All About It

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Calciai per l'ultima volta la tracolla, chiudendo la porta non appena mi assicurai di avere tutto in stanza.

Odiavo "traslocare", ed anche se lo avevo fatto per due anni –ormai-, il fatto di doverlo fare di nuovo mi creava dei problemi.

Ero sempre indecisa su che portare e alla fine mi portavo dietro troppe cose, che infastidivano la mente ordinata del mio compagno di stanza.

«Per fortuna che il prossimo anno non ti vedrò. Perché non ti porti meno roba?» borbottò alzandosi faticosamente dal letto.

«Non mi servono le tue perle di saggezza, Niall!» abbaiai, finalmente allungando la schiena, tenuta per troppo tempo piegata verso il basso.

Mi diede una lenta e truce occhiata, intanto che si abbassava per raccogliere le due valige, lasciando a me la tracolla che posai finalmente sulla scrivania alla mia destra, appena l'entrata.

«Dovresti smettere di essere sempre così antipatica il giorno del rientro, ho dei sentimenti» ci tenne a farmi sapere, mollando entrambe le valige sul letto, ancora spoglio e con solo un triste coprimaterasso bianco raccapricciante.

«Perché, tu vorresti farmi credere che per te è bello ritornare in questo posto?» alzai un sopracciglio, contrariata e divertita allo stesso tempo.

«No, assolutamente» disse con disinvoltura, mettendosi meglio davanti a me «Ma questo è il mio ultimo anno, e voglio pensare che il prossimo sarà migliore e che il mondo stia aspettando solo me, e tu- piccolo scricciolo guastafeste- non mi smonterai tanto facilmente» mi puntò un dito contro.

Guardai attentamente quell'indice teso verso di me, poi fissai il proprietario, notando come fosse serio riguardo il suo discorso.

«Mi sei mancato» sospirai stringendolo in un abbraccio, sentendo come stesse ridendo per la situazione, ricambiando felice quel contatto fisico.

«Oh! Ma chi si rivede!» la porta si spalancò rivelando Harry, come al solito un po' troppo felice per l'inizio dell'anno in Università.

Sbuffai, staccandomi dal mio coinquilino, aprendo le valige per rimettere tutto in ordine, notando come anche Niall fosse tornato a stendersi sul letto a leggere qualcosa sul suo tablet.

«Felice di sapere che vi sono mancato!» sbottò l'altro, entrando e chiudendo la porta, con un colpo di piede.

«Ciao, Harry» con ancora una felpa tra le mani mi girai, esausta, e lo strinsi, come avevo fatto con il mio amico.

«Come va?» si sistemò in mezzo alle valige, guardandosi intorno.

«Io sono distrutto, mia madre ha fatto di tutto per non farmi partire ieri, ma oggi. Devo ancora riprendermi del tutto» mormorò Niall, sempre con lo sguardo fisso sullo schermo che gl'illuminava il viso.

Aprii l'anta dell'armadio che sovrastava il mio letto, notando che tutti i poster che avevo messo l'anno prima erano ancora lì. Mi piaceva il fatto che avessimo sempre la stessa stanza per tutti quegli anni.

«Te?» mi guardò alzando lo sguardo, mentre io provavo in tutti i modi di prendere una stampella troppo distante, ma che afferrai aggrappandomi all'anta per poi darmi una spinta con un piede sul letto.

«Io voglio capire perché cavolo non mettono degli aiuti per appendere le cose! Che so! Basterebbe un pezzo di legno, un ramo! Qualsiasi cosa!» scesi dal letto, sbuffando.

«Oh, vedo che è di nuovo sana» rise con l'altro, che lo guardò per breve tempo.

«Io non farei tanto lo spiritoso se fossi in te! Il prossimo anno staremo insieme» posai le mani sul bacino, guardandolo quasi vittoriosa, avrei potuto infastidirlo sempre e in qualsiasi modo.

U.N.I || Harry StylesWhere stories live. Discover now