24.Il giorno del mio compleanno (pt2)

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Harry's pov
Un prurito fastidioso si fece strada sul mio braccio tatuato. Grattai rudemente il braccio tant'è che cominciò a formarsi uno strano rossore. La mia bocca cominciava a cercare acqua, era molto secca,  così decisi di abbandonare il mio comodo letto per dirigermi in cucina. Appena scesi le scale, svoltai a destra per poi notare una figura minuta posta davanti il lavabo che mi dava le spalle. Mi avvicinai e  mi accorsi che la ragazza si fosse spaventata. Nikki era molto triste. I suoi occhi erano spenti, vuoti. I suoi capelli erano scompigliati, una ciocca di capelli ricadeva in modo disordinato sulla fronte, sfiorando appena le ciglia dell'occhio sinistro. Mi avvicinai. Lei indietreggiò.  Allungai la mano. La ragazza non aveva capito le mie intenzioni, difatti cominciò a tremare. Accorciai all'istante la distanza che ci divideva raccogliendola in un abbraccio. Inizialmente era tesa, molto tesa, ma dopo un pó si sciolse. Mentre mi beavo di quel profumo si staccò facendomi sbuffare in modo silenzioso. Si staccò di poco, il poco che bastava nel guardarci negli occhi. Appena mi scontrai con quegli occhi verdi mi vennero in mente gli occhi di Sad. Magnetici. Inconsapevolmente cominciai ad avvicinarmi sempre di più, con la consapevolezza che fosse Sad e no Nikki. Potei sfiorare le sue labbra. Forse avevano un gusto di
cocco o di fragola. In quel momento non riuscii a poter capire con precisione quale fosse. Ero arrivato al punto, ormai c'ero riuscito, fino a quando Nikki non si spostò. A quel gesto mi risvegliai dal mio trance. Mi staccai immediatamente e cominciai a tirarmi furiosamente i capelli. Non poteva essere. Cosa stavo per fare? 
-Scusami, non volevo.-
-Non preoccuparti -,la ragazza forse era più scossa di me. Non ero il tipo di ragazzo che usava le donne. No, questo no. Ero dall'opinione che non erano oggetti. Quando andavo a scuola, avevo circa sei anni. Mi innamorai di una dolce bambina. Non era amore, non l'amore che oggi come oggi la gente considera e sostiene, ma un amore nascosto, un amore che lo nutri col tempo, un amore che non c'è bisogno di gridarlo al mondo ma di tenerlo sicuro, custodito nel tuo cuore. La dolce bambina non era poi così dolce, alla fine. Era alta più o meno quanto me. I capelli biondi, gli occhi celesti, la pelle candida, gli occhi grandi,  le ciglia lunghe, le guance paffuta, le mani piccole, delicate, era tutto ciò che la caratterizzava. Era una bambina che si faceva rispettare. Era una bambina delicata, candida a modo suo. Non era una bambina come le altre. Si faceva temere ma lei era quella che temeva di più. Aveva molte amiche, era sempre in compagnia ma in realtà era sola. Di tanto in tanto mi degnava di uno sguardo. Un suo sguardo. Non interpretai, allora, il suo messaggio, forse ero troppo stupido io o forse lo volevo essere. La ragazza non decodificò bene la mia risposta, non mi degnò più di un suo sguardo. Così un giorno la vidi accanto ad un bambino, un nostro compagno di classe. Capii che l' avevo persa, per sempre.
-Vieni qua.-
Tesi le mie grandi mani a Nikki che le raccolse e si fece coccolare da me. Non ero un tipo da coccole, forse si era capito. Non amavo essere sdolcinato, ma lo ero abbastanza quando dovevo aiutare una mia amica. Nikki era una ragazza molto insicura, per quanto ne dimostra, ha bisogno di affetto più di Demi. Si sente sola, e forse l'unica che la poteva capire era Sad, che non c'è più. Ancora, da quel fatidico giorno, non la possiamo trovare. Abbiamo setacciato tutte le vie, i vicoli di Bronx, ma niente, nessuna traccia di lei, come se fosse stata risucchiata dalla terra.
Nikki aveva paura di me, non era una novità. Quasi tutte le persone mi temevano, almeno così credevo. Questo fatto non mi dispiaceva, anzi in qualche modo mi faceva sentire importate, ma appena mi accorsi l'effetto che feci su Nikki, ebbi una fitta al cuore. Perché aveva paura di me? Io non ero un mostro. Ero quello che tutti mi avevano fatto diventare. Quello che loro volevano, non ascoltando, non desiderando la mia volontà.Nel profondo del mio cuore marcio c'èra un pizzico di buon animo, ma nessuno ancora oggi era riuscito a toglierlo fuori, nessuno se non Nikki. Per Nikki non era un sentimento di amore, era forse troppo banale come sentimento il mio per lei. Mi sentivo come se fossi veramente il suo fratello. Mostravo una gelosia innata verso di lei, quella che provano appunto i fratelli,  e un senso di protezione nei suoi confronti. Lo facevo da sempre, anche se non mi facevo notare molto da lei, poi per quale scopo? Tutti dovevano conoscere solo l'Harry cattivo, senza cuore e presuntuoso, non l'Harry geloso e protettivo. Nessuno poteva, doveva scoprire i miei punti deboli. Avevo molti nemici in giro per il mondo. Se avrebbero scoperto chi ero, chi era la mia famiglia, chi era il mio punto debole, mi potevo considerare un uomo morto.

Sad, Sad era un nome che appena lo sentivo mi si gelava il sangue. Perché era scappata? Per quale motivo?
Non accettavo l'idea che se ne fosse andata, che avesse lasciato le sue amiche da sole, nella propria solitudine. Demi stava lasciando di volta in volta Nikki sola. Forse non poteva capire fino in fondo la povera amica, in fondo come la riusciva a capire? Non c'era mai a casa, era sempre con Zayn. Colmava la sua solitudine con la sua presenza.

-Andiamo a vedere un film?-Dopo aver sciolto l'abbraccio, proposi. Lei accettò subito.
-Cosa vediamo? Horror, romantico o thriller?-
-Vada per l'horror.-Allora era una ragazza piuttosto forte eh.
-L'evocazione va bene?- Mi interstandii.
-Ovvio. Lo adoro-,non poteva essere. Era una femmina o cosa? La maggior parte di loro aveva la caga sotto.
-Ti avverto, se hai paura io non ti consolo o abbraccio. Non sono il tipo, intensi?-Feci il duro giusto per vedere fino a che punto potesse arrivare lei.
-Tranquillo. Forse ti dovresti preoccupare più tu. Io non ho paura.- Giocava duro.
-Va bene, come si suol dire: uomo avvisato mezzo salvato.-
-Sì, vale a che per te.-Donna tosta.
-Allora chi si spaventa per primo dovrà fare tutto ciò che l'altro dirà intesi?-Forse avrei giocato sporco,ma volevo scoprire cosa la tormentasse.
-Affare fatto. Considerati già un perdente.-
-Credici.-
Il film era iniziato da un bel quarto d'ora. La situazione era tranquilla:Io ero seduto sulla poltrona posta accanto a quella di Nikki. Quest' ultima al posto di piangere o avere paura rideva come una pazza. Ero sicuro che era normale? Mi rimangio tutto quello che ho detto:non so se avrei vinto così con facilità. Ogni due per tre mi giravo, ma la situazione al posto di peggiorare, per me, migliorava,ovviamente per lei.
Era passata una mezz'ora, mancava una mezz'ora e 15 minuti per la fine. C'era abbastanza tempo.
-Sei sicura che non hai fatto la pipì?-
-Sei sicuro che non hai fatto la cacca?-
Mi alzai, quasi sbuffando, per andare in cucina a prendere qualcosa.
-Vai a cambiarti il pannolino vero?-
-Sì, vuoi venire?-
-No grazie.-
-Bene.-
Andai in cucina e dopo aver aperto un paio di cassetti trovai finalmente un bel pò di biscotti. Così soddisfatto mi diressi quel che era stato fino a poco tempo fa il mio posto, visto che ora era occupato da Nikki.
-Spostati o ti uccido!-
-Ci vedo meglio, voglio godermi la tua sconfitta.-
-Non la vedrai mai.-
Il sonno cominciava a farsi sentire.
Uno, due,tre biscotti e più ne mangiavo e più i miei occhi si appesantivano.Cominciai a vedere sfocato, le figure cominciavano a sbiadirsi fino a diventare delle immagini nere. Le voci inizialmente le sentivo, ma poi scomparirono e con esse il mio sonno si intensificò sempre di più. Non riuscivo a sognare. Quel che sognavo erano soltanto incubi che si verificavano ogni notte. Non riuscivo a collegare le immagini con delle persone che esistevano realmente.
Cambiai posizione. Da eretta mi spostai di fianco, dando le spalle alla mia compagna. Misi le mani sotto le mie guance facendomi da cuscino. Mi accocolai sempre di più come un cucciolo.

Il silenzio predominava nella stanza: le voci dei protagonisti non c'erano più, la voce di Nikki era scomparsa. Così pensai che fossi realmente nel mio letto come avevo immaginato.
-HARRYYYY.-Sussultai e gridai come un posseduto.
-HAI PERSO!-esistevano persone più stupide? No, non credo.
-Ma che cazzo Nikki? Ti rendi conto che ho rischiato di perdere un timpano?-Mi lamentai.
-Quante storie Harry. Ammetti che ti sei spaventato, perdente.-
-Il patto non era questo. Quindi, cogliona, non hai vinto-, quel che è giusto è giusto vero?
-Se hai dormito tutto il tempo!- Si lamentò.Ho dormito tutto il tempo? No, ho solo chiuso gli occhi.
-Non è vero.Ho solamente cambiato posizione di quella che era attuale.-
-Se fosse così, mi spiegheresti la fine della storia?-Donna intelligente.
-Emh...-
-Harry, hai dormito!  Ammettilo, ammetti la tua sconfitta.-
-"Va bene,  va bene. Cosa vuoi sapere?"-Lei tentennó per un tempo che a me e al mio sonno sembrò infinito. Tamburellava l'indice e il pollice sul
suo mento, come se tutto ciò le servisse per meditare.
-Ti sbrighi? Non ho tutto il tempo.- Ero amareggiato. Non era giusto, ovviamente,  che lei mi facesse spaventare mentre dormivo. Non era nei patti, quindi perché avevo accettato? Ma... neanche
dormire era nei patti, quindi meglio stare zitti.

Rimasi realmente zitto alla domanda che di seguito mi pose Nikki:

-Cosa nascondi?-
Ragazze mi scuso immensamente per il ritardo che ho fatto. Non ho avuto veramente tempo. Tra scuola e cose varie. Non mi piace affatto il capitolo, spero che a voi sia piaciuto e per favore potreste commentare e votare? Mi scuso ulteriormente per il ritardo e per gli errori. Alla prossima, che spero non sia in ritardo.
-Ross

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora