Capitolo 1

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-Non ne posso più di questa situazione
-Te ne puoi anche andare se non sei contenta di stare qua

Andai in camera mia, presi il borsone e uscii di casa sbattendo la porta. Era la solita litigata che si faceva quasi ogni giorno.
Feci un lungo respiro e mi incamminai col borsone in spalla.
Erano le undici di sera di una calda serata d'estate, orario perfetto per rifugiarmi nel mio luogo preferito. A quell'ora non c'era nessuno,come sempre, e mi piaceva perché potevo stare sola con i miei pensieri senza che nessuno mi disturbasse.
Quando arrivai tirai fuori la mia tuta, le scarpe e il pallone.

Lì ci andavo sempre soprattutto dopo litigate e momenti difficili. Era l'unico posto che mi rendeva felice e mi faceva tranquillizzare.

Entrai in campo e iniziai a giocare a calcio, l'unica cosa al mondo che sapevo fare. Per tutti ero la ragazza che combinava casini, la ragazza che era la causa di tutte le litigate, che non aveva cuore. Nessuno sa che la morte di mia sorella minore mi ha cambiato, sono diventata molto più testarda,orgogliosa di me e riservata. Ho imparato a tenere tutto dentro e non esternare i miei sentimenti, ho imparato a non affezzionarmi per non rimanere troppo delusa dalle persone e a scappare di fronte alla prima difficoltà e a rifugiarmi nel mio solito posto.

Inizia a fare solamente alcuni palleggi per poi finire a giocare per due ore con tiri in porta e dribling. Una volta esausta e sudata come non mai mi sdraiai sul prato artificiale e inizia a guardare il bellissimo cielo stellato di Barcellona.

-Ei che ci fa lei qui ?

Mi alzai velocemente da terra per cercare con lo sguardo chi mi aveva parlato. Questo signore si avvicinó a me con fare curioso

-Mi scusi, me ne vado subito

Mi scusai velocemente prendendo il mio borsone

-No non si preoccupi. Mi ero preoccupato perché di solito nessuno viene qui a quest'ora della notte

Dall'aspetto mi sembrava un uomo sulla quarantina, con capelli corti grigiastri, barba grigia e vestito in modo sportivo.

-Si lo so che é un orario improponibile, me ne vado subito.
-Sei brava a calcio esclamó
-Faccio del mio meglio risposi
-Non hai ancora capito chi sono?

A questa domanda non seppi cosa rispondere così mi scusai e me ne ritornai a a casa.

-Oh finalmente sei tornata bimba mia, eravamo in pensiero per te
-Da quando? Risposi in modo arrogante

A quella mia risposta tutti e due si zittirono e andarono in salotto. Io invece andai al piano di sopra a farmi una bella doccia fresca per levare via tutto il sudore e tutti i pensieri negativi che mi assalivano. Finita la doccia indossai l'intimo, un paio di pataloncini e una canottiera e infine andai nella mia camera per dormire visto che erano le 2 di notte ormai.
Presi il telefeno, entrai su whatsapp e lessi un paio di messaggi della mia migliore amica Amelie

-Jasmine,.Tesoro mio,
Sai che ogni giorno che passa mi manchi di più? Quando ritornerai in Brasile (spero presto) preparati ad un abraccio stritolante perché é da 5 anni ormai che mi sei lontana e ho bisogno di un tuo abbraccio.

Io e Amelie siamo migliore amiche, siamo cresciute a Mogi da Cruzes a San Paolo in Brasile. Abbiamo passato tutta l'infanzia insieme e l'adolescenza fino a quando 5 anni fa i miei genitori hanno voluto venire a Barcellona per riuscire a farmi avere un futuro migliore .
Anche se siamo distanti, ogni giorno ci parliamo su skype, ridiamo scherziamo e facciamo le sceme come nostro solito fare. Devo dire che amica migliore di lei non potevo trovare. Mi é sempre stata vicina in ogni mio momento di difficoltà, sa benissimo tutto quello che ho passato e ogni volta mi ha ascoltata cercando di aiutarmi a stare meglio. É un amica meravigliosa, un'amica vera, che ha saputo accettarmi per come sono e per ogni mio cambiamento, ha saputo sempre come strapparmi un sorriso sul volto nonostante la mia voglia di sorridere fosse pari a 0.
...

Dopo aver chiacchierato su whatsapp per un ora intera con lei decisi di mettermi a dormire con il mio peluche preferito, quello che mi aveva regalato Amelie prima della partenza per Barcellona.

L'indomani mattina mi svegliai un po' più tardi del solito perché sapevo che i miei genitori non ci sarebbero stati a causa del lavoro. Sono abituata ormai a vederli poco, e la cosa che mi fa più male è che a causa di questi continui ligiti non siamo mai in pace tra di noi.
Feci colazione con del succo di pesca e due fette di pane al cioccolato

drinnn

Presi il telefono che stava rumorsamente squillando

-buongiorno signorina, andiamo a fare shopping sta mattina?
-si, mi vieni a prendere te? io mi devo preparare

Lei é Luce, una ragazza incontrata casualmente nel campetto di calcio di notte. Anche lei aveva grandi problemi con la famiglia é per questo che anche lei andava al campetto. Al contrario mio che ancora i problemi non si sono risolti. Dal giorno in cui ci siamo incontrate abbiamo iniziato a uscire insieme fino a diventare amiche strette.

....

Una volta arrivate al centro commerciale iniziammo a vedere vari vestiti per una festa in maschera organizzata dalla nostra ex scuola.

-guarda quel vestito nero con la scollatura a cuore amo
-dio é meraviglioso. Devi assolutamente provarlo

Così andai a provarlo insieme a degli stivaletti neri col tacco.
Quando uscii dal camerino Luce rimase imbambolata

-cazzo se ti sta bene sembra ti sia stato fatto apposta
-dici?
-si

Sotto suo accurato consiglio decisi di prenderlo e di metterlo la sera della festa.
Invece Luce si compró un vestito lungo come il mio, senza spalline e di color blu con varie perline luccicanti.


HELLO PEOPLE.
HO CREATO QUESTA FF SU
NEYMAR. NON FERMATEVI AI PRIMI CAPITOLI ANCHE SE SARANNO UN PO PIÙ NOIOSI.
CHE DIRE, SPERO VI PIACCIA. E MI RACCOMANDO STELLINATE E FATEMI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI SU QUESTO PRIMO CAPITOLO ❤✋✨
A DIMENTICAVO
PIACERE DEBORA

~Forte fino a cambiarti l'anima~Where stories live. Discover now