Capitolo Dodici: Epilogo

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Grace, io... Mi sento così stupida!

Non so cosa mi sia preso, è che lui mi ha abbracciato e avevi ragione tu, Grace, io ho perso la testa. Quando si è chinato per prendere un fazzoletto, sai, perché stavo piangendo, io non so davvero cosa mi sia preso ma gli ho poggiato una mano sulla spalla e mi sono alzata sulle punte, sì, per dargli un bacio. Oh Grace, è stato talmente imbarazzante! Io tremavo così tanto e le sue labbra erano secche, tirate mentre le mie erano umide di lacrime. Però è stato così bello e il cuore mi esplodeva in petto, lui si è ritratto e sul suo volto c'era un'espressione tale di spavento e sorpresa insieme che ho avuto paura mi desse uno schiaffo o qualcosa di simile. Invece non ha fatto nulla di simile, mi ha fissato per qualche secondo con gli occhi sbarrati che diventavano lentamente più duri e più tristi e io ho ripreso a piangere, ho chiesto scusa credo ma non ricordo perché avevo una tale paura, Grace, e lui si è voltato ed è andato via. Io l'ho rincorso, l'ho chiamato, "Signor Powell! Professore! Professore!" ma lui non si voltava, non mi guardava e sembrava una scena da film con la pioggia e tutto il resto. Ho visto che andava verso la sua auto e io ho corso davvero, gli sono arrivata vicino e l'ho pregato di non andar via, gli ho detto di amarlo, gli ho detto che stavo male e poi mi sono girata e in auto c'era lei che mi guardava con gli occhi sgranati, stupita com'era per quella scena che non era più da film ma da dolore e basta. Si è infilato in auto, non mi ha neppure più guardata in faccia, faceva retromarcia con l'auto e basta evitando il mio sguardo ed io sono rimasta lì, sotto la pioggia come un'idiota a mescolare le mie lacrime all'acqua che scendeva dal cielo e niente, ora sono a casa e a scuola non ci vengo più. Come va con Aaron?


Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora