capitolo 18

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Appena mi alzo per andarmene lui mi tira verso di lui dal polso e io, perdendo l'equilibrio, cado sopra di lui.

I nostri respiri sono tutt'uno talmente siamo vicini.

Fin troppo vicini.

Mi accorgo che lui si avvicina ancora di più...forse per baciarmi credo. Non so cosa fare..sono in panico!

A pochi centimetri dalle mie labbra si blocca perché quell'oca di Rose urla.

<<COSA STATE FACENDO? >> è tutta rossa in volto.

Io mi allontano immediatamente e mi alzo.

<<niente...io vado ad allenarmi>> dico allontanandomi da quei due. Non voglio mettermi in mezzo.

Torno negli spogliatoi per cercare un'elastico per legami i capelli.

Il mio telefono squilla e quando lo prendo, leggo sullo schermo il nome di mamma. Ho una mezza idea di non rispondere, ma poi faccio un bel respiro profondo e chiedo <<che vuoi? >> <<devo parlarti. Ci sto pensando da molto tempo e ho preso la mia decisione. Voglio trasferirmi a Chicago per aprire una nuova azienda. Questa è un'opportunità per te e anche per me per farti vedere che la cosa migliore per il tuo futuro è la gestione delle aziende di famiglia, e non della boxe>> dice tutto d'un fiato. Mi sta prendendo in giro? Mi sta veramente chiedendo per l'ennesima volta di non fare più la boxe.

<<prima cosa non decidi tu della mia vita, quindi non scegli tu per me. Poi non hai capito che non posso fare a meno della boxe, perché È LA MIA VITA.
Poi non puoi veramente chiedermi di lasciare tutta la mia fattuta scuola, i miei amici.
Non posso lasciare Lexy, Carter e Cameron. Non posso. Dunque se vuoi andarci mi faresti un bellissimo favore così non sarò più costretta a vedere la faccia di quel tuo fidanzato. Ricapitolando il tutto io rimango qua. >> le spiego con un tono arrabbiato e il più autoritario possibile.

dopo le mie parole non sento niente. Solo il silenzio.

Tolgo il telefono dal mio orecchio per vedere se è ancora in linea e in effetti è così.

Riappoggio il mio telefono all'orecchio in attesa d'una risposta.

La risposta arriva : <<Emily Dallas...non voglio mentirti...ma la vera ragione per cui ti voglio portare il più lontano possibile da qui è...è che...>> comincia a balbettare così la interrompo <<parla>> lei fa un respiro profondo e dice: <<la vera ragione per cui ti voglio portare via...è che ho saputo che tuo padre è in città..>>non ci posso credere.

Pian piano le mie lacrime cominciano a rifarmi il volto mentre ascolto le parole di mia madre uscire dalla sua bocca <<...è venuto per cercarti. Non so perché ti vuole ma per proteggerti dobbiamo allontanarci>> dopo queste parole non ho più la forza di sentire altro, così riattacco.

Ormai non posso più controllare le mie lacrime, e ora mentre scivolo lentamente lungo l'armadietto verso il pavimento, ho la faccia piena d'acqua salata.

Continuo così per qualche minuto, finché non sento qualcuno toccarmi la spalla. Quando mi volto lo vedo. È lui. Con i suoi occhi scuri profondi e mi guarda e sorride maliziosamente. È lui. È mio padre.

<<ma guarda qua chi si rivede...tesoro mio ti sono mancato? Certo che no, perché tu mi odi...e anch'io...>> dice mentre si avvicina lentamente a me <<...sai perché sono venuto qui? Perché credo che tu non sei una persona degna di stare al mondo. Ma tranquilla ti aiuterò io a finire nella tomba>> dopo queste parole mi assale il panico e l'unica cosa che mi viene in mente è usare la boxe come difesa personale.

Gli tiro un pugno ma lo schiva. Ne tiro un'altro ma schiva anche questo. <<dimentichi che sono stato un campione mondiale di boxe.>>dice continuando a ridere. Come se uccidere una figlia sia una cosa divertente.

A sto punto mi assale l'ansia e non so cosa fare per scappare via.

Decido di fare una cosa che potrebbe rivelarsi intelligente ma potrebbe anche rivelare la mia fine. <<AIUTOOOOOOOO>> urlo ma lui mi tappa la bocca dicendomi di stare zitta.

Mentre scalcio per liberarmi dalla sua presa apre la porta di uno sgabuzzino e ridendo dice: <<beh Trevor non è poi stato così bravo come credevo>> come cazzo fa a conoscere Trevor? E bravo su cosa?

Mentre lui mi spinge per farmi entrare nello sgabuzzino la porta si apre e questo serial killer si allontana immediatamente da me.

Quando vedo Trevor sulla soglia della porta che mi guarda confuso mi precipito immediatamente tra le due braccia.

<<che succede? >> chiede confuso mentre guarda quell'uomo che dovrebbe essere mio padre.

Faccio un respiro profondo e mi stacco da trevor. Quando sto per aprire bocca compare Rose dicendo<<papà che ci fai qua? >>

Papà? È anche suo padre? Ora la mia testa è completamente entrata in uno stato confusionale e l'unica domanda che mi viene in mente ora è : come faceva a conoscere Trevor?

FATALITY 1Where stories live. Discover now