War of hearts

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CAPITOLO TREDICI: WAR OF HEARTS

Mancavano dieci minuti al suono della campanella, ma sembrava che l'orologio si fosse bloccato all'improvviso, impedendole di alzarsi, uscire da quella classe e prendere una boccata d'aria. Aveva smesso di ascoltare l'insegnante di matematica ormai da un bel po' ed era sicura che se le avesse chiesto qualcosa proprio in quel preciso istante, non avrebbe saputo rispondere. Lei, Emma Grimes, che non sapeva rispondere ad una domanda e che non stava attenta in classe: incredibile. Sbattè gli occhi un paio di volte, cercando di rimanere con i piedi per terra e fissò lo sguardo su Malia, in piedi, di fronte alla lavagna, ormai alla fine della sua interrogazione. Notò che la stesse fissando come se avesse voluto mangiarla da un momento all'altro, visto che le aveva promesso qualche suggerimento, ma la sua mente aveva vagato senza sosta nei suoi pensieri e Malia aveva dovuto fare tutto da sola. Sapeva quanto fosse arrabbiata per quell'insufficienza che di sicuro avrebbe preso, ma sapeva anche che era la sua migliore amica e avrebbe trovato un modo per farsi perdonare.
«Ehi, tutto bene?» la voce di Scott, dietro di lei, le arrivò ovattata.
Erano due settimane che, puntualmente, a dieci minuti dal suono dell'ultima campanella della giornata, l'amico le rivolgeva la stessa domanda. Non poteva biasimarlo: le cose con Derek non si erano sistemate e non c'erano stati segni di arresa da nessuna delle due parti. Entrambi erano testardi, entrambi orgogliosi e non avrebbero cambiato la loro idea, per nessuna cosa al mondo. Da quello che Stiles le aveva detto, Derek era più irritabile del solito, più silenzioso e chiuso in se stesso. Non che ne fosse felice, ma lei era più o meno nelle stesse condizioni e non si sarebbe piegata a lui per nessun motivo.
Si appoggiò alla sedia, senza voltarsi, sicura che potesse sentirla «Sì, perché?»
«Hai il battito cardiaco accelerato» rispose lui, sottovoce, facendosi più vicino. Quando il professore alzò il suo sguardo omicida su di lui, il ragazzo si affrettò a ricomporsi, ma tornò all'attacco non appena l'uomo riportò i suoi occhi sconsolati sull'equazione sbagliata di Malia, scritta alla lavagna «Pensi a Derek?»
«No, certo che no» rispose Emma. Anche lei stessa potè sentire il proprio cuore alterare ancora di più il battito.
«Bugiarda» replicò lui, lasciandosi scappare una leggera risata.
Emma sbuffò e maledì per l'ennesima volta i suoi sensi ultra sviluppati. Ogni volta che uno di loro li usava contro di lei, si sentiva come se avessero potuto persino leggere e sapere cosa le passasse per la testa: talvolta, era davvero fastidioso.
Il suono assordante della campanella la riportò immediatamente alla realtà: in men che non si dica, metà classe si riversò fuori dall'aula, mentre la parte del branco che aveva seguito quella lezione ripose le proprie cose nelle cartelle e aspettò Malia.
Emma si avviò verso di lei e si piazzò di fronte al suo banco «Mi dispiace» l'amica si lasciò scappare un ringhio sommesso, mentre riponeva nello zaino l'ultimo quaderno rimasto sul banco «Dimmi come possa farmi perdonare»
Malia sorrise, poi insieme si incamminarono verso l'uscita «Tanto per cominciare, ripetizioni tutti i giorni di matematica: se non passo questa materia, mi bocceranno e...» ci pensò per un po', finchè non furono fuori dall'edificio con il primo sole di primavera che batteva sulle loro teste «Secondo, promettimi che chiamerai Derek»
Il volto di Emma cambiò espressione «E' lui quello nel torto»
Malia annuì, mentre si avviavano alla jeep di Stiles «Sì, ma devi anche capire che siamo un branco e tu e Stiles – in quanto a forza fisica – siete gli anelli deboli: lui vuole solo proteggerti»
«Lui non pensa che io faccia parte del branco» replicò secca, mentre anche Stiles ed Isaac si stavano avvicinando a loro.
«Che cosa?!» esclamò Malia «Quando ti ha detto una cosa del genere?»
«L'ultima volta che abbiamo parlato» rispose Emma «Ma forse è meglio così, almeno ho un buon motivo per chiudere»
Malia avrebbe voluto rispondere, ma era letteralmente rimasta senza parole. Era nel mondo degli uomini da poco e tra lei e Stiles, ovviamente, c'erano stati vari fraintendimenti, ma mai erano arrivati a quel punto. Aveva sempre pensato che Derek tenesse ad Emma più di qualsiasi altra cosa e persona al mondo, che si fidasse di lei, che le avrebbe messo il suo mondo tra le mani, senza battere ciglio. Ed invece, eccola lì, la conferma che ancora una volta fosse la persona più fredda e senza sentimenti che avesse mai conosciuto.
Tornò a guardare Emma, la quale stava parlando di un argomento di chimica con Isaac. Sembravano abbastanza affiatati eppure sapeva che l'amica non avrebbe mai rinunciato ad uno come Derek.
«Emma, vuoi un passaggio a casa?» le chiese allora, salendo sulla jeep di Stiles.
La ragazza sorrise ed indicò Isaac «No, mi da un passaggio lui in moto, ma grazie lo stesso»

The girl who cried wolf | Teen WolfWhere stories live. Discover now