Capitolo 7

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Arranchiamo fino ad essere abbastanza vicini al villaggio che abbiamo abbandonato prima di raggiungere la centrale. Io e Jayden teniamo su Sean fino a quando non giungiamo a sotto il salice bianco dove avevamo detto ad Hanna di aspettarci.

Sento un macigno levarmisi dal petto quando mi accorgo che è ancora lì, che la pallina di luce che Sean le aveva dato si è ingrandita e ha aumentato d'intensità per poterla proteggere dal buio. È sana e salva e io posso abbracciarla adesso.. Sempre se non le fa troppa paura il mio aspetto.

Appoggiato Sean contro il tronco io vado subito verso la piccola, che ci guarda confusa ed un po' impaurita.

"Hanna!" esclamo stringendola a me. "Oh Grazie al Cielo sei rimasta dove ti avevo detto. Stai bene? è successo qualcosa mentre eravamo via?" le chiedo mentre la stringo a me, sentendo il bisogno di coprirmi gli occhi col cappuccio, causa il loro colore attuale e la pelle che li circonda. Non voglio spaventarla, è piccola, avrà si e no quattro anni.. per quanto possa essere coraggiosa, io, in questo stato, le metterei di sicuro paura, e non voglio che mi tema.

"D-dov'è Harry?" chiede mentre guarda verso Sean, che geme quando Jayden gli sposta il mantello per potergli vedere la ferita. Sta peggiorando, tutto sta peggiorando. Sentiamo delle sirene provenire dalla centrale, adesso le luci sono accese e, purtroppo per Gwen, Ginger ed Harry, Sean non è nelle condizioni di poterli aiutare.

Guardo da quella parte in modo ansioso..

"Sono Sky. Io, Sean e Jayden siamo tornati al salice, Hanna sta bene. Dove siete finiti. Harry rispondi dannazione!" impreco mentre premo il piccolo pulsantino sull'auricolare per poter far sentire loro il mio messaggio.

"Non avranno il tempo di risponderti." sussura tristemente Jayden. "Staranno di sicuro combattendo.. Io vado ad aiutarli. Almeno le ragazze.." sussurra alzandosi in piedi, già pronto a ritornare in quel campo di morte.

"Non- non essere stupido!" esclama, col fiato che gli rimane, Sean. "Se la caveranno. Noi abbiamo fatto la nostra parte. Saranno già fuori, chi di voi ha il telecomando adesso?" chiede mentre ci guarda. Hanna si siede a pochi passi da Sean, io e Jayden siamo in piedi davanti a loro. Il ragazzo adulto e sanguinante ci guarda con un sacco di pena negli occhi la bambina solo incuriosita, per nulla terrificata dalla situazione.

"Io." rispondo facendoglielo vedere.

"Bene, tempo dieci minuti, poi hai il comando di far saltare in aria le bombe."

"Cosa?- strido- Sei pazzo? Gwen, Ginger ed Harry non hanno detto di averle attaccate ai motori. Potrebbero averle ancora addosso!" lo sgrido per la follia del suo pensiero.

"Questo, Skylar, è un ordine. Non possiamo lasciare che un interno piano, che ha richiesto così tanto tempo e sacrificio, vada in malora per questo.." sussurra mentre si preme il braccio.

Rimetto il telecomando nella custodia, non sa quello che dice, il dolore lo sta facendo blaterare come un idiota. Ma rimango per poco ancora incazzata. Infondo, fino a quando il telecomando ce l'ho io, decido cosa fare. Jayden fissa intensamente la centrale, si sentono spari, grida, qualche volta pensiamo addirittura di aver visto qualcuno correrci incontro.

Mi metto affianco a Sean, strappo in fretta un pezzo del mio mantello e poi gli avvolgo il braccio facendolo gemere rumorosamente. "È-è ordine di Harry che le bombe vengano fatte esplodere entro dieci minuti dalla nostra uscita dalla centrale.." e si lamenta. Per fortuna riesco a fermargli, temporaneamente, l'emorragia al braccio.

"Harry non mi farà uccidere le mie migliori amiche, e nemmeno lui morirà per mano mia. Non me ne frega nulla di cosa crede e se il suo piano del cazzo va in malora. Lui stesso ha detto che torneremo a casa tutti interi, e così sarà!" ribatto sicura alzandomi di nuovo in piedi, affianco Jayden.

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