Un incontro particolarmente pericoloso

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Eccomi qui, alla resa dei conti. In quei giorni mi ero chiesto così tante volte come avrebbe reagito che ora ero davvero curioso di vedere se era una delle cose che avevo immaginato. In pratica avevo già iniziato a scavarmi la fossa.
Ron ancora mi dava le spalle e io non sapevo ancora cosa aspettarmi. Respirai per cercare di tranquillizzarmi mentre Ron prese ad andare avanti e indietro. Guardai i suoi piedi e notai quella briciola di un cane che era entrato seguendoci e che ora tentava di mordere le scarpe di Ron. Gli stava dietro e giocava cercando di acchiapparle. Ecco cosa ci voleva: Che lo facesse arrabbiare ancora di più.
Poi Ron si fermò e il cane andò a sbattergli contro il piede. Lui lo guardò appena e poi mi fissò serio.
-non mi aspettavo una cosa del genere. Di sicuro non ora e specialmente non in questo momento. Non dopo gli ultimi eventi, almeno- disse.
Tentai di parlare ma mi interruppe.
-non voglio sentire le tue scuse. Ma sappi che il fatto che Rose abbia chiuso tutti e due gli occhi non mi interessa. Lei ti ha perdonato, io no! Fai un altro errore del genere Scorpius Malfoy e vedrai cosa ti faccio.
Non voglio più vedere mia figlia soffrire per te in quel modo. Mai più- disse.
E io annuì.
-se la farò ancora soffrire sarò io stesso a uccidermi- dissi serio. Assomigliava molto a una promessa.
Ron si avviò verso la sala da pranzo quando uno strillo di Hermione ci fece prendere un colpo. Hermione abbracciava Rose contenta, saltellando come una pazza.
Poi ci vide arrivare e saltò tra le braccia di Ron.
-è una notizia meravigliosa- disse baciandogli velocemente le labbra e poi abbracciando me.
-e sono contenta che sei vivo- disse scherzando.
Io sorrisi in imbarazzo mentre guardavo Rose.
Glielo aveva già detto?
Perchè solo a lei?
Guardai ancora Rose che sorrise.
-papà. Ti dobbiamo dare anche un'altra notizia- iniziò. Tentai di fargli cenno di non proseguire ma ora guardava solo suo padre. Iniziai a tremare.
-papà noi...- ma la interruppi.
-abbiamo deciso di tenere il cane. Già, ci siamo proprio affezionati a quella palla di pelo- dissi disperato. Ron mi guardò accigliato e confusa.
Anche Rose, che però sorrise rassicurante.
Voleva dirglielo. Forse era convinta che l'avrebbe presa bene come la madre. Forse voleva solo togliersi il dente. Poi sarebbe stato sicuramente meglio di quanto non fosse cercare di tenerlo segreto. Guardai Ron.
-piccola mia dimmi pure- disse ignorando totalmente la mia finta notizia.
-diventerai nonno!- disse sorridendo.
E Ron cambiò colore. Divenne bianco latte e per un attimo ebbi paura che svenisse. Penso che anche Hermione lo pensò, così come anch'io e Rose, infatti ci avvicinammo tutti preoccupati.
Poi però il colorito ricomparve di botta, espandendosi come una macchia d'inchiostro.
Divenne rosso come i suoi capelli e mi guardò pieno di rabbia, indicandomi con la mano che ero sicuro avrebbe voluto stringermi intorno al collo.
-io ti uccido. Ti strangolo e poi ti taglio a fette. E poi ti faccio tornare in vita solo per ucciderti di nuovo- disse gridandomi addosso. Hermione tentò di fermarlo e poi arresa all'evidente mole di muscoli e altezza del marito prese la bacchetta e lo bloccò. Ma la rabbia in Ron e la sua bocca erano impossibili da fermare. Di certo elencò in un minuto almeno trentamila modi per uccidermi, tutti diversi tra loro.
Hermione e Rose tentarono di farlo ragionare e poi Rose mi prese per mano e mi guidò verso la porta.
-noi andiamo a portare a spasso Briciola, ok? Così intanto papà si rasserena un pò- disse tranquilla. Infilato il cappotto si piegò un po' col guinzaglio in mano e il cane corse subito da lei. Non osai guardarmi dietro mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
Certo che la passeggiata doveva essere davvero molto lunga per fargli smaltire tutta quella rabbia.

****

Caro Stone,
spero che tu stia bene. Che fai di bello? Sempre in cerca di qualcosa?
Quanto vorrei vederti, mi manchi. Non passa attimo in cui non pensi a te, e a quanto sono preoccupata per te. Spero davvero che vada tutto bene.

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Caro Stone,
come stai? È strano doverti scrivere e non poterti chiamare semplicemente. Vabbè che infondo sono stata così tanto tempo convinta che te ne fossi andato chissà dove per sempre che di certo non venivi ogni volta che ti chiamavo...

Il Destino pt.3Where stories live. Discover now