Capitolo Sei: Ashley

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Solitamente non frequentava ragazze più piccole, ma si sentiva terribilmente sola; così, quando si ritrovò a parlare sull'autobus con quella ragazzina di seconda, non si creò problemi a segnarsi il suo numero di cellulare. Ashley aveva lunghi capelli neri, occhi azzurri ed un sorriso larghissimo. Silenziosa, timida ma intelligente: sembrava quasi il contrario della sua amica di sempre. Ashley era anche più bassa di lei, almeno di una spanna: inconsueto, data la sua altezza già poco spiccata. Si frequentarono per una settimana prima di quel giorno.

«Spiegami» disse una voce alle sue spalle.

«Uh?» «Spiegami quand'è che mi hai rimpiazzato» ripeté la voce. Kate si girò: Grace la fissava con rabbia, ferma sotto la neve. I boccoli biondi della ragazza stonavano con le sue labbra tese verso il basso, le sopracciglia strette, gli occhi sottili. Non era rabbia: in quegli occhi c'era cocente invidia. La ragazza non si lasciò incantare, lasciandosi scappare una bassa risata divertita. Lasciò che lo zaino le scivolasse dalla spalla: era pomeriggio tardi, era gennaio e faceva freddo. Perché intrattenersi con il passato?

«Ti ho rimpiazzato da quando mi hai rimpiazzato tu. Per una cazzata» sottolineò, scuotendo il capo. Grace boccheggiò; fece un passo avanti. «Stronza!» esclamò quasi urlando. «Stronza! Come se tu non avessi voluto baciare Aaron! SAPEVI che mi piaceva, lo sapevi!» le urlò finalmente in faccia. Kate s'arrabbiò a sua volta, assumendo la posizione d'urto. «No, Grace, per la centesima volta io non ne avevo idea!» rispose, con il solo risultato del far inumidire gli occhi dell'altra. «E questo è peggio, Kate, perché significa che non ti è mai importato di me» ribatté Grace con un filo di voce, prima di stringere le spalliere dello zaino e correre via. Per Kate fu come uno schiaffo in pieno volto: forse era vero, era stata un po' egoista, ma... Non era sua, la colpa; continuava a ripeterselo, in attesa della Nuova Amica.

«Ehi!» esclamò la ragazza, raggiungendola. Era affannata. «Ho corso, il professore non mi lasciava andare più... Freddo oggi, vero?» disse arrossendo. Kate annuì, sovrappensiero, poi sospirò. «Hai ragione, fa freddo, non attardiamoci. Andiamo» biascicò, sperando che Ashley fosse cieca al suo stato d'animo come lei lo era stata con Grace.

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