27.È quello che scopriamo dopo a farci male (pt2)

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"Quando ero piccola, all'incirca due anni potevo avere,  feci una cosa più grande di me.
Papà si arrabbiò di brutto tant'è che mi aveva minacciata di cacciarmi di casa. Non odiarmi per quello che ti dirò, non lo fare, per favore. Allora ero piccola, molto. Non ero del tutto matura, in fondo come potevo esserlo?
A papà glielo dissi quando ormai avevo all'incirca cinque anni. Mi portai questo peso circa tre anni.
Nascesti il giorno in cui io ero all'asilo. Non mi capacitavo perché mamma e papà non mi portarono con loro,volevo vedere mia sorella nascere.
Il giorno che mi confessarono che un giorno avrei avuto una sorella tutta per me ero al settimo cielo,esprimevo gioia da tutti i pori.
Quando mi presero dall'asilo volli andare direttamente all'ospedale,da te. Appena ti vidi,appena vidi i tuoi corvini capelli così simili ai miei,la tua pelle così bianca uguale alla mia,un piccolo sorriso mi comparve sul volto.Quando arrivai ancora non avevano deciso il nome, così mi diedero la possibilità di sceglierlo io, e scelsi Anne.
Per la prima volta vidi mamma sorridere, veramente.
I giorni passavano e tu diventavi sempre più bella ed io sempre più invidiosa,non per il fatto che tu fossi più bella,affatto, ma per il semplice motivo che mamma e papà ti volessero più bene e ti donassero più affetto rispetto a quello che dimostravano con me.
Un giorno,mentre tutti erano usciti ed io e tu eravamo a casa,con la badante, mi avvicinai e ti accarezzai. Mi sorrisi. Ma non cambiai  idea. Ti diedi una piccola palla, piccolissima, simile ad una biglia. Tu la prendesti, io ero consapevole che c'era il 99% che tu te la mettessi in bocca,  in realtà era quello il mio intento. E così facesti.  Subito dopo la provasti ad ingurgitare così hai sfiorato la morte.
Ricordo ancora quel giorno, ci fu un gran chiasso.Di fretta in furia, non appena urlai il nome della badante, arrivò l' ambulanza che ti portò via da me.
Non appena ti strapparono dalle mie mani mi sentii morire, come se mi avessero tolto una parte di me. La notte non dormii, piansi. Non riuscivo a smettere, ero un mostro e lo sono tutt'ora..."
Sentimmo bussare alla porta, così Anne si preoccupò di nascondere la lettera. Dopo aver chiesto l'assenso di entrare,  entrò Jack con un' aria stanca.
-Ragazze.- Disse con un sorriso in volto, un bellissimo sorriso. Si avvicinò a noi e ci accolse in un caloroso abbraccio.
-Che stavate facendo?-Ci chiese curioso. Io indugiai un pó.  Guardai Anne e, con il suo sguardo mi disse di non dire niente,  e così feci.
-Niente, in realtà eravamo pronte per dormire-, mentii. Odiavo mentire, ma lo facevo per una buona ragione.
-Oh bene, allora io vado. Buona notte-, e dopo averci lasciato un bacio casto ad entrambe se ne andò.  Appena la porta si chiuse tirammo entrambe un sospiro di sollievo.
Mi voltai verso la ragazza e le dissi:
-La continueremo domani,ora andiamo a letto, sono veramente stanca.- affermai.
-Si,hai ragione-, e così dicendo la ragazza prese la lettera, se la nascose
dove l'aveva nascosta precedentemente e si distese sul suo letto.
-Buona notte Sad.-
-Buona notte Anne.-

L'indomani mattina venni svegliata da un gran fracasso. Mi stropicciai gli occhi e mi sollevai solo con il busto.
-Ma che succede?-Chiesi con la voce impastata dal sonno.
-Sad! Anne! Svegliatevi! È tardi!-
-Jack ma sei per caso impazzito?-Chiesi con un tono stalunato.
-Dobbiamo andare a lavoro!-Esclamò.
-Oh cazzo!  È vero.- Scesi velocemente dal letto,  andai verso il letto di Anne e la mossi un poco. Non si svegliò, dopo tanti tentativi visto che non si svegliava riferii a Jack di svegliarla lui che io nel frattempo mi sarei lavata.
Mi diressi verso il bagno e c'era la fila. Non è possibile!
-Ragazze sbrigativi!- Le ragazze si lamentavano sul fatto che due ragazze, suppongo le più antipatiche, erano là dentro già da un bel pó.
-Cazzo! Vi volete sbrigare?-La delicatezza era andata a farsi benedire.
-Se non aprite questa porta entro tre secondi la sfondo.-
-Sbrigatevi mi sto pisciando.-
-Sono fottuta, il capo mi licenzia.-
Ogni singola ragazza là dentro si stava lamentando, tranne io.

Eravamo arrivati al lavoro,  con una mezz'ora di ritardo, ma per questo Niall non ci fece la solita ramanzina che fanno tutti i "capi",ma ci avvisó di non farlo spesso in quanto i propri clienti si stavano lamentando per il tardo orario, la maggior parte erano studenti.
Mentre stavo pulendo il bancone entrarono tre ragazzi con a fianco due ragazze.
-Buon giorno.- Salutarono cordialmente.
-Buon giorno, posso esservi d'aiuto?- Chiesi altrettanto gentile.
-Vorremmo parlare con il proprietario, gentilmente-, parlò un ragazzo moro, con i capelli scompigliati e gli occhi azzurri.
-In realtà non c'è in questo momento e temo che mancherà per l'intera mattinata, vi posso essere d'aiuto io?-
-Eravamo venuti per chiedere al proprietario se conoscesse alcuni ragazzi che sapessero ballare.-
-In che senso?-Mi incuriosii.
-Abbiamo perso l'intera crew,  siamo rimasti in pochi. Vorremmo partecipare al più grande festival, ma senza crew non possiamo partecipare-, questa volta una delle due ragazze parlò, con un' aria piuttosto triste.
-Mi dispiace ragazzi, posso solo rifergli ciò, per il resto non so cosa potrei fare.- Avevano detto ballare?
Un ricordo, un ricordo tagliente mi venne in mente.
Il sogno di Demi e Nikki, il mio sogno. Chissà che cosa stavano facendo,  se avevano provato a cercarmi o se erano felici che io non ci fossi più. Non so per quale motivo nel mio cuore cominciava a nascere un odio inspiegabile verso di loro, verso Harry. Perché non mi avevano trovata? Perché non mi hanno cercata? Ero convinta che,  se avessero provato, almeno tentato mi avrebbero trovata. Questi pensieri mi frullavano in mente già da un pó di tempo, ma poi perché ancora mi ostinavo a credere che mi volessero bene?
Forse mi sbagliavo,certamente avevamo passato molto tempo insieme, mi hanno capita e supportata, ma non avevo ragioni per poterle definire sorelle, ora. Sarà per il mio orgoglio? I ragazzi dopo avermi ringraziato, se ne andarono.
Vidi Jack avvicinarsi a me.
-Che succede?-Mi disse dopo aver posato il vassoio delle ordinazioni.
-Niente, cercavano solamente Niall.- Risposi. Non ero certa che Jack potesse accettare le mie scelte, i miei sogni. Lui era a conoscenza della passione di mamma e, alla sua morte aveva pianto come non mai. I ricordi di lei fanno male, pure a me.
Anne stava lavando gli ultimi bicchieri della giornata. Mi avvicinai e le sorrisi, lei ricambiò.
Le dissi se volesse una mano, ma rifiutò. Il pomeriggio, Niall, aveva deciso di lasciarcelo libero,  sarà che forse avrà da fare.
Appena finimmo, mettemmo le sedie capovolte sui tavoli e, dopo aver spento tutti gli interruttori ce ne andammo.
Gli altri erano, come noi, a lavoro.  Alcuni avevano il turno di pomeriggio mentre altri di mattina. Qualcuno doveva pur sorvegliare la casa.
Appena arrivammo a casa c'erano solamente Bruns, Carly e Serena. Li salutammo con un gesto della mano e, io ed Anne ci dirigemmo verso la nostra camera mentre Jack rimase con loro, era più socievole di noi.
Nella mia mente vagavano molti pensieri, ma quello che mi tormentava di più era uno: Anne  era disposta a ritornare a ballare?
Esitai prima di chiamarla.
-Anne.-Lei si girò e, con i suoi occhioni mi scrutò incoraggiandomi a proseguire.
-Quando eri piccola ballavi perché te lo chiedeva tua madre?-A quella domanda strabuzzò gli occhi.
-S-Si, ma anche perché mi piaceva-, era insicura su quello che diceva.
-Quei ragazzi-venni interrotta subito da lei.
-Cercavano qualcuno che sia disposto a ballare?- Spalancai gli occhi. Come poteva essere?
-Come fai a saperlo?-Chiesi confusa.
-Vi ho sentito parlare-, rispose alzando in modo diffidente le spalle.
-Emh...ecco, si. Tu vorresti di nuovo ballare?-
-Io sono classica, loro cercano hip hop.-
-Che ne sai tu?-
-L' ho notato dal loro modo di vestire.-
Non domandai più. Era palese che lei fosse esperta in questo campo.
Cambiai argomento.
-Finiamo di leggere la lettera?-
Fece un sospiro e mi rispose con un flebile si.
La prese dal suo "nascondiglio" e me la porse. Voleva che la leggessi io. Così la presi e l'aprii e cominciai a leggere.
-Mi porto da allora questo peso. Papà mi odia, mamma altrettanto. Tu, con il tuo dolce sorriso e la tua innocenza provi sempre a giocare con me, ed io prontamente ti respingo. Ti chiedo perdono per tutte le lacrime che ti feci versare per le mie brutte parole. Scusami per averti sempre respinto, giudicandoti una piccola e inutile persona. Non ce la facevo a stare vicino a te, non ce la facevo a guardarti negli occhi e dirti che ti volevo bene quando avevo provato ad ucciderti. Scusami se sono stata tropo rigida con te, scusami se non ti ho aiutata a crescere. Scusami per il male che ti ho procurato. Scusami per non essere stata vicino a te nel momento del bisogno. Ormai stai crescendo, io già ho attraversato la tua età e perciò ti posso assicurare che ci sarò sempre, in qualunque momento, in qualunque istante, per qualsiasi cosa io, ci sarò, sinceramente veramente.
                  Demi-
Ragazze ora abbiamo conosciuto anche la storia di Anne. Che ne pensate? Volli dividere questo capitolo in due parti perché volli rimanere nel mio standard. Come vi sembra il rapporto di Anne, Jack e Sad?
Secondo voi Sad, Nikki e Demi si incontreranno?
Ps leggete la storia di PuffaDark

Tanti bacioni
-Ross

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora