Capitolo Tre: Umore nero

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«Maa'» urlò dalla sua camera. «Ho quasi finito il correttore, me ne compri dell'altro?» continuò a dire ad alta voce, prima di sospirare amareggiata. La castana si stava specchiando già da quindici minuti, nel disperato tentativo di coprire le occhiaie. Dopo quello che era successo la settimana prima - arrossì al ricordarlo - non voleva che qualcuno si preoccupasse per lei, ma non riusciva proprio a dormire. Ed era sempre più stanca.

Ci rinunciò; la mezzaluna bluastra continuava a far capolino da sotto lo spesso strato di trucco. Fece un profondo respiro, posò il correttore sulla scrivania, afferrò lo zaino del medesimo colore delle sue occhiaie ed uscì dalla camera; era già in ritardo.

«Ci sarai?»

«Uh?»

«Alla festa di Tania. Ci sarai?» chiese nuovamente Grace, mentre entravano in aula. «Tania?» chiese con voce stanca Kate, voltandosi a guardare l'amica. L'altra si accigliò, scrutandola. «Kate, cos'hai? Mi fai preoccupare» mormorò, ottenendo un sorriso. «Sto bene» rispose semplicemente senza dare spiegazioni, poi si avviò al suo posto. Lasciò scivolare lo zaino sul pavimento, poi si sedette. Trattenne uno sbadiglio, mentre l'insegnante di Storia entrava in classe.

L'aspettava un'altra lunga mattinata.

* * * *

«È solo martedìììì» si lagnò, rovesciando la testa all'indietro. Grace ridacchiò. «Quest'anno sei insopportabile, si può sapere cos'hai?» chiese ancora, portando alla bocca una generosa cucchiaiata di purea di patate. «Niente» rispose l'altra, mettendo il broncio. Prese la forchetta controvoglia, cercando un punto d'incontro con le quattro foglie d'insalata nel suo piatto. «Sei arrossita» la prese in giro la bionda.

«No.»

«Sì!»

«Noo!»

«Sììì!»

«Scusate, ragazze... Avete visto la signorina Tennant?»

Kate e Grace si voltarono contemporaneamente a guardare la fonte della voce accanto al tavolo. Il loro professore d'inglese, con tanto di giacca e cartella alla mano, le stava fissando con un sorriso imbarazzato sul volto. La bionda annuì, indicando la porta che conduceva all'uscita sul parcheggio. «Sì, credo che sia uscita pochi minuti fa» rispose. Il professore le guardò continuando a sorridere, poi ringrazio con un cenno del capo. «Grazie, a domani» disse ancora, prima di andar via.

«Il professor Powell e la professoressa Tennant? Oh. Mio. Dio!» esclamò a bassa voce Grace, prima di corrucciarsi alla vista dell'amica. «Uh?»

Kate aveva un'espressione a dir poco nera.

«Hey, che è successo? Volevi rispondergli tu?» la prese ancora in giro, ma non ebbe risposta. Non fece in tempo a preoccuparsi ulteriormente, perché qualcun altro la interruppe.

«Ehm... Ciao» disse una voce alle sue spalle. Grace si voltò. «AARON!» esclamò. «Ciao! Dimmi!» continuò con voce quasi tremante. Il ragazzo guardò Kate che non aveva nemmeno alzato lo sguardo, poi tornò a rivolgere la sua attenzione a Grace lievemente offeso. «Nulla, volevo sapere se domani verrete alla festa di Tania» rispose, facendo spallucce. Grace sfoggiò il suo miglior sorriso. «Oh sì, sì, verremo sicuramente!» esclamò. «D'accordo, allora a domani» salutò il ragazzo, prima di voltarsi e andar via.

«Sei arrossita»

«Non è vero»

«E invece sì»

«E invece no!»

«Sì.»

«Nooo!»

Kate fece spallucce; non era dell'umore adatto per scherzare con Grace. Anzi, in realtà non era dell'umore adatto per scherzare con nessuno.

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