Strongers. /Mercedesz & Jonas/

36

"E ancora non so cosa provo, so che sto bene solo se ti trovo."

Povs Mercedesz.

Arriva sera e ci sistemiamo per cenare. Mi siedo un po' in disparte, non so dove mettermi. Mangio poco o niente del mio riso e quello che resta lo rimetto nella pentola.
Vado a sedermi nel bagnasciuga. Avvicino le ginocchia al petto e socchiudo gl'occhi.
"Cosa c'è che non va ?" sento la voce di Gracia. Apro gl'occhi e la vedo seduta accanto a me.
"Ho fatto un casino."
"Ma c'è qualcosa di più con Jonas ?"
"Diciamo che ci siamo avvicinati tanto ultimamente e... non lo so, ho detto quelle cose d'impulso, senza pensarci."
"Anche lui era triste di pomeriggio ma non sentirti in colpa Mercy. Non sarà un vaffanculo a rovinare il vostro rapporto." mi sorride, rassicurante.
"Dai, ora vai a dormire." aggiunge.
"Va bene." mi alzo e mi pulisco dalla sabbia.

Andiamo insieme dagl'altri e vedo che stanno sistemando le stuoie per dormire sotto le stelle.
Mi guardo intorno per trovare Jonas.
Sta parlando con Cristian, gesticolando. Sembra abbastanza preso.

Sento una mano sulla spalla e poi mi ritrovo Andrea accanto. Cerco di non dare a vedere il mio fastidio.
"Cos'è successo? " mi chiede. Non voglio parlarne, è così difficile capirlo ?
Sospiro. "Non mi va di parlare."
"Chi non ti vuole, non ti merita..." mi accarezza la spalla e si allontana.

Povs Jonas.

Ci sistemiamo per dormire e mi sdraio nella mia stuoia, con la testa rivolta verso il cielo stellato. Molti stanno dormendo e qualcuno sta controllando il fuoco.
Non riesco a smettere di pensare a ciò che è successo con Mercedesz.
Ha frainteso quello che ho detto, io non avrei mai difeso Paola ! Cercavo solo di tranquillizzarla.
Giro la testa per vedere se Mercedesz è ancora sveglia.
Ne ho la risposta quando me la trovo seduta vicino. Continuo a guardarla sinché anche lei posa il suo sguardo su di me.
"Sei uno stupido." mi dice, facendomi ridacchiare.
"Dai, non fare così." le accarezzo la schiena.
Sospira e mi alzo.
"Vieni con me." la prendo per mano e la aiuto ad alzarsi.
"Dove stiamo andando ?" mi chiede sottovoce. Non le rispondo ma le faccio strada.