimenticare le sue guance rosse simili a quelle di Heidi, mi sciolsi immediatamente. Mi divertiva e allo stesso tempo mi faceva una grande tenerezza vederla impacciata a prendere delle pentole che ora giacevano per terra.
-Buon giorno.-mi decisi di metterla al corrente della mia presenza. Si girò di scatto e appena mi vide sulle sue guanciotte comparvero due adorabili fossette.
-Ally giusto?-
-Giusto.-acconsentii con un sorriso. Questa donna trasmetteva una dolcezza infinita,forse per questo Niall era così...così.
-Ho fatto casino?-La nonna si accorse forse del rumore che aveva fatto.
-No! Ma che!-La scherzai, difatti la nonna sorrise come segno di scusa.
-Tranquilla, dovevo svegliarmi comunque prima per il lavoro.-si, ma no alle cinque del mattino.
-Allora mi aiuti a fare i pancakes? Ci sarà la ragazza di Niall oggi per colazione.-
-Certo, con piacere.-le sorrisi e così subito dopo ci mettemmo a lavoro.

-E con questo abbiamo finito.-mi pulii il muso che temo sia sporco di farina. La nonna era stanca, si vedeva dal suo viso. Tentava anche se inutilmente di sorridere mostrando il contrario, ma con me non funzionava. La lasciai fare per i primi due pancakes ma dopo di che la feci sedere su una delle tante sedie presenti in cucina.
-Niall credo che non si sveglierà facilmente oggi.-la nonna disse con un occhiolino.
-Temo di no. Anche Jack rimarrà quasi sicuramente a casa e ,mio malgrado,dovrò andare a lavoro da sola,di nuovo.-la nonna mi guardò con uno sguardo dispiaciuto ed io ricambiai sorridendole. Speravo almeno che ci fosse Anne, anche se non ci saremmo guardate o semplicemente parlate. Mi dispiaceva ammetterlo,ma se lo meritava. Non bisogna sempre perdonare ciò che gli altri hanno fatto. Ho rischiato la vita per lei,cazzo! L'ho portata via da quella schifosa topaia e così mi ha ripagata?!
Non ero arrabbiata solo con lei, ma con me stessa,principalmente con me stessa. Non stavo bene neanche qui, a New Orleans, a differenza di Jack che si era ambientato abbastanza bene. Non mi mancava Bronx, e mi dispiaceva ammetterlo perché è proprio lì che ho conosciuto la mia vera famiglia ma è anche vero che è proprio lì che ho ritrovato mio fratello. Avrei messo mio fratello sopra ogni altra cosa, anche se si trattava di me. Avrei rischiato, anche se questo avrebbe compromesso la mia vita. Jack non l'ho mai odiato, non l'ho mai fatto. Il legame che ci univa era più forte dell'odio che avrei dovuto provare in quel momento che non mi difendeva. Lo avrei dovuto fare,si, ma non l'ho fatto. Sentivo che anche se lui fosse più grande di me, anche se di poco, dovevo proteggerlo io, era indifeso. Nikki e Demi non avrebbero avuto bisogno di me, c'era con loro Harry. Ero convinta più che sicura che lui le avrebbe protette qualunque cosa lui facesse, nel bene o nel male. Harry aveva un non so che di protettivo per loro, come se già fossero sue sorelle, cosa che non lo aveva fatto con me. Con lui c'era stato uno sciocco bacio, anche a stampo poi. Mi aveva ingannata, umiliata e aveva calpestato il mio orgoglio. Non volevo un suo bacio, no. Ed è per questo che forse lui, fin dall'inizio non mi ha preso minimamente in considerazione.
Dopo aver messo la maglia che avevo tolto la sera precedente, andai in cucina per salutare la nonna e per avvisarla che io sarei andata a lavoro, anche senza la presenza dei due maschiacci.
Presi le chiavi del locale e uscii furtivamente da casa. Mentre stavo camminando mi accorsi di una presenza affianco a me. Mi girai di scatto e:oh mio dio!
-Scusa, scusa , scusa! Mi sono completamente dimenticata.- No!Non poteva essere. Da quando ero così fottutamente sbadata?
Mi stava prendendo in giro solo con gli occhi.
-Ma...hahaha non preoccuparti assolutamente. Ero molto dispiaciuto anche io perché non mi sono presentato,ho avuto un imprevisto e non ho potuto rimandare.-
-Oh santo cielo! Che sollievo! Giuro che mi ero dimenticata Gim.- Dissi facendo un sospiro di sollievo.
-Gim?-Chiese sorpreso.
-Cioè Gimmy, scusa.-chinai il capo per il forte imbarazzo. Quante figure dovevo fare ancora con lui?
-Mi piace.-
-Cosa?-Chiesi confusa.
-Il nome.-
-Ah sì giusto! Il nome.-dissi impacciatamente.
-Allora facciamo oggi?-Riprese a parlare.
-Cosa?-
-Ma sei proprio scema?!-Disse con una grossa risata. Ma come si permetteva?!
-Spero che stai scherzando! Ritira ciò che hai detto!-Lo minacciai, fingendo una faccia seria che mi riuscì ben poco.
-Ma anche no. Mi piaci quando ti arrabbi.-Non gli risposi e cominciai a camminare più veloce,sorpassandolo. Sentii una risata provenire dietro di me e subito dopo dei passi accelerati segno che Gimmy mi stava per raggiungere. Mi prese dal polso e mi fece fermare.
-Dai,stavo solo scherzando. Usciamo oggi pomeriggio?-
-Solo se ritiri ciò che hai detto.-
-Va bene, va bene.-alzò le mani. Doveva pur arrendersi in qualche modo.
-Allora che cosa sono io?-Alzai la testa con fare teatrale.
-Sei una bellissima,stupendissima, intelligentissima scema.-
-Io ti ammazzo!-Rise più forte di prima. Ma che razza di idiota!
-Solo se mi prendi.-e comincia a correre. Mi allacciai bene il cappotto in modo da non interferire nella mia vendetta e partii come un razzo. Nel frattempo Gimmy era già partito in quarta con la paura di essere preso. Ancora era inconsapevole che quando lancio una sfida vincevo a prescindere. Correvo a zigzag per evitare di scontrarmi con qualche indesiderata persona. Ero uscita da casa forse con dieci minuti di anticipo quindi non avrei fatto ritardo al lavoro. Riuscii ad intravedere Gimmy, era poco distante da me, così accelerai. L'aria che si scontrava sulla mia pelle,mi dava un senso di libertà, di una felicità rara. Gimmy era un ragazzo che forse mi avrebbe deluso in futuro, forse sarebbe stato qualcun altro, ma poco me ne importava. Mi faceva stare bene come nessun altro prima d'ora ed è questo ciò che conta.
-Preso!-Lo acciuffai a mala pena dalla maglietta, ma riuscii comunque a farlo. Gimmy fu costretto a fermarsi così con un sorriso trionfante lo incitai a dire ciò che doveva dire.
-Va bene, ho capito che non ti arrendi facilmente. Non sei scema. Contenta?-
-Si.-Alzai la testa e spinsi il metto in avanti.
-Ma sei diversamente abile.-non ce la potevo fare!
-Giuro che prima o poi ti strozzo!-
-Lo farai pomeriggio ?-
-Devo andare a lavoro, è tardi.-Non gli risposi perché semplicemente sapevo che aveva capito la mia risposta. L'aveva capito fin dall'inizio. Ed è questo il bello di lui, sa fingere di non sapere solo per darti il gusto di essere in vantaggio anche quando non lo sei veramente. Si allontanò da me sorridendo e non potei fare a meno di ricambiare.
Raggiunsi il locale ancora con il sorriso stampato sul viso. Stavo per far salire la serranda quando una voce mi fece voltare e di scatto mi fece spegnere il sorriso.
-Sad.-una voce calda,triste, in cerca di scuse. Anne era lì che aspettava solo una mia risposta. I suoi capelli erano ordinati, le sue guance erano bianche, i suoi occhi erano spenti e la sua aria trasmetteva tutt'altro che felicità.
Mi voltai e aprii la porta per poi entrarvi. Venni seguita dalla ragazza che aspettava una mia riposta che non sarebbe arrivata.
-Sad, guardami.-Non ascoltai la sua supplica e mi misi il grembiule che dovevo indossare per il lavoro. Venni costretta a girarmi da una forte presa sul mio polso. Era piccola ma era forte.
-Ti ho detto di guardarmi.-disse con uno sguardo freddo che non ammetteva repliche.
La lasciai fare,però prima tolsi il mio polso dalla sua fredda mano.
-Ti ho già chiesto scusa, che cosa devo fare ancora?-Era scocciata. Come poteva esserlo? Dovevo esserlo io, no lei.
Rimasi indifferente davanti alla sua inutile replica.
-Odio la tua indifferenza.-continuava a parlare a vanvera, più che parlare faceva un monologo.
-Ed io odio la tua sfacciataggine.-mi decisi a parlare. Non ne potevo più. Ora ero passata dalla parte del torto dove era più che evidente che avessi ragione. Nel frattempo che lei buttava le mani in aria io sistemavo le sedie che erano poste sui tavoli. Il sole oggi, non voleva più uscire, era in letargo. Le nuvole ora erano presenti in quel cielo grigio che mi trasmetteva malinconia, tanta malinconia.
-Sad fermati,cazzo.-Finii di sistemare l'ultima sedia posta vicino la vetrata e,mi fermai. Aspettavo la sua ennesima sfuriata.
-Non so più che fare. Mi dispiace tanto quante volte te lo devo dire?-Anne era strana, forse più del dovuto. Voleva dire qualcosa ma allo stesso tempo non la voleva dire. Era in bilico. Continuai a non rispondere. Potevo sembrare sciocca, stupida, testarda e anche una bambina viziata ma se doveva dire qualcosa, lo doveva ora, prima che fosse troppo tardi.
-Va bene, mi arrendo. Quella notte eravamo sotto controllo. Era un'azione azzardata, certo, ma serviva per far distrarre i poliziotti. Non era quello il loro obiettivo,certo, ma un altro. Il suo intento era riuscito alla perfezione e quando hanno visto arrivare la polizia sono fuggiti. Stavano ritornando per prendervi ma avevano la polizia alle calcagna. Dissi di fermarsi che avrei aspettato io, ma non vollero. Erano convinti che se vi avessero preso,massimo una notte e vi avrebbero fatto uscire, ma a loro no. Non solo a loro però, neanche a me.-
-In che senso?-Risposi subito.
-Sad, non ti ho detto molte cose. Molto tempo fa ho avuto a che fare con la polizia. Mi avevano beccato mentre stavo spacciando per un mio amico. Mi hanno messo in prigione, ma la pena non era grave. Mi dissero che se mi avessero beccata nuovamente sarei dovuta andare in prigione e avrei dovuto scontare una pena di circa 2 anni. Tu e Jack ovviamente eravate innocui e pensavamo che vi avessero preso, per questo eravamo sorpresi quanto felici non appena vi avevamo visto. Non ci avete dato il tempo neanche di spiegare che vi siete arrabbiati. Non volevamo farlo, ma dovevamo pararci il culo tutti noi. Voi siete gli unici con la fedina pulita ed è un peccato sporcarla non credi?-
-Voi avevate detto che eravamo una famiglia.-Dissi con un'aria disgustata. Se c'era una cosa che non sopportavo erano proprio le bugie. Mi sentivo presa in giro, avremmo potuto rischiare la vita. Poi Jack non aveva di certo la fedina pulita, anzi forse ce l'aveva più sporca di tutti gli altri. Ma questo loro non lo sapevano.
-Lo siamo ancora,Sad. Sono dispiaciuti,molto. Se avessero voluto farvi del male non vi avrebbero ospitato in casa sua. Hanno rischiato molto. In quella casa hanno di tutto, molta roba e nessuno non ci ha mai messo piede se non loro e ora anche noi. Sono ricercati da tutti, principalmente dalla polizia di New Orleans. Hanno molti nemici ed è per questo che sono scappati. Capisci Sad? Ora capisci?-Alzò la voce.
-Sh Anne. Che cazzo urli? Ci possono sentire.- le tappai la bocca. Stava arrivando gente e non volevo che sapessero le nostre cose né tantomeno avere dei guai per colpa loro.
-Lo farò solamente se mi perdonerai.- mi impose. Così dovetti cedere altrimenti avrei rischiato che la gente se ne andasse incredula e con gambe elevate.
-Va bene so se mi porterai da loro. Voglio sentire tutto ciò che hanno da dire.-
-Va bene. Grazie, grazie,grazie.- Era felicissima. Mi abbracciò forte e dopo un po' si staccò accorgendosi che stavamo dando troppo spettacolo e che soprattutto la clientela aveva bisogno di essere servita,ovviamente.
Mentre stavamo servendo i tavoli, Anne mi si affiancò con un vassoio e, a bassa voce mi disse:
-Facciamo oggi pomeriggio?-Sapevo ciò che intendeva ma ,ahimè, dovevo rifiutare oggi.
-Mi dispiace. Non posso oggi. Facciamo domani?-Chiesi con un tono dispiaciuto.
-Va bene, ma mi nascondi qualcosa?-Il suo lato investigativo era modalità on, in questo momento.
-Ti racconterò dopo.-La rassicurai con un occhialino, mentre nel frattempo finii di servire i tavoli.

-Anne allora io vado.-La salutai, dopo essermi assicurata che avesse meno clienti e che quindi ce la poteva fare da sola. Le chiesi anche di chiudere lei il locale, anche perché ero sicura che né Jack e né Niall si sarebbero presentati. Menomale che nel pomeriggio doveva stare chiuso altrimenti li avrei strozzati.
Mi diressi con un sorriso smagliante verso la meta dove avrei incontrato Gimmy. Non vedevo l'ora di vederlo e non riuscivo a capire per quale motivo. Odiavo provare queste emozioni. Non potevo affidarmi a lui, anche se mi dimostrava molta fiducia. Aspettai un paio di minuti quando lo vidi arrivare con un grande sorriso. Lo salutai e ci incamminammo.
-Allora, dove mi porti di bello?-Chiesi curiosa.
-Nel mio mondo.-
Non ci credo! Ho aggiornato prima del previsto. Come state? Spero bene!!! Ceh la scuola è finita! È una cosa BELLISSIMA!
Parliamo di cose serie😏😏😏 Com'è andata a Scuola con le verifiche finali?(spero bene ehh)
Vi è piaciuto il capitolo? Secondo voi,sta diventando troppo noioso, brutto? Dovrò cambiare qualcosa? Per favore aiutatemi!
Colgo l'occasione di dirvi che sto partecipando ad un concorso (la storia è nel mio profilo) di @_WilliamShare_ e volevo anche dirvi di seguire per favore anche la page su Instagram: Just_a_little_bit_of_lovepages della storia di Nunzia_stories  una bellissima storia :) detto questo mi dileguo eh niente vi voglio bene 🙈🙈🙈

 Come state? Spero bene!!! Ceh la scuola è finita! È una cosa BELLISSIMA!Parliamo di cose serie😏😏😏 Com'è andata a Scuola con le verifiche finali?(spero bene ehh)Vi è piaciuto il capitolo? Secondo voi,sta diventando troppo noioso, brutto? Dovrò ...

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-Ross

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora