Non appena mi riprendo, salgo al piano superiore e busso alla porta della stanza di Eliza e, senza aspettare una risposta, la spalanco e salto in braccio a mia sorella.
Le urlo in un orecchio un "Siiiii" piuttosto forte e poi borbotto: "Babbana", ammiccando.
Lei capisce tutto immediatamente e vedo la gioia allargarsi sempre più sul suo volto, formando un enorme sorriso.Ci sediamo sul letto, una di fronte all'altra, a gambe incrociate.
La aggiorno sugli ultimi avvenimenti e le mostro la seconda lettera, perché mi sento in colpa per averla definita una Babbana in modo così acido.
"Ma passiamo ad argomenti più importanti: domani mi porti con te a Diagon Alley, vero sorellina?"
Io la guardo entusiasta, poi, però, mi faccio seria: "El, mi dispiace che tu..." mi salgono le lacrime agli occhi "insomma, che tu non possa venire ad Hogwarts"
Non lo dico con superficialità, ma con grande tristezza: in fin dei conti, è stata proprio Eliza a trasmettermi l'interesse per i libri e soprattutto per la saga di Harry Potter. Mi ricordo che quando eravamo più piccole, io e lei facevamo finta di essere rispettivamente Ginny e Luna ed usavamo i pennarelli come delle bacchette magiche.
Eliza mi abbraccia premurosamente e mi bacia sulla guancia.
"Non importa, è giusto che tu segua la tua strada ed io la mia. E poi io qui sono felice, qui ci sono le mie amiche, Jack, mamma e papà e molte altre cose di cui non potrei fare a meno"
Eliza sorride con debolezza: lo so che sta fingendo di essere indifferente a questa storia solo per farmi sentire meglio, ma evito di dirlo.
A distanza di mezz'ora, papà viene a chiederci se vogliamo uscire con lui e mamma, ma Eliza esclama: "Uscite voi; io mi occuperò di proteggere la streghetta da Voldemort, non preoccupatevi"
'Wow, questo è il giorno più dolce ed intenso che io abbia mai trascorso con la mia famiglia' penso tra me e me.Quando papà torna al piano di sotto, mi giro di nuovo verso Eliza e le sussurro: "Come farò senza di te?"
Una lacrima mi scivola sulla guancia, mentre lei mi risponde con la voce incrinata dal pianto: "Ed io?"
"Ho una soluzione: facciamo un patto. Ci scriveremo una volta alla settimana, okay?" propongo.
"Ma se ne avrai bisogno anche più spesso, promesso?"
"Promesso" concludo io.
Ci abbracciamo un'ultima volta.
Poi, vedo i suoi occhi: fradici.
'È incredibile. Passiamo la maggior parte delle giornate a litigare e quando possiamo dividerci per molti mesi, piangiamo.'
"Ti voglio bene sorellina. Non dimenticarlo mai, nemmeno se ti obliviano, okay?"
In tutta risposta, singhiozzo ed annuisco.
Dopo questa scena così commovente e queste lacrime così sincere, vorrei quasi restare qui, ma Hogwarts mi aspetta.Verso le undici, dopo aver programmato la giornata di domani con Eliza ed averne discusso anche con i miei genitori, vado a dormire.
Dopo una giornata così intensa, una notte ricca di sogni è il minimo.
Devono essere stati sogni allegri, a giudicare dall'umore che ho la mattina seguente, appena apro gli occhi.
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Una Lettera Per Hogwarts
FantasyQuesta storia fa riferimento alla saga di "Harry Potter", quindi vorrei ringraziare con tutto il mio cuore J.K. Rowling che ha creato quei libri stupendi, che mi hanno permesso di sognare, immaginare, vivere nuove avventure e che mi hanno spinta a s...