Capitolo 22

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-oggi a che ora ce l'hanno la partita i nostri boys? Chiesi a Luce mentre stavamo tranquillamente prendendo il sole in spiaggia
-mi pare alle 16:00
-bene così abbiamo tempo per fare qualcosa prima di rinchiuderci a casa per 90 minuti a sclerare le dissi ridendo

Dovete sapere che quando io e Luce guardiamo le partite scleriamo sempre, sembriamo due matte in preda allo sclero per una partita. Si lo sappiamo che non siamo uguali alle altre ragazze tutte fini, tutte tirate e perfettine, ma a noi piace così.

Stavamo sdraiate tranquillamente quando davanti a me si posó un'ombra, così alzai gli occhi per vedere chi fosse e mi ritrovai un bellissimo ragazzo che mi chiese se se avessi da accendere, cercai nella mia borsa il mio accendino, mi alzai e gli accesi la sigaretta mentre Luce continuava a fissarci con uno sguardo a dir poco felice

-Jas che cazzo ci fai con l'accendino, non avevi smesso? Mi chiese quasi rimproverandomi

Qualche anno fa iniziai a fumare all'insaputa di tutti tranne sua. Non sopportavo la situazione in casa così mi sfogai con quella robaccia. Ho cercato di smettere ma é stata molto dura. Ora mi capita di fumare per gioco ma spero di smettere al più presto.

-fumo solo qualche volta. E poi non c'é bisogno che ti comporti come se fossi mia madre le risposi secca, e forse un po mi vergognai di quella risposta data cosi
-mi comporto così perché ci tengo a te e non voglio che vai a finire come tu sai chi
-non ti preoccupare che a quel livello non ci arrivo le risposi irritata

A quel punto lei si alzó e andó a fare una passeggiata mentre io restai li seduta a pensare ai miei comportamenti da bambina.
Odio litigare con lei per cose futili e soprattutto odio litigare con lei perché é l'unica persona che mi capisce.
Restai li seduta a guardare i bambini che si divertivano a giocare coi loro padri e un po mi commossi perché il mio finto padre non mi ha mai portata in spiaggia, non mi ha mai fatto divertire come mi meritavo, e neanche il mio vero padre perché era troppo impegnato a giocare che accudirmi.
Nella mia testa passarono molto immagini, una dietro l'altro ripercorrendo la mia vita.

Ho sempre avuto affianco persone a cui volevo bene ma alla fine se ne sono andate, chi per una cosa chi per un'altra, penso sempre che sia stata colpa del mio carattere altalenante. Da ragazza buona con tutti, gentile e altruista sono passata ad essere una ragazza testarda, che pensava solo a se e che non voleva innamorarsi per farsi ancora del male.

-scusi signorina cosa ci fa tutta sola qui in spiaggia mi parló una voce famigliare ma ero troppo avvolta dai miei pensieri in quel momento, che non riuscii a capire chi fosse, fino a quando alzai lo sguardo
-tu che ci fai qui? Mi stupii e con voce tremante dissi quella frase cercando di stare calma
-passavo di qui e ti ho vista mi rispose con quel sorrisino da ebete
-vattene, non voglio avere niente a che fare con te dissi quelle parole mentre feci per andarmene mi prese per un braccio
-vieni con me
-lasciami ti prego, cosa vuoi da me?, lasciami Luiz continuai a ripetergli mentre cercai di togliere il mio braccio dalla sua salda presa

Mi trascinó fino alle cabine facendomi entrare in una di esse e chiudendola alle spalle. Si mise davanti a me e inizió a guardarmi dalla testa ai piedi ma si fermó a guardarmi il seno

-che cazzo ti guardi? Chiesi arrabbiata, non volevo restare ne un minuto di più ne un minuto di meno chiusa in quellla cabina soprattutto con lui

Luiz era un mio compagno di superiori. Mi veniva dietro, mi riempiva di attenzioni, mi faceva piccoli regali, ma pur essendo così dolce e generoso a me di lui non importava.
Quando glielo dissi ci rimase male e dopo pochi giorni inizió a venirmi dietro in modo ossessivo. Mi minacciava in pratica era diventato uno stalker. Per fortuna finita la scuola non lo vidi più, ma eccolo qui più agguerrito di prima.

-lasciami stare urlai
-mi ecciti quando ti arrabbi mi rispose con un sorrisino da idiota

A quel punto mise le mani nei miei fianchi e inizió a importunarmi. Mi baciava ovunque mentre io cercavo di togliermelo di dosso con scarsi risultati. Mi tolse anche il reggiseno e inizió a palparmi il seno. A quel punto presa dalla rabbia gli sferrai un pugno dritto sul naso facendolo cadere a terra sanguinante. Mi rimisi il reggiseno e corsi piangendo fino a dove avevo lasciato le mie cose e li ci trovai anche Luce che vedendomi piangere si preoccupó

-ei che succede? Mi chiese preoccupata venendomi in contro

Continuai a piangere a testa bassa finché trovai la forza di alzare lo sguardo e guardarla dritta negli occhi

-Luiz riuscii solamente a dire mentre mi asciugavo le guance bagnate

Lei capii tutti e sapeva che doveva andarci piano con le domande in quel momento.
Mi abbracció forte e io ricambiai, in quel momento fu come se tutte le cose negative se ne fossero andate insieme a quel brutto episodio. Ma non fu così. Certo quell'abbraccio mi fece stare bene perché ora con lei andava tutto bene.

-andiamo via da qui così mi racconti tutto mi disse prendendomi la mano e facendomi alzare dalla sabbia

Annuii e velocemente indossai i vestiti e presi tutte le mie cose, lo stesso fece anche lei.

Ci fermammo in un parco a pochi isolati dalla spiaggia e le raccontai tutto l'accaduto. Non era facile per me raccontare quelle cose soprattutto perché ne rimasi un po' scioccata.

-scusami per aver alzati un po' il tono di voce con te in spiaggia mi scusai con lei anche perché glielo dovevo. Cerca sempre di aiutarmi e io in cambio gli urlo. Così non va affatto bene.

-ei ei tranquilla. Le migliori amicizie sono fatte di litigi mi rispose sorridendo

Davvero non capivo come faceva a sorridere nonostante tutti i problemi che gli causavo.
Questa ragazza é davvero un mistero...

~Forte fino a cambiarti l'anima~Where stories live. Discover now