Capitolo 24

14.4K 1K 568
                                    

Tutto quello che la mia mente cerca, senza riuscire a trovare ovviamente, è un po' di vuoto, un po' di pace, almeno tra i miei pensieri.

Ho ottenuto il vuoto, ma non dove volevo: volevo che la mia testa smettesse di pensare ed invece è accaduto che fosse il mio cuore a smettere di emozionarsi, di dolere.. il tutto è diventato troppo e io sono stata baciata dall'oblio, che ha succhiato via tutto quello di cui il mio petto era composto.

La mia testa invece si duole, batte, si lamenta per la mancanza di sonno.. ma come faccio ad addormentarmi? posso anche solo valutare l'idea di chiudere gli occhi? Dimenticare che Sean non c'è.. è come se volessi punire me stessa ricordandomelo ogni singolo secondo, respirando l'odore dai suoi vestiti, sdraiandomi nel suo letto e sentendo che sarebbe potuta andare diversamente, che avrei potuto fare qualcosa per salvarlo.

Non può essere successo, non può averci lasciato..

Tra due giorni ci sarà il funerale, e io non saprò come comportarmi, cosa fare, come nascondere le lacrime.. Che ne sarà adesso di tutto quello che avevamo costruito insieme? Dove andranno a finire i piani per il futuro? il desiderio di divenire ballerino, il sorriso che tutti apprezzavano, i capelli troppo indisciplinati.. Ho pensato anche a Roger, durante la notte insonne che ho appena attraversato nel silenzio più innaturale del mondo.

Tutti quanti in questa casa erano svegli durante le ore notturne, dopo che siamo giunti a casa; ma nessuno fiatava, per rispetto del corpo di Sean, e per rispetto a noi, che non ce lo meritiamo affatto a dirla tutta. Noi che eravamo con lui e potevamo salvarlo.
Sono convinta che un modo ci fosse, non so quale, ma c'era.

Adesso il silenzio continua, nessuno parla, non si aprono ne si chiudono porte nella casa dei nonni, tutti sono in lutto, in un lutto profondo e sincero, che mi ricorda solamente che non c'è.

Quando arrivo in soggiorno lo trovo lì, assieme a mio nonno, lui, la persona che adesso odio più di tutte, più di Snyder stesso.. Non appena sentono i miei passi farsi vicini entrambi voltano il capo verso di me. I miei occhi non hanno smesso di essere lucidi, ne arrossati, le borse sotto ad essi sono solo divenute più marcate col passare delle ore e con l'abbassarsi della luna.. Mi guardano con compassione, nonno mi guarda con compassione.

Harry è silenzioso, mi osserva, anche lui con occhi lucidi ed insonni, fino a quando non sono seduta dal lato opposto del divano, a stare in silenzio.. Sto qui solo perché da qualsiasi altra parte farei pensieri che non andrebbero fatti.

"Hey.. stai bene?" chiede Peter con voce sussurrata e cauta.

Non gli rispondo, fisso il camino mentre sento gli occhi essere inondati ancora, come se il mio liquido lacrimale non avesse fine.

Non mi rivolge più nessuna domanda, capendo che non riceverebbe la risposta.

"Harry mi ha raccontato tutto." continua poi lanciando uno sguardo nervoso al ragazzo seduto a circa un metro e mezzo da me. Sembriamo una vecchia coppia che sa facendo una terapia.. e nonno dovrebbe essere il nostro consigliere. "I funerali saranno a carico mio, non dovete preoccuparvi di nulla. Devo solo sapere dove volete.. insomma.. che venga sepolto." sussurra l'ultima parte. Detto così, con così poca distanza dalla morte, fa male il doppio.

Ci sono vari stati attraverso i quali passi per accorgerti veramente che qualcuno è morto: il primo è quando lo vedi morire o quando apprendi la notizia che non c'è più; il secondo è quando sei al funerale, e lo vedi dentro una rigida bara di legno; il terzo è quando rimani da solo sulla tomba, con dei stupidi fiori in mano, a piangere davanti a una foto sorridente della persona che viene a mancare... Poi c'è il quarto stadio, che è il peggiore di tutti: quello in cui torni a casa, e ti accorgi che quella persona manca, manca come non pensavi potesse.. e ogni cosa ti ricorda quel determinato individuo e non ti capaciti del fatto che sia morto, quando nei tuoi pensieri è così vivo.

Sheol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora